Erano diversi anni che giravo attorno a questo libro, ma voci di un finale in sospeso e nessun secondo libro all'orizzonte mi avevano sempre bloccata. In realtà, sul blog dell'autrice stessa, in un post datato 10 novembre 2013, la Giusti affermava di essere all'opera sul seguito di
Cuore nero, vi potete trovare anche il primo capitolo. Ma poi più nulla... Ora capite il mio dilemma? Alla fine, spinta dai suggerimenti di diverse persone di cui mi fido (ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale
), mi sono decisa. Inutile aspettare ancora. Adesso o mai più.
Per fortuna ho scelto adesso, perché questo romanzo
mi ha completamente conquistata. Negli altri romanzi che ho letto di quest'autrice, ho sempre apprezzato incondizionatamente lo
stile di scrittura superbo, fluido, immediato, a tratti poetico a tratti goliardico,
ma avevo sempre trovato degli elementi di disturbo nella trama, o meglio ancora, nei personaggi. Tutti dettagli squisitamente soggettivi, che non andavano sicuramente ad abbassare il valore dell'opera nel suo insieme, ma che non mi garbavano e quindi facevano scendere il mio livello di gradimento. Questo non è successo con
Cuore nero, dove ho trovato
una trama splendidamente costruita, un po' standard è vero, mi ha ricordato vagamente Twilight, vero anche questo, ma scritto meglio e con
dei personaggi incredibilmente vividi, che bucavano le pagine.Si può essere totalmente originali in un romanzo che parla di vampiri? Ormai è stato scritto davvero di tutto, eppure l'autrice è riuscita a trovare degli
spunti nuovi, a partire dall'ambientazione tutta italiana che, nonostante quello che si potrebbe pensare, non gli ha fatto perdere un briciolo di fascino e mistero.
Mi è piaciuto davvero tutto, di questo libro, compreso il finale tanto discusso. Ma andiamo con ordine.
L'autrice è molto abile all'inizio a confondere le acque. Non è immediato capire chi sarà l'eroe del romanzo: Max o Victor? Victor o Max? Si diverte a giocare con il lettore. Chi è cosa? Chi è il cacciatore e chi è la preda? Chi è il buono e chi è il cattivo? Il mistero viene trascinato a lungo e ammetto che avevo fatto male i miei conti...
Quello che è certo, dopo pochi capitoli, è che Giulia è innamorata di Max, innamorata nel modo in cui lo si può essere solo a diciassette anni:
follemente, perdutamente, senza mezze misure, senza spirito di autoconservazione. Lei lo vuole e, quando capisce che anche Max prova qualcosa per lei, non è disposta a mollare il colpo, costi quel che costi. Ditemi voi se possiamo darle torto, con un uomo così:
"Tu stesso, Max, ti consideri un tipo nella media? Non lo sei affatto! Fai centomila sport e parli latino quasi meglio di Catullo in persona. Suoni il pianoforte e giri come un pazzo in moto. Ti circondi di ragazze, ma non ho ancora capito se hai consumato con qualcuna. Di solito, i ragazzi che vincono coppe sportive non sanno mettere in fila un soggetto, un predicato e un complemento, quelli bravi a scuola al massimo fanno ginnastica ai pollici, e quelli che portano piercing e orecchini non collezionano caleidoscopi e non ascoltano musica classica. Sei semplicemente inafferrabile."
Se ci aggiungiamo che ha due occhi verdi da paura e assomiglia a Jude Law da giovane, possiamo forse darle torto? E se poi le fa dichiarazioni di questo tipo, che possiamo dirle?
"Mi piaci un casino, Giulietta, c'è poco da fare. Forse perché sei buffa, perché sei innocente, perché sei battagliera, perché quando vedi un mendicante ti scavi nello zaino per cercare un centesimo da dargli anche se hai solo quel centesimo. Forse perché salvi le farfalle a rischio della tua stessa pelle. Perché sai di buono. Perché quando ridi è come se saltasse in aria una stella. Perché dici tante parolacce e non sai fingere. Qualunque sia la ragione, mi piaci, e prima o poi ti bacerò di nuovo, quindi preparati."
Quindi tutto a posto, direte voi. Lui piace a lei e lei piace lui. Fine della storia. E invece no! Siamo solo all'inizio della storia. Non vi dirò la natura di Max, anche se penso possiate intuirla, vi dirò solo quello che è evidente: non è un comune essere umano e niente in lui funziona normalmente, compresi i sentimenti (e non solo!). Ciò che posso dirvi è che
Max è un personaggio profondo, incredibilmente complesso, nel corso del libro ha cambiato faccia più volte e con la stessa velocità con cui io cambio rossetto. Capirlo per Giulia sarà una sfida quasi impossibile da vincere e la metterà di fronte a sentimenti nuovi ed emozioni che sfuggono al suo controllo.
"Bastano diciassette anni per parlare d'amore? Aveva il terrore che bastassero eccome. Avrebbe preferito essere certa che, fino a una certa età, i sentimenti fossero solo fili d'erba, ossi di seppia e foglie autunnali, cose leggere e passeggere, che non possono ridurre l'anima a una tasca rovesciata. Sarebbe stata più tranquilla con quella certezza.
Tanto non lo amo, tanto passa. Anche se non riesco a scioglierne i nodi, passa."
Secondo voi passa? Per scoprirlo dovete leggere questo romanzo, che è appena diventato il mio preferito in assoluto di quest'autrice che non era riuscita a conquistarmi completamente.
Fino ad ora.
Una storia d'amore epica, piena di pathos e azione, una trama ricca e articolata, che vi terrà incollati fino all'ultima pagina. Vi farà ridere, vi farà piangere, vi farà emozionare, vi entrerà dentro e non vi permetterà di ignorarla.