| Commento tutti e tre i libri della serie!
Una meravigliosa bugia
Commento: Ho fatto pace con Jamie McGuire. Voi non lo sapete, ma avevamo litigato al primo incontro, con Il mio splendido disastro, che per quanto mi riguarda si è rilevato un disastro e basta. Il problema? Il protagonista maschile. Il tanto osannato Travis non mi era piaciuto per nulla, troppo insicuro, troppo altalenante, insomma, troppo tutto. Personalmente gli avrei consigliato un bravo psicologo e lo avrei salutato con un "grazie e arrivederci a mai più".
MA! Ma con Una meravigliosa bugia la McGuire è riuscita a conquistarmi, anche se con qualche riserva. La storia è molto dolce, romantica e delicata. Ci racconta di Erin e della sua vita difficile, con una madre totalmente anaffettiva, drogata e quindi povera in canna, e seri problemi di bullismo a scuola. Insomma, una Cenerentola fatta e finita.
Poteva mancare il principe azzurro? Ovviamente no, ma in questo caso Weston è all'altezza del compito. Non è perfetto, anzi, mi ha infastidito il suo tenere il piede in due scarpe, almeno nei primi tempi. Ma poi si riscatta totalmente. E' gentile, premuroso e protettivo. E poi come si può non trovare adorabile un ragazzo che deve usare l'inalatore per l'asma? Lo so, sono malata, ma questi piccoli dettagli mi rendono più reale e apprezzabile un personaggio. "Non posso rinunciare a te ora. Quando siamo insieme, provo un grande senso di pace. Vorrei essere in grado di spiegarmi. E' come quando da piccolo indossi un pigiama nuovo dopo il bagno e ti infili a letto con le lenzuola fresche di bucato. E' questo che provo stando con te." Weston, con il suo intervento, cambierà totalmente la vita a Erin, innescando una catena di eventi che porterà a galla un grosso e scomodo segreto. Segreto che si intuisce con parecchio anticipo. L'autrice, a un certo punto, lascia cadere, in modo abbastanza goffo, una frase rivelatoria che guasta un po' la sorpresa, ma va bene lo stesso.
La storia fila via piacevole e veloce e arriva troppo presto alla conclusione. Nonostante la brevità della novella, non ho trovato lo svolgimento troppo affrettato. I protagonisti sono ben delineati e le vicende vengono raccontate dettagliatamente e in modo scorrevole, fluido, senza strattoni.
Cosa mi ha un po' delusa? La parte erotica. Il genere New Adult si contraddistingue, tra le altre cose, di una notevole componente sensuale. Quest'autrice è brava nella parte che riguarda il flirt (sguardi, abbracci, baci...), ma quando si arriva al sodo è frettolosa e, per quanto mi riguarda, ben poco erotica. Nel mio piccolo cervelletto bacato, avevo soprannominato il protagonista di Il mio splendido sbaglio "Travis Zero Preliminari Maddox", perché dopo un mese (un mese!) di slinguazzamenti e strusciamenti più o meno spinti, quando arriva al dunque con la sua vergine (ovviamente!) ragazza, che fa? Si infila il preservativo e via. Non una coccola, non una palpatina, insomma, zero preliminari. Beh? Si fa così? Doveva essere il dio in terra degli amanti, un tombeur de famme, un ammasso di testosterone a forma d'uomo e questo è il modo in cui fa l'amore con la ragazza (vergine!) che ama? No caro ragazzo, non ci siamo. Purtroppo lo schema si è ripetuto con il buon Weston. Sia chiaro, non dico che doveva raccontare la scena di sesso in modo dettagliato, non è questo il problema. Ma se la devi scrivere tanto per fare, piuttosto fai a meno. La mia fantasia riesce a fare di meglio!
A parte questo dettaglio, che è comunque un gusto personale, nel complesso è stato una piacevole lettura. Nota di merito per il finale non troppo aperto, che regala una certa soddisfazione e non fa sentire il lettore obbligato ad acquistare anche i seguiti.
Un magnifico equivoco Commento: Si riprende esattamente da dove ci eravamo interrotti nel libro precedente. Erin ha accettato di andare ad abitare nella casa dei suoi genitori naturali, nella stessa casa in cui è cresciuta l'altra Erin, colei che per anni le ha reso la vita impossibile.
Mi sarei aspettata di trovarla sconvolta, spaventata, disorientata, confusa... ma questi sentimenti fanno raramente la loro pallida comparsa. L'improvvisata convivenza, tutto sommato, fila via liscia, senza particolari scossoni o sconvolgimenti. Se devo essere sincera, questo mi è sembrato poco realistico. Certo, per Erin è stato un miglioramento rispetto alla vita al limite dell'indigenza che aveva con la madre ubriacona. Ma è comunque un cambiamento troppo radicale e repentino per poter essere affrontato con tanta leggerezza.
Ho provato a mettermi nei suoi panni e immaginare come mi sarei sentita se mi fossi ritrovata all'improvviso ad avere tutto ciò che apparteneva alla mia più acerrima nemica: il suo cognome, i suoi genitori, la sua casa, persino il suo ragazzo. Penso che sarei andata completamente fuori di testa. Invece Erin rimane calma e compassata. Sì, ogni tanto qualche onda increspa la sua calma piatta, ma niente di paragonabile allo tsunami emotivo che mi sarei aspettata.
La vedo invece crollare per un motivo del tutto futile e inaspettato (che non vi dico per non farvi spoiler). Un motivo che la porta a dubitare del dolcissimo Weston, fidandosi invece di una persona che si è sempre dimostrata una perfetta, emerita stronza. Perché Erin? Perché? Ma cosa ti dice il cervello?
Parliamo invece del bel Weston. E' secondo me il personaggio più realistico del romanzo. Ha dimostrato di essere tutto tranne che perfetto, ha fatto degli errori, ha avuto paura, forse è stato anche un po' codardo... Ma i suoi motivi sono sempre stati sinceri, quindi gli si perdona tutto e nel complesso rimane un protagonista positivo.
Purtroppo la storia arranca, non ha ritmo, non mi prende. E così l'interesse si affievolisce. Di sicuro leggerò anche il terzo ed ultimo capitolo della serie, ma salvo un salvataggio in corner, non mi aspetto grandi cose.
Un'incredibile follia
Commento: La serie è iniziata benino, è continuata maluccio ed è terminata con un terribile buco nell'acqua. Se la prima parte di questa storia mi aveva intrigata, con mia grande delusione, l'entusiasmo è andato scemando sempre più, tanto che quando ho chiuso il reader il mio commento è stato un grosso: "Mah!" Esaustivo? No, vero? Infatti mi è salita subito l'ansia... Che scriverò nella recensione? Non c'è nulla da dire! Questo romanzo è così tiepido che se fosse acqua non ti accorgeresti nemmeno che ti sta scorrendo addosso.
E' la sagra degli stereotipi. Ci sono i buoni e ci sono i cattivi, senza nessuna via di mezzo. Erin è così perfetta da dare la nausea (a parte il suo inquietante vizio di origliare continuamente le conversazioni altrui), i suoi genitori potrebbero vincere il premio come Best Parents of the Year (a parte che si sono dimenticati alla velocità della luce della ragazza che hanno considerato loro figlia per 18 anni), mentre Brady Il Bullo è l'apoteosi della cattiveria più sterile ed inutile.
Mi ha rovinato persino il mio dolce Weston. All'inizio era tutto gentilezza, stabilità e inalatore per l'asma e alla fine era tutto sbalzi d'umore, musi lunghi e inalatore per l'asma. Ma perché? Forse che la McGuire non riesce a creare personaggi maschili con disturbi multipli della personalità? (Vedi Trevis Maddox...)
E' un vero peccato perché l'amore che lega i due protagonisti è intenso e profondo, soprattutto da parte di Weston, che più di una volta paragona Erin all'aria che respira. E detto da una persona che soffre di asma è tutto dire... Alcuni dialoghi sono davvero romantici e appassionati. Peccato che poi i due ragazzi si comportino in modi assurdi e incomprensibili. Non hanno dialogo, non si capiscono, un attimo prima tubano come piccioncini, un attimo dopo si stanno urlando addosso. Insomma, un manicomio.
Cara Jamie McGuire, mi avevi quasi convinta, ma alla fine non ce l'hai fatta. Quindi ti dico addio, hai tante fans, quindi sono sicura che non sentirai la mia mancanza. Con affetto.
|