Titolo:
Blood Bound - Legame di sangueAutrice:
Rachel VincentEditore: Harequin Mondadori, Collana Bluenocturne n. 76, novembre 2012
Serie: Unbound (1 di 3)
Trama: (dal sito eharmony)
Liv Warren ha un talento speciale: è in grado di rintracciare una persona seguendo l'odore del sangue. E quando una vecchia amica si appella al patto di sangue che le lega fin dall'infanzia e le chiede di aiutarla a ritrovare la figlia scomparsa, non può fare altro che accettare. Ma a causa di quello stesso giuramento si ritrova costretta suo malgrado a collaborare con Cam Caballero, l'unico uomo che abbia mai amato, l'unico che non può avere. La loro è una folle corsa contro il tempo e contro il desiderio che minaccia di travolgerli, attraverso una città ostaggio di oscuri criminali dove insidie e pericoli si annidano oltre ogni angolo, ogni carezza, ogni bacio. E prima che la caccia finisca, altro sangue sarà versato...Dopo la serie di Faythe, la Vincent non mi ha deluso. Qualche piccola pecca in questo libro c'era, ma l'ho letto tutto d'un fiato, ho avuto il batticuore nei momenti dove la tensione era al massimo, e ho apprezzato i colpi di scena giusti al momento giusto. Cam non mi ha risvegliato i bollori, ma le scintille di passione tra i due ci sono, poche, ma sufficienti per mantenere la storia d'amore in piedi senza distogliere troppo l'attenzione dalla parte suspense e d'azione della vicenda. Perché nei romanzi della Vincent che ho letto finora (e gli unici pubblicati in Italia) è sempre l'azione a farla da padrone. E giù botte da orbi e scene di combattimento alla grande. Perché Liv è un po' come Faythe, tosta, una donna che non deve chiedere mai. Il tipo di protagoniste che preferisco.
Mi è piaciuto molto anche il mondo che la Vincent ha creato, dove esseri umani con superpoteri molto particolari vivono nell'ombra perché le istituzioni non hanno ancora regolamentato la vita di questi umani dotati di talenti. Avrei preferito saperne di più su questi talenti, anche perché all'inizio del romanzo ero un po' frastornata da questo mondo diverso dai soliti paranormal, dove il sangue ha tutto un altro scopo rispetto ai romanzi di vampiri. Ma i dubbi principali vengono sciolti e c'è sufficiente chiarezza.
Però... non gli ho dato il massimo dei voti nella mia classifica personale... Perché c'è una cosa che mi ha spiazzata e che ha reso ostica la lettura, e cioè il passaggio alternato tra i due punti di vista dei protagonisti, lei e lui, tutti e due narrati in prima persona. Ecco, io adoro i libri narrati in prima persona, mi acquistano punti in più fin da subito rispetto al narratore onnisciente. Ma qui mi sono ritrovata a ogni passaggio tra un punto di vista e l'altro a chiedermi chi diavolo stesse parlando. Farci capire cosa pensa uno e cosa pensa l'altra è essenziale, ci sono cose che i due si tengono nascoste fino all'ultimo. Ma così è stata un po' dura in certi punti.
Apetto con impazienza i prossimi volumi. Anche perché, se la Vincent non si smentisce come ha fatto nella serie delle pantere mutaforma, il primo romanzo non è mai il più bello.
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