Alla fine del commento al 1° libro della Serie, avevo scritto che avrei concesso la classica seconda opportunità all'autrice visto il mio poco gradimento di quel romanzo: ma che avrebbe dovuto scrivere un qualcosa di completamente diverso per conquistarmi.
Non dico che con questo 2° romanzo mi abbia davvero conquistato: ma in effetti, pur mantenendo alcuni dei difetti riscontrati in precedenza, ha impostato delle dinamiche diverse nella storia d'amore.
Soprattutto non ha esasperato gli elementi da "romance classico" che così poco digerisco guadagnandosi insomma un discreto apprezzamento del libro da parte mia
Visto il canovaccio della trama, infatti, c'erano tutte le premesse per una classica relazione fatta di continue schermaglie poco motivate se non per mascherare un eventuale sentimento.
Invece i motivi di contrasto sono "seri" diciamo: non è che Luc provi una vera attrazione per Jane da subito. E' solo un vago interesse sicchè risulta del tutto motivata la sua poca voglia di averla con la squadra ed è del tutto logico il suo modo di rapportarsi.
Jane magari l'attrazione fisica la prova da subito: ma si limita a quello senza perdere di vista il suo vero obiettivo di tenersi il lavoro e svolgerlo nel modo più professionale possibile.
Non ci sono insomma schermaglie "stupide" tra i due
Protagonisti, tra l'altro, caratterizzati benissimo a mio modo di vedere
Penso che Jane sia molto originale come personaggio: ha diverse sfaccettature messe in luce più che altro dall'essere autrice di una rubrica "leggera" alla
Sex and the City e di una erotica che però mantiene segreta
In entrambe mette qualcosa di sè: la sua esperienza di single con tutto l'acume di cui dispone e la passionalità della sua sfera sessuale.
Anche se restano aspetti che spesso non mostra "al mondo" quando è se stessa, fanno cmq parte di lei e basta conoscerla meglio per scorgerli.
Il fatto stesso che in quei lavori metta la parte di sè che vorrebbe essere, indica chiaramente le sue insicurezze a riguardo facendo insomma venir fuori un personaggio ben strutturato in modo realistico.
Luc è un atleta professionista che ha ormai una sua età e diversi acciacchi e teme per la sua carriera in futuro: nella Phillips abbiam già incontrato personaggi simili.
Ma, un po' il suo passato doloroso e la sua situazione familiare, un po' il disprezzo per il gossip spesso inventato che caratterizzano l'ambiente delle celebrità, lo rendono un personaggio magari non originalissimo, ma sicuramente interessante.
Anche in lui si possono scorgere molte sfaccettature insomma.
Anche i comprimari sono ben caratterizzati, secondo me: soprattutto Marie, la sorella di Luc, il vicepresidente della squadra e Caroline, la migliore amica di Jane.
Ho già detto degli aspetti positivi, a mio modo di vedere, della relazione tra Jane e Luc: mi è piaciuto anche il modo naturale in cui evolve il rapporto quando i due si conoscono meglio.
Sembra insomma una storia del tutto realistica e credibile.
Mi è piaciuta soprattutto l'assenza del classico comportamento da seduttore un po' cinico da parte di Luc e il fatto che lui si senta attratto da Jane man mano che la conosce: evitando insomma il classico "mi attrare perchè è diversa dalle donne cui sono abituato".
Si strizza l'occhio a questa situazione classica solo col suo cercare di rifiutare questa attrazione.
Sempre nella storia d'amore tra i due, però, si riscontrano i difetti di cui parlavo: quelli che avevo già notato nel 1° libro e che qui mi hanno dato una conferma oggettiva in più di un caso.
In realtà il difetto è uno solo ma assume varie manifestazioni a seconda di dove lo trovi:
la Gibson ha tante idee di scene che vuole scrivere e a volte trascura un filo logico che faccia da conduttore tra queste scene.
Ne deriva una sorta di "spezzettamento", come se lei avesse in mente una scena e, per la fretta di scriverla, dimenticasse il modo migliore per arrivarci...
I ripensamenti di Luc dopo un paio di rotture con Jane appaiono troppo repentini: nel capitolo prima leggi di un uomo deciso a troncare del tutto con quella donna e in quello successivo si dimostra affabile e desideroso di averla con sè invitandola ad esempio a cena a casa sua.
Quando poi l'autrice ha l'opportunità di analizzare questo comportamento, limita il tutto alla semplice spiegazione secondo la quale ci ha pensato parecchio e si è ricreduto: una cosa superficiale, insomma, che nega l'intensità potenziale della situazione se magari avesse speso del tempo per qualche introspezione personale di lui.
Ci sono un paio di sviste dovute a questa carenza della Gibson che evidenziano in modo oggettivo il discorso che facevo sulla fretta di arrivare a certe situazioni.
1)
La prima è in realtà poca cosa e insignificante in apparenza.
Durante uno degli incontri sessuali tra i due, Jane si sfila il perizoma gettandolo sul pavimento.
Quando vuole andare via una prima volta non riesce a trovarlo però nè lo trova quando va via a notte fonda.
Poi si scopre che il perizoma era sotto il cuscino di Luc.
Ora, magari con la fantasia possiam immaginare che durante la notte abbiano fatto qualcosa per cui il perizoma è finito lì (sebbene lei non lo trovi già la prima volta): ma non è questo il punto.
Il punto è che la Gibson ha già in mente una scena in cui la scomparsa del perizoma servirà per scrivere qualcosa di malizioso tra i due, ha fretta di arrivarci e quindi trascura i dettagli (come se non ricordasse quello che lei stessa ha scritto).
2)
Non c'è niente come la condivisione di importanti dettagli della propria vita passata per creare un legame intenso tra due personaggi.
Pe questo appare decisamente grave, a mio modo di vedere, la svista della Gibson a proposito di Jane che è orfana di madre.
E' un dettaglio che lei rivela a Luc la sera della festa in cui lui porta con sè la sorella, giustificando così la sua proposta di essere presente per Marie se per caso desiderasse qualcuno con cui parlare della stessa perdita.
Quando leggi un libro, magari non "razionalizzi" bene alcuni dettegli limitandoti insomma a goderti il libro. Sicchè lì per lì non ricordavo la cosa se non per una generale situazione di qualcosa che non tornasse: Luc infatti non le dice subito che gli dispiace per lei o altri convenevoli in situazioni simili ma si limita ad osservare che in effetti la sorella avrebbe bisogno di qualche consulenza e amicizia femminile.
Mi sembrava un po' strana la cosa ma vabbè, può capitare una mancanza di tatto, diciamo, magari giustificata dalla preoccupazione per la sorella.
Poi però la Gibson si dimentica del tutto dell'episodio scrivendo una scena in cui evidentemente vuole rinsaldare il legame tra Jane e Luc e ci butta dentro la rivelazione della perdita subita da Jane come se questa non fosse avvenuta già molte pagine prima.
E infatti, qui si che appare il Luc sinceramente dispiaciuto che analizza il fatto di non conoscere davvero Jane e bla bla bla...
Insomma: è un altro esempio in cui lei aveva ben chiaro di voler scrivere una scena in cui venisse fuori un qualcosa per rendere più solido il rapporto tra i due e trascura il modo di farlo, il modo di arrivarci senza tener conto di quanto aveva già scritto prima.
Tuttavia, in generale, ho apprezzato la storia, come dicevo
: forse il mio modo d'essere mi porta ad apprezzare più gli aspetti positivi che a farmi scoraggiare da quelli negativi, non lo so
In ogni caso ho intenzione di continuare a leggere la Serie