Ho letto il 4° ,
Un bacio di tenebraSINOSSI
Quando, sulle rive del fiume Hudson, viene ritrovata la testa di un uomo che presenta uno strano tatuaggio lungo la guancia, per Dmitri è come se un incubo fosse diventato realtà. Perché quel tatuaggio è un fantasma sbucato dalle nebbie del suo passato che minaccia di distruggere tutto ciò che il vampiro ha costruito nel corso dei secoli. Inoltre, sebbene sia il braccio destro dell'arcangelo di New York, Dmitri non può indagare da solo su di un omicidio, ma è costretto a collaborare con la cacciatrice della Corporazione assegnata al caso, Honor St. Nicholas. Tra tutti gli agenti in servizio, Honor è l'unica con cui lui non vorrebbe avere nulla a che fare: c'è qualcosa in quella semplice mortale che lo attrae irresistibilmente, facendogli provare sentimenti che credeva di aver ormai perduto per sempre. Eppure proprio ciò che lui considera un imperdonabile tallone d'Achille potrebbe rivelarsi la sua salvezza…Credo che il cambio di rotta che rappresenta questo libro abbia giovato ad una Serie che rischiava altrimenti di diventare un po' ripetitiva sotto certi aspetti: di certo ha giovato al mio gradimento personale.
Anche il fatto che molti dei personaggi conosciuti nei libri precedenti dedicati a Raphael ed Elena restino qui un po' sullo sfondo, lasciando più che altro protagonisti assoluti Dmitri e Honor , penso sia stata una scelta saggia da parte dell'autrice
: ha avuto più spazio e tempo per approfondire la caratterizzazione di due personaggi per questo molto ben riusciti e difficili da dimenticare dovesse essere loro dedicato anche solo questo libro.
La cacciatrice Honor è la classica sopravvissuta ad una tragedia della quale porta ancora addosso e nell'anima i segni: che tutto ciò renda più facile caratterizzare un personaggio non significa che il lavoro dell'autrice sia meno valido.
Tra l'altro sono temi delicati affrontati col giusto tatto e "credibilità", a mio modo di vedere.
Se infatti è una situazione in cui hai ben presente che un'eventuale apertura sentimentale vorrà necessariamente il suo tempo è anche vero che non era facile instaurare un rapporto credibile tra una donna e uno che appartiene alla stessa razza (vampiri) responsabili della sua tragedia.
Dmitri credo fosse atteso da molte lettrici fin dal primo libro
: un po' il classico bello e dannato definito come sesso allo stato puro non poteva non solleticare molte fantasie e penso che l'autrice abbia mantenuto le premesse. E', infatti, forse il libro più sensuale della Serie finora: non che ci sia abbondanza di scene erotiche chissà quanto ma la tensione sessuale scorre un po' in tutte le pagine tenendo presente anche che è sull'attrazione che si basa inizialmente la relazione tra i due protagonisti. A tal proposito, sono stato contentissimo di veder subito fugato il mio timore sul poteri olfattivi seduttivi di Dmitri visto che Honor ne è immune.
Dmitri, inoltre, dimostra ancora una volta il talento particolare e, probabilmente, originale dell'autrice di rendere davvero "inumani" i suoi esseri immortali: una sorta di distacco che non sfocia però in una caratterizzazione superficiale.
Credo che l'autrice abbia solo esagerato un po' con le metafore ripetitive: la voce profonda suadente come cioccolato, certe parole come pelliccia che ti scorre sul corpo ecc ecc...
Difetto poco tempo fa riscontrato anche in un libro della Castellano: come dissi allora, un po' va bene ma il troppo porta ad un effetto involontariamente ironico.
Ovviamente la freddezza e il distacco non possono riguardare tutti gli aspetti della loro vita e infatti il rapporto tra Honor e Dmitri passa presto da una forte attrazione fisica ad un qualcosa di altrettanto intenso da un punto di vista emotivo.
Credo che i passaggi sia abbastanza credibili: il libro non è corto sicchè c'è spazio perchè vi sia una sorta di evoluzione dei sentimenti e, di conseguenza, del rapporto stesso.
Non mi ha convinto solo una cosa
:...
la reincarnazione della moglie di Dmitri, Ingrede, in Honor.
Capisco che era forse l'unico modo per "permettere" che uno come Dmistri amasse ancora.
Inoltre, forse sono un po' abusati i casi opposti: protagonisti romance che hanno subito la perdita dell'amata e trovano un nuovo amore forse ancora più grande di quello che hanno perduto. Ma è anche vero che in questi numerosi casi ho spesso trovato un talento particolare nel rendere cmq "grande" il nuovo amore senza però sminuire quello perduto.
Non so se la Singh fosse alla ricerca di originalità in tal senso oppure non se l'è sentita di provare anche lei quella difficile strada
: resta il fatto che, sotto questo punto di vista, non tutto scorre come dovrebbe.
Se infatti sono comprensibili i dubbi di Dmitri sul perchè Honor risvegli in lui cose che credeva sepolte, appaiono più riduttive le introspezioni su quanto lei sia allo stesso tempo simile ma diversa dalla sua defunta moglie.
La Singh lavora cmq bene in tal senso quando sottolinea come i due non siano cmq più quelli che erano un tempo ma è un discorso che forse avrebbe dovuto approfondire.
O almeno "armonizzarlo": per un po' sembra che stia percorrendo la strada dell'inaspettato innamoramento di una persona nuova, simile ma allo stesso tempo diversa da quella perduta, per fare una sorta di improvvisa retromarcia rendendo il tutto più facile (forse troppo) con la teoria della reincarnazione (per quanto apprezzabile sia il concetto di amore così grande da oltrepassare i limiti della fisica e del tempo
).
L'atmosfera da ricerca della verità e dei colpevoli di efferati omicidi e nefandezze varie, aggiunge un tono "crime" alla trama che non poteva che farmi piacere.
Contando anche sul fatto che si tratta di vere e proprie indagini (o quasi), con tanto di ricerca di prove, testimoni e dichiarazioni che possano far luce sulla vicenda: forse a lungo andare l'autrice si perde un po' in tal senso ma direi che il tutto risulta cmq accettabile.
Da quel che ricordo questo è il primo dei libri dedicati ai 7 di Raphael: spero che gli altri siano all'altezza di questo.
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