Titolo
El Diablo (Serie
Anna Curtis 3)
Titolo originale
Speak of the DevilAutore
Leotta AllisonDati: Marzo 2015, pp. 309 (previste), € 4.99 (cartaceo prossimamente disponibile)
Traduttore: Sara Brambilla
Editore: TimeCrime
TRAMA
La sera in cui la vita sentimentale del magistrato Anna Curtis sta per cambiare per sempre, la sua carriera subisce una svolta così violenta da far barcollare ogni sua certezza.
Mentre si sta godendo una cena romantica con l’uomo che ama, ancora turbata per la proposta di matrimonio appena ricevuta, a qualche chilometro da lì due diverse bande stanno per dare assalto a un bordello. Una delle due bande è guidata da un criminale noto come Diablo. Pochi minuti dopo, il team investigativo di Anna, in prima linea contro i reati a sfondo sessuale, è sul posto.
Alle prese con il caso, Anna si rende conto che i confini tra la sua vita privata e il lavoro si fanno sempre meno netti. Nonostante il suo fidanzato Jack e la sua futura figliastra Olivia, non riesce ad allontanare dalla propria mente “il Diablo”.
Quando scopre una rete di legami segreti che portano dritto a lei, la verità sembra mettere a repentaglio la felicità che credeva di avere a portata di mano.
“Allison Leotta ha vissuto sulla propria pelle le storie di cui parla nei suoi romanzi. I fan di Linda Fairstein e di Law and Order si sentiranno a casa.”Booklist“Veramente avvincente.” Minneapolis Star Tribune“Un’eroina coraggiosa e vulnerabile, una storia ricca di colpi di scena e una mescolanza di pericolo e romanticismo sono la ricetta per il successo.” Library Journal LA SERIE
ANNA CURTIS DI ALLISON LEOTTA E' FINORA COSI' COMPOSTA:
1)
Law of attraction (2010) - LA REGOLA DEL GIOCO
2)
Discretion (2012) - LIBERO ARBITRIO
3)
Speak of the Devil (2014) - EL DIABLO
4)
A Good Killing (2015)
Il libro mi è piaciuto molto per quanto riguarda la parte dedicata al nuovo caso che la protagonista Anna Curtis si trova a dover affrontare
: meno mi è piaciuta la parte rosa dedicata all'evoluzione/involuzione del suo rapporto con Jack.
Il romanzo si colloca cmq bene nei romance perchè c'è un sostanziale equilibrio tra giallo e rosa
: ovviamente, avendo questa Serie sempre gli stessi protagonisti, è normale che la parte sentimentale "viaggi" un po' a rilento tra dubbi e problemi (come del resto abbiam avuto modo di capire dopo la lettura dei primi due libri).
Così come, grazie alla lettura dei precedenti, sappiamo che all'autrice piace concludere ogni libro con un finale che lascia un po' in sospeso proprio la parte rosa.
Come dicevo, questa è per me un po' la nota dolente del libro in questione.
In precedenza avevo sottolineato come mi paressero un po' poco credibili e logici gli ostacoli posti dall'autrice al lieto fine tra Anna e Jack: non so se si possa davvero parlare di poca coerenza anche in questo libro ma di certo i protagonisti non mi son sembrati proprio conformi al carattere col quale l'autrice li aveva delineati finora.
In particolare mi ha deluso molto Jack...
L'ho trovato troppo passivo nella situazione delicata che si viene a creare col ritorno della moglie che credeva morta.
E' una situazione in cui ovviamente non è facile destreggiarsi ma ero abituato ad un personaggio più deciso.
Non è necessariamente un difetto oggettivo: in alcuni casi, anche chi magari di solito è deciso e sa quel che vuole può trovarsi in difficoltà soprattutto se, come in questo caso, c'è di mezzo non solo quel che sarebbe bene per se stessi ma anche per la propria figlia.
Il fatto che lui e la moglie vivessero una vera e propria crisi ai tempi della "morte" di lei, non rende cmq meno logico il pensiero che forse si dovrebbe riprovare insieme: è un tema molto comune in film e libri.
Ho trovato meno logica, invece, la passività di Jack nel voler tenere cmq fede "all'impegno" preso con Anna e affermarsi sicuro di volere il matrimonio nonostante tutto quando penso sarebbe stato più coerente e giusto un maggior dialogo tra i due su questo punto.
Cmq non so bene come interpretare tutto questo discorso
: il fatto è che, in questo libro, nonostante la narrazione in terza persona e la presenza del POV di più personaggi (Anna, Hector, Samantha, i "cattivi") manca proprio quello di Jack.
Penso che questo, al di là dei gusti personali, dia appunto un po' l'idea di quella passività del personaggio di cui parlavo: è insomma difficile capire cosa gli passi davvero per la testa o dare una maggiore profondità alle sue scelte e azioni.
Anche Anna non mi è sempre piaciuta in questa situazione sebbene il tutto si limiti a poco...
Non mi è insomma piaciuta in alcuni modi di fare tendenti a "marcare il territorio" con la rivale più che cercare di capire davvero cosa provi Jack per la moglie e per lei.
Ma non manca anche questo aspetto sebbene le riflessioni più opportune arrivino alla fine.
E' cmq del tutto comprensibile in una situazione difficile per tutti coloro i quali vi si trovano coinvolti.
Inoltre , per tutto il resto, resta fedele al suo modo d'essere: non si comporta da stronza cercando di usare la bambina a suo vantaggio, cerca di capire le ragioni della rivale e in generale appare un po' dubbiosa e incerta perchè del tutto umano in quella situazione.
Se insomma si guarda alla difficoltà in sè della situazione, direi che il modo di agire dei personaggi può non piacere ma non risulta davvero incoerente: il loro non essere perfetti (vedi anche quanto si scopre sul passato di Jack) aggiunge semmai realismo al tutto.
Discorso diverso per quanto riguarda il caso da affrontare
: non penso che la piaga delle bande di strada sia un tema così originale ma di certo non lo si trova molto spesso.
Anche qui la Leotta dimostra tutta la sua competenza derivante dal lavoro precedentemente svolto
: penso che sia difficile non apprezzare il tutto, le piccole "chicche" legali ...
tipo il coinvolgimento dell' FBI sfruttando il fatto che le ragazze venivano portare spesso in Stati diversi facendo diventare così il reato un crimine federale...
e anche il lavoro svolto per erudirsi su temi invece magari a lei meno noti.
Come per i precedenti, deve piacere insomma il genere
legal-thriller per non provare noia in molte parti del libro.
Se la caratterizzazione di un po' di tutti i comprimari è come sempre ottima, direi che un encomio particolare va al lavoro svolto sui "cattivi" (come sempre in questi casi
): è facile delineare un "cattivo e basta". Meno lo è dargli un vero movente, una sfaccettatura del carattere che mostri come e perchè è arrivato a quel punto e un animo tormentato dal voler fare la cosa giusta tra lealtà al proprio gruppo di appartenenza e voce della coscienza.
Forse è facile quando il tutto viene ricondotto al sentimento che più determina e segna il cammino nella vita di una persona: l'amore.
Ma farlo con i "cattivi" di un libro aggiunge, secondo me, spessore a tutta la storia.
Finale, come dicevo, aperto anche in questo caso...
Veramente sembra che la decisione di Anna sia abbastanza definitiva almeno finchè Jack non si sarà chiarito le idee o avrà davvero provato a ricucire lo strappo con la moglie.
Mancano alcuni mesi alla data prevista per il matrimonio, però.
Potrebbe essere un tempo sufficiente per fare chiarezza su molti punti
: ciò che davvero vuole Jack, se davvero le cose possono tornare a funzionare tra lui e la moglie, il rapporto che ormai si era creato tra la bambina Olivia e Anna stessa (cui la piccola aveva fatto promettere di non lasciarli mai più).
Spero solo che non ci sia l'arrivo di ulteriori terzi incomodi
: tipo il fratello di Sam Randazzo visto che alla fine del libro Anna sta andando al ristorante della famiglia dell'amica agente FBI perchè li considera un po' una sua famiglia adesso ( e forse l'unica, insieme alla sorella Jody, che davvero le è rimasta
).
Spero non ci voglia molto per leggere il seguito perchè, dopo buona parte del libro dedicata ad un certo tipo di evento e le emozioni vissute in tale contesto...
il matrimonio...
indubbiamente il libro mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca
Attached Image: Cover