Titolo: Buonanotte amore mio
Autore: Daniela Volontè
Editore: Newton Compton Editori
Pubblicazione: gennaio 2015
Cartaceo ed e-bookIl fenomeno editoriale del 2015
Valentina Harrison lavora a Milano, in un’agenzia pubblicitaria internazionale. È intelligente e precisa, ma poco appariscente, per questo passa spesso inosservata. Non ha alcuna passione per i bei vestiti, i tacchi, le borse, lo shopping in generale e, pur amando la città, preferisce vivere in un tranquillo paesino di provincia.
James Spencer, affascinante e snob, vive negli Stati Uniti. Quando un problema mette in crisi l’agenzia e lui viene convocato a Milano per risolverlo, i due, opposti in tutto, si conoscono. Il loro primo incontro si rivela un totale insuccesso: James è un uomo che cura l’aspetto fisico e la sciatteria di Valentina lo innervosisce, in più è burbero e le si rivolge con poco garbo. Lei, invece, è gentile, dolce e attenta ai piccoli ma essenziali gesti. Eppure, sin da subito cade vittima del suo fascino. L’obiettivo di James è salvare l’agenzia dai guai in cui versa e, consapevole dell’affidabilità di Valentina, decide di coinvolgerla per raggiungere l’importante meta professionale. Ma questa collaborazione forzata farà assumere al loro rapporto sfumature davvero inaspettate…
Grazie al passaparola il romanzo è volato ai primi posti fra i libri più venduti
L'esordio che ha stregato i lettori in rete
«Travolgente dal prologo all’epilogo con colpi di scena, episodi drammatici di vita reale e un’infinita passionalità.»
Nadialaura
Ma dopo tutti questi amori da sogno che ci fai vivere come se davvero fossero i nostri, come faremo ad accontentarci della nostra normale quotidianità?!?»
Arlene
Appena finito di leggere questo libro ho pensato due cose:
1. Mi sono di nuovo fatta fregare dalle recensioni entusiastiche
2. Forse i romance contemporanei non fanno per me
Cerco di spiegarmi meglio…per prima cosa sappiate che il libro non è proprio brutto…semplicemente non è davvero niente di che o, almeno io, l’ho trovato alquanto banale ed infarcito di clichè del genere, il tutto espresso mediante una scrittura abbastanza piatta che alterna i punti di vista dei due protagonisti (cosa che trovo fastidiosa già di per sé). Da qui il mio stupore di fronte alle recensioni più che positive che si trovano in rete.
Come si evince dalla sinossi, l’ambientazione della storia è una grande azienda pubblicitaria, o meglio, la filiale milanese dell’azienda, in cui lavora come assistente la protagonista, Valentina.
La nostra lei non è molto appariscente (a dire il vero dai commenti iniziali sembra una sorta di “Ugly Betty”, salvo trasformarsi in un “femminone” sul finire della storia), gentile e riservata, vive, per sua scelta, in modo piuttosto solitario. La prima cosa che non mi è piaciuta è proprio la caratterizzazione iniziale della protagonista, quasi trentenne
Va bene che sia timida e riservata, ma sciatta e trascurata??? Perché??? Soprattutto non mi piace proprio quando, in questi romanzi, una donna adulta ed indipendente decide di curarsi e fare un po’ più d’attenzione a se stessa solo quando incontra il figone di turno…sarà un sussulto di femminismo…ma che noia!
Poi c’è James, il protagonista, che sublima tutti gli stereotipi del genere. Bello bellissimo, ricco, potente, e ovviamente, arrogante… ma sotto sotto con un cuore tenero tenero che non aspetta che trovare l’amore.
Detto ciò, la storia si avvia con l’incontro/scontro tra i due che si trovano a lavorare fianco a fianco in un momento di emergenza per l’azienda…il resto potete facilmente immaginarlo.
Non voglio entrare troppo nel merito della storia, vi dico solo che la trama in sé (per quanto banalotta) non è nemmeno mal costruita e, se devo riconoscere un pregio all’autrice, forse è quello di riuscire abbastanza bene a descrivere la “crescita” dei personaggi; la scrittura è molto semplice, non scorretta…ma neanche accattivante, insomma un libro che si fa anche leggere, ma che non ti lascia nessuna emozione…né durante…né dopo la lettura.
A dire il vero a fine lettura mi è anche venuto il dubbio che sono io a non apprezzare troppo questo genere di romance, soprattutto non capisco questa “moda” di narrare le storie in prima persona e alternando i punti di vista…forse anche per questo preferisco gli storici dove si trova quasi sempre la cara vecchia terza persona, “madre” di tanta meravigliosa narrativa!
Non dico, ovviamente, che il problema sia la forma in sé...di recente ho letto “Il tuo meraviglioso silenzio” costruito in prima persona con punti di vista alternati e mi è piaciuto molto, in generale però è come se ci fosse un’ansia degli autori di spiegarti ogni minimo pensiero dei protagonisti con lunghi monologhi interiori (magari anche di entrambi su uno stesso fatto) a danno dei dialoghi che, per me, sono l’anima di una storia.
Tornando al libro, non so se consigliarlo o meno…dipende molto dai gusti personali, posso solo dirvi di non aspettarvi grandi cose se decideste di leggerlo.
