[QUOTE=Ermione11,13/4/2015, 17:40 ?t=70631216&st=0#entry572578189]
CITAZIONE (Edonic @ 13/4/2015, 15:20)
Anto è una trilogia per cui si può giudicare solo alla fine.... ma il primo lo boccio....
...ahia...
Aspetterò i commenti sull'intera trilogia prima di buttami
[/QUOTE
Sì Erm.... aspetta, non buttare dinero....
La trilogia This Man mi era piaciuta tantissimo, benché nel secondo libro il Lord mi abbia fatto incavolare di brutto in più di un’occasione. Purtroppo questa volta la magia non si è ripetuta e la mia delusione si è manifestata già dal primo capitolo e non ha fatto altro che aumentare in maniera esponenziale man mano che procedevo con la lettura. Sicuramente farò diversi confronti con la prima trilogia della Malpas, ma è una conseguenza ovvia, dato che ci sono troppo somiglianze tra le due serie.
I difetti sono molti: i personaggi principali, ma anche quelli secondari, una trama vista e rivista, con colpi di scena che non mi hanno fatto spalancare la bocca e uno stile decisamente banale. Ma andiamo per gradi.
Olivia è una ragazza di ventiquattro anni, molto bella, molto dolce, molto tormentata da un passato familiare che l’ha marchiata per sempre. Lontana anni luce da Ava, che era professionalmente indipendente e che non ha fatto altro che scappare per buona parte del primo libro della trilogia a lei dedicata. Olivia è succube in maniera imbarazzante di M., basta un suo tocco per ridurla ad una poltiglia incontrollabile di ormoni impazziti, anche se l’ha trattata con la freddezza di un estraneo fino a un minuto prima, basta una mano posata su un punto qualsiasi del suo corpo e oplà, la magia è fatta, Olivia si arroventa tutta trasformandosi in una piagnucolosa donnina che implora un po’ di sesso. Odio queste donne, con tutto il cuore. M. è un uomo praticamente perfetto sotto ogni punto di vista, la versione maschile di Mary Poppins. Bello, impeccabile, educato, snob e con manie ossessivo compulsive che me lo hanno reso antipatico sin da subito. Non mi ha smosso nulla, un uomo del genere non lo vorrei mai e poi mai e non mi rendo conto del perché Olivia se ne sia innamorata. Ecco, dalle pagine non traspare né la passione, né l’attrazione, né l’amore che più tardi viene confessato. D'altronde non poteva piacermi un uomo che prima mi guarda e tratta con indifferenza, che mi tiene fuori dalla sua vita se non per portarmi a letto, che poi mi venera (quante volte è stata ripetuta questa parola, fino alla nausea), e poi torna ad essere il freddo e antipatico bastardo che mi taglia fuori dal suo mondo. Un mondo che è avvolto da una cappa di mistero, chi è e cosa fa M.? Chissà perché non mi sono stupita più di tanto quando la Malpas ce lo rivela…
Anche i personaggi secondari non sono da meno. La nonnina di Olivia, un’arzilla ottantenne che vorrebbe vivacizzare la vita sessuale della nipote, che fa finta di sembrare rimbambita e forse lo è, per comprare un ananas pagandolo 15 sterline; l’amico del cuore della nonna, un vecchietto che sbava dietro il sedere di Olivia, l’amico gay che fa comparsate giusto per raddrizzare lo stile dell’amica, fino ad arrivare al datore di lavoro di Olivia, un tipo che si preoccupa non appena vede la sua dipendente un po’ pallidina e senza scomporsi le raccomanda di andare a casa e riposarsi, ma perché a me non è mai capitato uno così?
La trama è quasi dozzinale, un cliché su cliché che vorrebbe rimandare in modo velato alla storia del Lord del Maniero, vedi uomo bello e scostante, ricco da far paura, che si guadagna da vivere in maniera non proprio chiara, duro eppure dolce, che vuole la lei di turno ad ogni costo, che desidera possederla non solo fisicamente, ma coprendola con il suo potere assoluto, quasi medioevale…
E poi parliamoci chiaro, un erotico deve emozionare, anche eccitare, altrimenti che erotico è? Non mi importa se si parla di due, tre persone o di una folla, questa scelta dipende dai gusti del lettore, ma in ogni caso non posso restare indifferente alle scene di sesso, neanche stessi leggendo il bugiardino delle supposte Carlo Erba…
Per ciò che riguarda lo stile, aiuto Jodi, ma qui c’è stato un clamoroso passo indietro! Dov'è l’ironia e quella fluidità con cui le parole scorrevano sulla carta, perché ripetere infinite volte concetti come Dei del caffè o Dei delle scale che mi ricordano tanto, troppo, la mediocrità della James?
Il finale è un susseguirsi di rivelazioni che mi hanno lasciato indifferente, forse perché mi aspettavo qualcosa del genere? alla luce di certi"colpi di scena" la vedo davvero dura farmi piacere Olivia, la Malpas deve operare un miracolo..... Leggerò ovviamente gli altri due sperando in qualcosa di meglio, pregando affinché la trilogia nel suo insieme riesca a emozionarmi come è accaduto con Jesse e Ava...