Romance - Il forum dei Romanzi Rosa

Trentatré, Mirya - CT/sovrannaturale

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VINS®
view post Posted on 14/1/2016, 11:30 by: VINS®
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Non mi è dispiaciuto e l'ho trovato migliore rispetto al seppur diverso libro d'esordio dell'autrice :31: : in realtà anche questo è più che altro un romance con forse l'unica vera differenza data dalla componente paranormale che serve più che altro da spunto di riflessione.

Penso che sia un gran bel libro, a suo modo originale, per più della metà: si perde solo nel finale in un eccesso di riflessioni un po' troppo astratte e ripetitive ed espresse in frasi da "baci perugina" :02: . Per quanto riguarda la parte finale vera e propria, invece, sembra un po' troppo forzata, a mio modo di vedere. :12:




La tipologia ricorda un po' le storie visionarie di Stefano Benni: magari l'umorismo iniziale è stile South Park con livelli piuttosto bassi tipo la vecchissima battuta sul "sesso da Dio" in merito all'immacolata concezione :02: (ma decisamente meglio rispetto al REATO commesso inserendo nel libro d'esordio il giochino "gesù, gegiù, gepiù..." :14: :02: ).
Per il resto, chi mi conosce sa che apprezzo molto l'umorismo ma ovviamente i gusti personali possono influenzarne la riuscita: nella mia esperienza con questo libro, mi è piaciuto il livello generale meno magari qualche battuta che mi è sembrata un po' forzata tra le donne, a volte, o in merito al sesso togliendogli così intensità. :12:




Credo che l'autrice abbia un grande talento nella caratterizzazione dei personaggi: dai protagonisti ai comprimari direi che il lavoro svolto è di altissimo livello.

Per quanto riguarda Grace e Michele, come dico sempre in questi casi, il passato difficile che ha ripercussioni sul presente è il modo migliore per caratterizzare un personaggio ma è un "trucco" che bisogna saper utilizzare bene: a mio modo di vedere Myria ci riesce. :31:
Anche alcune estremizzazioni che caratterizzano i due sono, secondo me, "giuste" nell'ottica un po' surreale del libro (anche per questo trovo il finale poco adatto ma è un'impressione personale sulla quale tornerò in seguito): la perfezione di Grace può sembrare inverosimile ma la trovo adatta nell'atmosfera "favolistica". :06:
Discorso simile per Michele: la sua idiosincrasia per le rosse e le persone ricche, pur basato su un episodio traumatico della sua vita, può sembrare forse un po' eccessivo ma l'ho considerato un "peccato veniale" dell'autrice. :18:




Grace è il tipo di protagonista femminile che, proprio come accade nel libro, non puoi non amare nella maggior parte dei casi :06: : il suo modo d'essere mi ha reso anche meno pesante lo stampo della relazione con Michele sempre un po' da romance classico. Non ci sono vere schermaglie se rispondi col sorriso o, al massimo, con una presa per i fondelli ad un irascibile "musone" un po' ottuso. Del resto, la presenza del POV di Michele rende possibile capire le sue motivazioni: per quanto assurde possano sembrare in un primo momento.
Il vero merito della presenza del suo POV, come dico sempre, è dare maggiore spessore e intensità al personaggio. :31:




Una sorta di favola ha bisogno di momenti intensi: in questo libro ce ne sono diversi (dalla rivelazione degli incastri tra Grace e Michele alla storia di Amir alla forse riuscita meno vicenda del vecchio Gio' :12: ).





Bella la struttura del libro: la divisione dei capitoli in 33 giorni è fatta in modo accurato. :31: Non mi sembra ci sia un capitolo nel quale non si assista al passaggio al giorno successivo, sicchè è proprio come se ogni capitolo rappresentasse un giorno. Tuttavia ci sono espressioni, ogni tanto, che potrebbero far pensare il contrario :12: : tipo quando si parla di una routine che andava avanti da un po' (es. abitudini di Grace al lavoro). Ma diciamo che tendo a considerare anche questo un peccato veniale dell'autrice. :38:
Sempre da un punto di vista "tecnico", mi è piaciuto il modo di spezzare il ritmo all'inizio di alcuni capitoli inserendo dei flashback o parti del libro di Grace.
Concludendo il discorso tecnico, decisamente pochi e quindi accettabili i refusi (e, nel caso di " ansimò come un MASTICE" invece di MANTICE, anche divertenti :02: ).





Apprezzo sempre un certo grado di quella che viene chiamata "pop culture" sicchè mi son piaciute le parodie delle serie della Roberts e di Supernatural: e nemmeno le ho seguite. :38:






Il punto dolente del libro, a mio modo di vedere, resta il finale :12: : per quanto riguarda i vari discorsi c'è forse un'abbondanza di dialoghi con frasi fatte o cmq troppo ricercate quando credo che la storia in sè meritasse più attenzione e cura. E' un discorso che vale sia per i protagonisti quando analizzano i loro sentimenti e la loro situazione sia per le riflessioni filosofiche legate a Dio.

"Quindi tu hai portato il sorriso nella mia vita cambiando ciò che sono ma forse sono poco per una come te ma ti vorrei lo stesso perchè ci tengo e tu hai capito che le cose brutte esistono e vuoi costruire qualcosa per te con me per tutti...": mi è sembrata una sorta di originalità ricercata a tutti i costi pur di non usare un più scontato ma sempre efficace "ti amo" che viene invece rimandato ad un futuro (come se non fosse già evidente che, soprattutto Michele, è già innamorato :15: ).




Un po' diverso il discorso delle riflessioni con D: se per buona parte del libro le ho trovare un po' qualunquiste ma cmq interessanti e in gran parte da me condivise, ripeterle troppo insistendo su concetti astratti quali "però non c'è un vero senso o un perchè o magari dobbiamo trovarlo noi", ha svuotato il libro di senso e significato, a mio modo di vedere. Forse l'autrice si è incartata un po' troppo in un Dio "umano": ma credo che sarebbe cmq stato preferibile tagliare corto lì invece di proseguire in riflessioni in fondo già fatte per tutto il libro. :12:
Ad esempio...più che ripetere riflessioni già fatte mi sarei concentrato nel risolvere il tormentone de "l'equivoco della mela": è una cosa che, come da migliore tradizione romanzesca, televisiva o cinematografica, viene ripetuto ma mai spiegato. Averlo lasciato così in sospeso fa sembrare la cosa un'occasione mancata. Mentre avrebbe avuto ben altro effetto piazzare la sua spiegazione in una parte "strategica" del libro :06: (es: la barzelletta del cinese in coma, evocata ma mai raccontata per tutto il film, fornisce il finale perfetto dell'omonimo film di Verdone quando lui stesso la racconta rivolto agli spettatori :06: ).





Il finale l'ho trovato un po' in contrasto con l'aspetto favolistico della trama :12: : avrei trovato più adatto un finale iper-positivo o magari non così positivo ma cmq meno ricercatamente originale. Anche perchè, a ben vedere, nella storia delle seconde possibilità e degli eventi collegati dal più piccolo sbatter d'ali di una farfalla in questa parte del mondo, di originale c'è poco. :12:
Mi rendo conto che è cmq un aspetto molto personale :31: : la mia sensazione è stata quella di voler un finale di quel tipo per risultare un po' diversa a tutti i costi, ma non sono pochi gli esempi di libri simili (in cui magari il lieto fine viene evitato per darsi un certo tono o perchè il contrasto tra leggerezza e finale tendenzialmente triste ha un maggiore impatto). E, in fondo, anche quello di questo libro è un finale ad effetto (sebbene un po' stereotipato sul discorso "aveva cambiato le loro vite per sempre" :12: ).




Riconoscendo all'autrice il merito di aver scritto due libri cmq diversi tra loro ( (e forse lo sarà anche la prossima opera :27: ), ritengo il primo un po' "troppo rumore per nulla" e questo secondo libro una sorta di occasione non sfruttata fino in fondo: come se in entrambi i casi si fosse lasciata prendere un po' troppo la mano. Eppure il potenziale, a mio modo di vedere, c'è: dal saper scrivere alle idee :31: (che siano o no originali e ispirate da questo o da quello).
:05:
 
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7 replies since 7/1/2015, 20:27   76 views
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