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Serie Virgin River, Robyn Carr

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Lucy-one
view post Posted on 5/11/2010, 16:50 by: Lucy-one
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Qualche giorno fa ho finito Le stagioni di Virgin River. A me è piaciuto molto.
La coppia d protagonisti è meno importante che negli altri, ho avuto l'impressione che qui, a farla da padrone, siano soprattutto il paesaggio, la natura, l'inverno, la neve, il freddo...eppure è un romanzo che mi ha scaldato il cuore! :22:
Il comportamento di Marcie è irrazionale, ma credibile. Si sente in mezzo al guado, non sa da che parte andare, teme di essere travolta dall'ondata di piena se non fa qualcosa, qualcosa che metta in ordine la sua vita...trova il mezzo per farlo nella ricerca di Ian, che forse è solo la ricerca di se stessa, quella se stessa che per anni si è annullata in Bobby.
Le lettere che ha scritto a Ian sono per lei come gli incontri con un terapista, il modo che ha trovato per mantenere il controllo di sé. Le lettere sono probabilmente quello che ho preferito del romanzo.
La lettera che scrive raccontando della morte di Bobby...è così vera, così “reale” :07: che mi ha fatto pensare che la Carr abbia riportato un'esperienza vissuta...se no, vuol dire che è un'autrice sensibilissima. Conserverò per sempre questo libro, non fosse che per questa lettera...
La storia della latrina mi ha fatto ridere :06: (giusta compensazione, visto che le lettere mi hanno fatto piangere!), anche se non so come Marcie abbia potuto adattarsi così facilmente...le latrine all'aperto sono leggermente...disgustose! :sick:
Quando ero piccola avevo un'amica i cui genitori avevano un campo un po' lontano da casa e, per evitare di doverla fare all'aperto, avevano costruito una latrina: un grande buco nel terreno, quattro pareti in legno, una con la porta (porta dotata di chiavistello, cosa credete... :33: ) e un'asse per sedersi...Ricordo che un paio di volte approfittai anch'io di questa ...comodità :sick: , ma dire che faceva schifo è poco!
Per questo mi riesce difficile capire come Marcie accetti con tanta tranquillità la situazione igienica nella baita...anche se, senza dubbio, aveva cose più importanti a cui pensare :24: .
Ian è un personaggio di cui non so cosa dire...non mi ha molto colpito, l'ho trovato anonimo, anche se ho capito il suo bisogno di isolarsi.

Piccolo appunto al traduttore (non credo che sia stata la Carr a fare questo errore, anche se non lo so..). Ian per mestiere taglia e vende legna. Niente da dire sul suo lavoro, ma sono le quantità che non tornano! :26: Si parla di mezzo quintale di legna, al massimo un quintale...assurdo! Cento chili di legna sono niente, in inverno, forse bastano una settimana, non di più, se fa freddo. Per questo suppongo ci sia un errore di traduzione, è impossibile che uno che vende legna venda quantità così misere... :10:
E' un errore che sembrerà una stupidaggine, soprattutto a chi non ha pratica di riscaldamento a legna, ma a me ha dato fastidio...
Però è l'unico appunto che faccio al libro... :01:
 
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286 replies since 31/12/2009, 19:09   7171 views
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