Insomma...così così...
: non l'ho trovato pessimo come il 1° ma di certo, per me, è un passo indietro bello grosso rispetto al 2°.
Sebbene io abbia riscontrato un po' i difetti presenti anche nei precedenti (primo fra tutti una poco logica consequenzialità di alcuni eventi, come se l'autrice avesse in mente scene singole ma non riuscisse a trovare il modo "giusto per arrivarci" o non riuscisse insomma ad amalgamarle coerentemente), credo di aver gradito poco libro soprattutto per una questione di gusti personali.
L'inizio mi aveva preso abbastanza proprio perchè i due protagonisti hanno un passato fatto di problemi alquanto seri...
Il "fardello" di Kate non è tanto una delusione amorosa che cmq l'ha messa in guardia nei confronti di un po' tutti gli uomini quanto lo shock subito svolgendo il suo lavoro di investigatrice privata: aveva rintracciato la famiglia di un suo cliente all'apparenza normalissimo salvo poi scoprire che questi aveva massacrato tutti.
Rob, durante uno dei suoi vari tradimenti, aveva avuto un'avventura di una notte con una donna che poi si era rivelata una pazza: prima come stalker, poi presentadosi a casa sua e svuotandogli il caricatore di una pistola addosso riducendolo in fin di vita e ponendo fine alla sua carriera nell'hockey.
Sarà questione di gusti, ma io ho trovato poco adatto questo passato problematico così serio mischiato a un'atmosfera fondamentalmente leggera del libro.
Il contrasto non sempre è un difetto, secondo me: ma trovo poco adatto basare tutto il libro su una molto semplice, banale e classica storia d'amore quando c'erano ben altre potenzialità.
Non dico che avrei rinunciato totalmente all'atmosfera leggera del libro: l'umorismo di Kate è una dote del personaggio che ho particolarmente apprezzato.
In generale lei è molto ben caratterizzata tra dubbi su cosa fare della propria vita, coraggio nell'affrontarla, legame col nonno e lingua tagliente un po' verso tutti.
Anche Rob "non è male" nel suo essere un po' tormentato dal passato e alle prese con una situazione familiare non facile.
Entrambi presentano però delle carenze frutto più che altro di certe dinamiche che l'autrice impone alla coppia...
Penso che sia "sprecato" il loro primo incontro: avrei preferito un qualcosa di più serio tra i due, magari mettendo a nudo i motivi che avevano spinto lei a fargli delle avances nel bar e lui a rifiutarle.
Se però ci può stare l'avvertimento scherzoso successivo di Rob sul non abbordare sconosciuti in un bar (che serve all'autrice per creare una molto classica dinamica di schermaglie tra i due) poco comprensibile risultano alcuni suoi comportamenti successivi: tipo l'aver deciso di darci un taglio un capitolo prima e ritrovarselo a flirtare spudoratamente quello dopo.
E' una cosa che fa parte un po' dei difetti che già avevo riscontrato negli altri libri: cambiamenti di umore e decisione un po' troppo repentini e privi di una vera motivazione.
Forse il tutto potrebbe essere ricondotto alla forte attrazione sessuale che c'è tra i due: un'attrazione che, tra l'altro, è una buona base per l'evoluzione del loro rapporto.
Dal punto di vista del sentimento, infatti, magari la Gibson non approfondisce questo aspetto se non verso la fine con i motivi espliciti per i quali i due si amano: ma non manca tutta una costruzione in cui i due passano del tempo assieme sicchè il lettore può cmq "intuire" la nascita ed evoluzione dei loro sentimenti (anche se magari loro stessi non se ne rendono subito conto come nella più classica delle tipologie romance).
Troppo "classica" però la costruzione di questa storia per i miei gusti
: in fondo, a parte una breve parentesi "idilliaca" a tre quarti del romanzo, il tutto ricorda insomma i romance di una volta con i protagonisti in conflitto tra loro fino a risolvere il tutto nelle ultime pagine del libro.
Finale che, inoltre, mi è parso sia troppo rapido sia troppo semplice.
Gli ostacoli tra i due sono davvero poca cosa.
Troppo banali: lei vuole un uomo che la ami davvero per sempre e crede che solo una proposta di matrimonio possa indicare le intenzioni serie dell'uomo e lui, venendo già da un matrimonio fallito, crede che ogni unione ufficiale porti alla catastrofe.
Discorsi insomma generali come se contassero solo le cose in sè (la proposta e il matrimonio) e non la persona con la quale condividerle (se insomma ti andata male sposando Tizia non è detto che sarà la stessa cosa con Caia; se un uomo ti ama davvero, ci sono molti altri modi di dimostrarti che sarà per sempre, non una cosa ufficiale e basta che potrebbe benissimo finire).
Simpatica e a tratti toccante la storia d'amore parallela del nonno di Kate e in generale vari siparietti con alcuni comprimari che sono ben caratterizzati.
Una parziale delusione, insomma, ma il libro non è tutto da buttare, secondo me: motivo per cui penso di continuare la Serie.