CITAZIONE (VINS® @ 19/8/2013, 18:46)
Avrei gradito un qualcosa di più "movimentato" come conclusione e anche maggiormente "romance", per certi versi.
Ma dai... io ho pensato l'esatto contrario... che c'era troppa azione, troppa tensione, troppa fretta di agire, la pressione incalzante per trovare una Cura in tempo... e troppa poca poesia, pochi attimi di riflessione, pensieri a volte un po' troppo frettolosi e cambiamenti talvolta troppo repentini.
Ciononostante mi è piaciuto tantissimo, sono rimasta sveglia quasi tutta la notte per leggerlo e stamattina è stato il mio primo pensiero quando ho aperto gli occhi (ma credo di essermelo anche sognato, perché nel sonno mi ronzavano in testa il Pilota, il Poeta e il Fisico).
Non immaginavo che l'autrice ci avrebbe infilato in mezzo virus e cure (non avevo letto neanche il trafiletto di presentazione del romanzo, quando si dice comprare a scatola chiusa!), pensavo si mantenesse sul fantapolitico, ma sono contenta che l'abbia fatto, perché amo sempre i libri che parlano di come l'uomo si autodistrugga con i virus. Penso siano l'unica vera minaccia da temere della nostra società, l'unica cosa in grado di annientarci in un attimo e sfuggire al nostro controllo. E come nel libro, tutti noi abbiamo paura della malattia e della morte, siamo pronti a ribellarci, lottare, fare tutto ciò che è in nostro potere per salvarci e salvare le persone che amiamo. Tutto il resto finisce in secondo piano. Per questo l'ho trovato molto realistico nonostante la fretta e l'eccessiva semplificazione nel trovare la cura.
Ovviamente ho apprezzato il punto di vista in più di Xander. Quando ho finito il secondo libro ho pensato subito che sarebbe stato perfetto aggiungere Xander nel terzo libro e l'autrice non mi ha deluso.
A volte ho pensato che potesse diventare lui il Pilota, che diventasse lui la guida del nuovo mondo dopo la Società ma sono contenta di come si è evoluta la sua storia, di come sia cambiato anche lui con gli eventi e di quanto sia diventato uomo, dal ragazzino promettente ma tutto sommato semplice che era all'inizio. E l'ho amato particolarmente quando sceglie di amare di nuovo, nonostante tutto. Quando ci innamoriamo la prima volta, non sappiamo nulla. Rischiamo molto meno di quando scegliamo di amare di nuovo. Anche se dolceamara, la storia riservata a lui è molto toccante, forse più dolorsa di quella di Cassia e Ky, ma in un certo senso più profonda.
In conclusione... non credo di aver mai trovato un libro con così tante frasi, citazioni e pensieri sulla vita, l'amore, la morte e la speranza che mi corrispondessero in pieno come in questi tre romanzi. Forse è lo stile dell'autrice, che sa condensare molti significati in poche parole semplici ma poetiche, che colpiscono dritte al cuore.
Vorrei ricominciare a leggerli subito tutti e tre, per assaporare e soppesare ogni parola con più attenzione, per non lasciarmi sfuggire nessuna sfumatura.
Unico piccolo neo... preferivo la traduttrice dei primi due romanzi. La differenza è quasi impercettibile, ma ho trovato due o tre scivoloni che nei primi non c'erano. Uno è un compasso al posto di bussola. Uno un "andarci te di persona" che mi ha fatto accapponare la pelle... l'altro purtroppo non lo ricordo, ma so che era qualcosa che mi suonava strano e in effetti era un false friend tradotto male, come compass-compasso. Ma tutto sommato niente di che, rispetto a castronerie che trovato altrove.