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Serie Virgin River, Robyn Carr

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Lapis Lazuli
view post Posted on 28/10/2010, 12:05 by: Lapis Lazuli
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CITAZIONE (cavecanem @ 15/10/2010, 18:56) 
Robyn Carr

Le stagioni di Virgin River



Ho iniziato qualche giorno fa il 4° libro della serie Virgin River e sto andando a rilento. Purtroppo dopo le prime pagine il romanzo diventa un po' noioso,
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è tutto una descrizione delle condizioni precarie in cui vivono Marcie e Ian: la latrina esterna, i vestiti rotti, i capelli sporchi, la mancanza di lavatrice, doccia, tv... :13: :13:


Non riesco a capire la fissazione di Marcie di cercare uno che non vuole farsi trovare e di voler rinnovare la conoscenza a tutti i costi...
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E anche la fretta che ha di farlo, partendo in inverno e senza soldi, dormendo in auto, saltando i pasti... :39: :39:
Lei dice di non sapere perché vuole farlo, o di averlo fatto per poter voltare pagina. Ma ho l'impressione che il motivo vero sia che è innamorata di lui da anni, da quando era ancora vivo suo marito... almeno sarebbe una spiegazione più razionale! :33:


Per fortuna verso la metà i protagonisti iniziano a spostarsi verso Virgin River, dove finalmente ritroviamo Jack e Mel, Preacher e Paige, Mike e Brie... :23: :23:
E grazie a loro inizia ad essere meno noioso! :38: :38:

Io invece l'ho trovata bellissima la parte dove si parla delle condizioni di vita nella capanna... ho passato tutto il tempo a domandarmi se anch'io sarei riuscita a vivere in modo così spartano!
Mi è sembrata una bella metafora per inquadrare il personaggio di Ian, che ha rinunciato a tutto il superfluo per ritrovare se stesso. E poi la neve, le montagne, il cervo che si avvicina per mangiare... mi sembrava quasi di essere avvolta anch'io dalla pace e dalla meraviglia di quei luoghi, lontana da tutte le preoccupazioni quotidiane, con l'unico pensiero di avere legna a sufficienza per la stufa.

A me è piaciuto molto insomma... più della storia di Mike e Bree (quello che mi è piaciuto meno finora). Anche il fatto che in proporzione agli altri ci sia meno spazio per la storia d'amore
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soprattutto il finale aperto
mi ha fatto pensare che sia una specie di romanzo "di raccordo", come se l'autrice volesse fare il punto della situazione sulle vite degli abitanti di Virgin River. Dopo tante novità, tante nuove storie d'amore sbocciate tra alti e bassi, lutti compresi, questo romanzo mi è sembrato una specie di pausa di riflessione, per godersi il panorama sulle montagne, la semplicità del luogo e delle persone che ci vivono e per stringersi tutti in armonia attorno all'albero di Natale (vi ricordo che il titolo in originale è "A Virgin River Christmas", Natale a Virgin River... quindi in un certo senso il vero protagonista è proprio il Natale e non Ian o Marcie)
 
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