Proibito, Tabitha Suzuma

Titolo: Proibito
Autore: Suzuma Tabitha
Dati: 2011,353 p.
Traduttore: Borgotallo L.
Editore: Mondadori (collana Chrysalide)


Quando mi è stato consigliato questo romanzo non ero sicura di poter affrontare il tema che vi era contenuto.Ammetto di averlo cominciato con una certa riluttanza,senza sapere esattamente cosa aspettarmi.
Già dalle prima pagine viene fuori l'ambiente difficile in cui vivono i due protagonisti,Lochan e Maya.Un ambiente che rasenta la povertà,le carenze affettive da parte di una madre che non è mai presente nella vita dei figli,un padre andato via per costruirsi un'altra famiglia,dimenticandosi dei suoi cinque bambini.Così,nonostante la giovane età-Lochan ha 17 anni e Maya quasi 16,avendo solo 13 mesi di differenza-i due ragazzi si caricano di responsabilità che non gli spettano:portare avanti una famiglia che è sempre ad un passo dallo sfasciarsi.C'è Kit,un tredicenne ribelle che passa il suo tempo ad ascoltare musica e con i suoi compagni inaffidabili,combattendo con l'impulso di ritornare bambino e i sogni infranti;Tif ha solo nove anni,ma,si rende conto che vivere in una famiglia in cui manca la presenza femminile e quella paterna non è sempre facile;Willa,la più piccola,nonostante i suoi cinque anni,sembra molto più matura della sua età e,probabilmente comprendendo la difficoltà delle acque in cui navigano,non chiede mai nulla,nasconde una calza bucata,uno zaino rotto,un cappotto senza bottoni.E poi ci sono gli stessi protagonisti:la bellissima Maya,dolce,unica e l'anello della famiglia.Il Lochan timido,che non parla mai a scuola e che nutre per i fratelli un amore straordinario.
E' in questa trama che si snodano le piccole vicissitudini dei cinque componenti di questa famiglia.L'intero romanzo è a due voci:Maya e Lochan si dividono i pensieri in un capitolo per volta,consentendo al lettore di poter comprendere i loro due punti di vista.Sebbene,però,questa suddivisione,quello che più mi ha colpito in questo romanzo è il fatto che realmente non si riesce a discriminare tra la voce di Lochan e quella di Maya.
Come è più volte ripetuto,Lochan e Maya,prima ancora di essere fratello e sorella,sembrano toccare tutto il resto:l'amicizia che lega senza stringere,la complicità dell'affrontare la gioia e il dolore insieme,le paure,le solitudini,i problemi.
E forse per questo Lochan sembra nulla senza Maya e viceversa.E,a mio parere,a storia conclusa è proprio questa la sensazione che continuerà a provare il lettore al di fuori del libro.
L'argomento trattato è così difficile che non mi permetto di dilungarmi perché vorrei,per una volta tanto,non giudicare qualcosa di così bello soltanto perché è sbagliato.
Lochan e Maya stessi sanno che quello che provano non potrà mai superare le barriere dei pregiudizi,del giudizio inattaccabile da parte degli altri,della vergogna che tutti proverebbero nel vederli insieme.
Anche il lettore per un momento potrebbe restare basito dinanzi al loro amore.Da parte mia,invece,non ho provato disgusto,nonostante l'idea che dall'altro lato ci fosse un fratello.E' stata forse la bravura dello scrittore che ha delineato così bene i due personaggi,i passi che li portano a quell'amore così mostruoso per gli altri e così straordinario per loro.Viene da chiedersi più volte,nel corso della storia,se sia davvero uno scherzo del destino quello che è loro accaduto.Due fratelli che si trovano imprigionati in un corpo fatto dello stesso sangue e persino dello stesso cuore.E,malgrado tutti i problemi che possano circondarli,la domanda che sorge spontanea è se siano le difficoltà affrontate ad aver portato a questo sentimento pazzesco che li lega in un modo così forte.Eppure,il lettore si accorge che non c'è etichetta,malattia o giudizio che tenga davanti ad un amore così forte.
E viene da domandarsi cosa ci fa discernere tra sano e malsano,giusto o sbagliato ed in base a cosa.Perché a volte,in quel catasto di pregiudizi incollati a cose e persone,ci potrebbero finire anche le cose belle?O in alternativa,nelle cose belle,spesso non ci finiscono le cose malate?O,ecco un'altra domanda che mi è salita in gola,a volte,non sono le cose più normali ad essere le più insane?
A mio avviso,che ho iniziato questo romanzo con un certo distacco per poi lasciarmi coinvolgere con una semplicità che non avrei mai immaginato,con la genuinità di sentimenti di cui è ricco,nonostante tutti gli schemi sociali ed etici in cui ci rinchiudiamo,questo libro è da lettere con la mente aperta,con il coraggio di guardare oltre l'argomento trattato ed oltre ogni amore umano.

Deve essere un bel libro questo proposto da @AKASHA27. Grazie per averlo proposto!

Io però non credo lo leggerò. Potrei leggerlo per la storia in sè, per poter conoscere lo stile della scrittrice, per "cultura generale", come si dice comunemente, così da poterne parlare eventualmente. Per quanto riguarda la storia d' amore in sè presente nel libro...beh non lo leggerò. Non credo nell' amore tra consanguinei.
Credo nell' amore fraterno tra consanguinei, ma non credo nell' amore passionale tra fratelli e sorelle che hanno legami biologici. Non credo nell' amore con i cosiddetti "cuoricini" tra fratelli e sorelle di sangue.

@arco Infatti è proprio così che deve essere letto Senza basi,senza credenze o altro almeno è quello che credo perché l'argomento trattato è molto,ma,molto delicato e per alcuni anche estremamente difficile da affrontare,ai limiti del disgusto.
Per il modo in cui è scritto,invece,l'ho trovato molto semplice e scorrevole ed in alcuni momenti mi ha generato proprio delle forti emozioni,al di là della tematica scelta dall'autrice.

P.S. Scusate,sono la solita imbranata e avevo sbagliato sezione

Edited by AKASHA27 - 4/1/2013, 16:33

A me è piaciuto MOLTISSIMO!
Devo dire che ero turbata dal tema incestuoso e che la lettura non mi ha certo fatto cambiare idea; continuo a pensare che sia qualcosa di profondamente sbagliato e che il solo avere impulsi di questo tipo sia sintomatico di seri disturbi, MA:
- Tanto per cominciare la situazione familiare dei protagonisti non è affatto normale. L'autrice non ci presenta la relazione tra i due fratelli come se fosse un classico amore romantico nato tra due persone che vivono un'esistenza sana e regolare. Si tratta di ragazzi abbandonati dal padre e con una madre che non si occupa di loro. Di fatto Maya e Lochan devono crescere i propri fratelli minori come se fossero loro i genitori, devono amministrare una casa e nascondere agli adulti la loro situazione per timore che i servizi sociali intervengano e li separano.
Sono due ragazzi che non possono godersi la gioventù, che vivono nella paura e si sobbarcano responsibilità troppo grandi. E sono l'uno per l'altra un compagno di sventure, un sostegno, nonché l'unica persona davvero in grado di capire cosa si prova a vivere così.
Tutto nell'esistenza di questi due adolescenti è profondamente sbagliato; la scrittrice non cerca in alcun modo di farci credere che sarebbe normale per due teenager qualsiasi avere una relazione sessuale pur essendo consanguinei.
- In secondo luogo, come diceva Akasha, c'è una delicatezza incredibile nella narrazione. La storia non è mai particolarmente cruda o volgare quando si tratta di parlare di questo amore. C'è una pacatezza, una dolcezza estrema, nel descriverlo, che a mio parere spinge il lettore ad assolvere i protagonisti.
Ribadisco, non ho mai cambiato idea. Non penso che l'incesto sia niente di meno che un atteggiamento sbagliato e che possa maturare solo in contesti profondamente disfunzionali (e quello in cui è ambientato Proibito lo è!) tuttavia sono contenta di aver letto questo libro e sono giunta non a giustificare il peccato dei protagonisti ma piuttosto a capire come abbiano potuto arrivare a compierlo.
La forza di questo libro non è ciò di cui parla ma piuttosto il modo in cui ne parla. Mi ha davvero conquistata.