Romance - Il forum dei Romanzi Rosa

Alakim - Le regole del gioco - Serie Alakim 2, Anna Chillon - CT/Angeli/Demoni

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Ermione11
view post Posted on 9/10/2015, 07:17




CITAZIONE (Lapis Lazuli @ 8/10/2015, 20:09) 
Anch'io voglio
"zoccoleggiare" con Muriel
:02: :02: :03: :18:

:02: :02: :02:

Comunque, lo confesso: sono ufficialmente innamorata di Alakim :22:
Avrò gusti strani, ma uno gnocco da paura che parla così mi scioglie:
[Muriel]«Allora siamo intesi, ti dirò tutto non appena saremo fuori.»
Notò il modo in cui il Serafino stringeva Nicole, cercando però ti mantenere lo sguardo lontano da lei. «Non è il caso che tu ti rimetta gli occhiali?»
«E secondo te sto guardando quel quadro del cazzo perché è bello?»
:02: :02: :02:
Lo adorooo!!! Come in questo scambio con Nicole:
«Posso uccidere qualcuno prima di andare?» scherzò con lei.
Nicole afferrò la maniglia della porta e l'aprì con un secco: «No.»
«Uno solo…» piagnucolò con quel suo vocione baritonale, seguendola.
«È agghiacciante come tu possa scherzarci sopra.»
«Uno?»
«No!»
:22:

CITAZIONE (Edonic @ 8/10/2015, 21:54) 
Poi molto dipende dalla percezione che ognuno di noi ha. Io nella vita sono monogama, ma nei libri certe situazioni le tollero e mi piacciono pure, se apparecchiate per bene :06:

Per me è un po' il contrario... no, vi prego, non pensate male! :02: Anche io nella vita sono "una brava ragazza", ma quando sottolineavo di essere "bigotta" mi riferivo proprio ai romanzi. Nel senso che nella vita reale non mi disturbano le azioni altrui, purché siano sempre improntate alla chiarezza e al rispetto. Insomma, solito concetto: gli adulti consenzienti hanno il diritto di fare quello che vogliono "con le cose loro" :38: , ci mancherebbe altro.
Invece, quando leggo, sono mooolto intollerante, forze perché, come ho spesso sottolineato, per farmi piacere un romanzo devo potermi almeno in minima parte identificare con la protagonista e se la suddetta è
zoccola
non ci riesco. Così come non ci riesco se, ad esempio, so che all'inizio del romanzo ha già avuto dei figli...ma quella è un'altra storia... :38:
Ovviamente, queste "restrizioni" riguardano i protagonisti: per il resto, ben vengano "le notti di Calpurnia"! :02:
 
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Edonic
view post Posted on 9/10/2015, 08:18




:35: Erm... ormai Calpurnia è diventata un mito!!! :02: :02: :05:
 
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view post Posted on 9/10/2015, 09:24
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Sono a metà e
di trombare ancora non se ne parla... E io che volevo vedere Muriel in azione! :02: :02: :02:


Comunque non ho letto i vostri spoiler, quindi ovviamente non ho capito una cippa di quello che vi siete dette.
Non appena arrivo alla fine, torno indietro e recupero tutto. :15:
 
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Edonic
view post Posted on 9/10/2015, 10:11




CITAZIONE (AliceAlce @ 9/10/2015, 10:24) 
Sono a metà e
di trombare ancora non se ne parla... E io che volevo vedere Muriel in azione! :02: :02: :02:


Comunque non ho letto i vostri spoiler, quindi ovviamente non ho capito una cippa di quello che vi siete dette.
Non appena arrivo alla fine, torno indietro e recupero tutto. :15:

L'attesa del piacere è essa stessa il piacere.
 
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view post Posted on 9/10/2015, 11:16
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CITAZIONE (Edonic @ 9/10/2015, 11:11) 
L'attesa del piacere è essa stessa il piacere.

Per me questo l'ha detto uno che sta ancora aspettando. :02:
 
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Ermione11
view post Posted on 10/10/2015, 10:36




Finito! Mi è piaciuto un sacco...ma con il prevedibile "ma", perché:

“Il triangolo no! Non lo avevo considerato!” :02: :02: :02:

O meglio sì, ovviamente lo avevo considerato e anche temuto sin dal primo volume… e, purtroppo, questo è l’unico, davvero l’unico elemento che mi impedisce di assegnare la 5a stellina ad un romanzo che per il resto ho trovato strepitoso.
Lo stile della Chillon è potente e intrigante, con la sua miscela di linguaggio “colto” e “volgare”, che rispecchia la cifra di questo romanzo, come anche del precedente, dove gli estremi opposti convivono, facendo sfumare i loro confini, negli stessi personaggi e nelle stesse situazioni: Bene e Male, angeli e demoni, Eden e Tartaro, amore e dolore…
Anche “Le regole del gioco” è uno di quei romanzi che vorresti, da un lato, divorare in una sola notte e, dall’altro, far durare più a lungo possibile, sia per assaporare ogni descrizione e ogni dialogo (rileggendo dei passi anche due tre volte per la loro intensità), sia perché i suoi personaggi – e non solo i due protagonisti – sono così ben delineati che, arrivati all’ultima pagina e dovendoli virtualmente salutare, ti sembra quasi di lasciare degli amici. :09: Ovvia conseguenza: la malinconia che ti assale al pensiero di dover aspettare chissà quanto – perché la Chillon, benché scriva da dio, è pur sempre umana! – per poter leggere il seguito in cui, spero (perché personalmente non amo le serie troppo lunghe, che spesso finiscono per allungare inutilmente il brodo e guastare inevitabilmente la qualità del tutto) possano concludersi le vicende di Alakim, Nicole, Muriel, Sam & Co.
Ora, spendiamo giusto due parole sul personaggio di Alakim. Porcapupazzazozza! :16: :16: :16: :19: :19: :19: :22: :22: :22:
Creare un protagonista con queste caratteristiche significa essere sadici. La povera lettrice non può immaginare uno “fatto così” (oddio, mi assale una caldana! :21: ), che “parla così” e “agisce così” e poi realizzare che NON ESISTE! Alcune sue battute sono davvero memorabili. Si sa che a me nei romanzi piacciono tanto i bad boys, ma Alakim credo li batta quasi tutti (il podio glielo insidiano giusto gli uomini della Pennacchi :38: ): crudele e protettivo allo stesso tempo, spietato ma anche generoso, irriverente, cinico, sboccato… Insomma, avete capito che sono perdutamente innamorata di lui! Peccato che mi sia un po’ “caduto” in un paio di momenti, nell’unica parte che del romanzo che mi è piaciuta meno.
Anche Nicole, per certi aspetti, mi ha un po’ delusa rispetto al primo romanzo, soprattutto per il suo sbavare incontrollato (e per me non troppo comprensibile) dietro a Muriel. Diciamo che per i miei gusti si riprende un po’ nella parte finale.
Muriel, in questo volume è quasi un co-protagonista, tanto da dominare tutta la prima parte del romanzo. Si tratta di un personaggio indubbiamente interessante e intrigante, che sembra riscuotere tanto successo tra le lettrici, ma di cui, personalmente non subisco il fascino: troppo ambiguo per i miei gusti, che possono essere sintetizzati nel celebre adagio “l’omo ha da esse omo” (sorvolando, ovviamente, sul non condivisibile seguito). Per le ragioni di cui sopra, a Muriel preferisco nettamente Samshat
(e colgo l’occasione per ringraziare Anna di averlo “resuscitato”, come speravo).

Come anticipato, “Le regole del gioco”, mi è piaciuto moltissimo, ma dal momento che la 5a stellina la assegna sempre la mia pancia, in questo caso non ci riesco. Non perché il romanzo non sia intenso e coinvolgente, tutt’altro, ma solo perché se qualcosa mi disturba non posso fare finta di niente. Chissà perché mi vengono sempre in mente paragoni culinari, ma, che ci posso fare, il miglior cuoco sulla faccia della terra può cucinarmi la trippa nei modi più gustosi e fantasiosi, ma a me la trippa non piace e non la mangio, non ci sono santi. La Chillon descrive magistralmente il famigerato triangolo, ma a me non è piaciuto lo stesso. Sarà che, francamente, la “fantasia del sandwich” non mi tocca proprio; sarà che in quel momento della vicenda mi sarei aspettata che i tre
, dopo essere scampati al gioco e al Trono, si prendessero giusto una notte per riposare per poi correre subito a Marsiglia per cercare di riportare in vita il comune amico…
Insomma,
quella tre giorni di sesso sfrenato a tre, chiusi in una equivoca suite di un equivoco locale, frequentato solo da gente equivoca,
oltre a disturbarmi un po’, mi ci è entrata come i cavoli a merenda… Ma, va be’, io dichiaro sempre di essere una lettrice fondamentalmente “bigotta”.
Comunque, nel complesso, wow, ce ne fossero di romanzi così! :05: :05: :05:
 
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view post Posted on 10/10/2015, 17:31
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Bella recensione Ermione anche se sono stata ben attenta a non leggere gli spoiler.

CITAZIONE
“Il triangolo no! Non lo avevo considerato!” :02: :02: :02:

Avendo letto il primo posso immaginare a cosa ti riferisci e devo dire che io l'avevo temuto ma speravo proprio di no

CITAZIONE
la malinconia che ti assale al pensiero di dover aspettare chissà quanto – perché la Chillon, benché scriva da dio, è pur sempre umana! – per poter leggere il seguito in cui, spero possano concludersi le vicende di Alakim, Nicole, Muriel, Sam & Co.

quindi il finale non è definitivo?
 
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mailedi
view post Posted on 10/10/2015, 19:49




Concordo pienamente con ermione!!!!

Comunque non penso che si tratti di essere bigotti. Nella vita reale io non mi permetto di sindacare o esprimere giudizi su una cosa così personale e intima quali i gusti sessuali delle altre persone. Per me gli adulti consenzienti sono liberi di fare quello che gli pare.

Io credo che il non apprezzare determinate situazioni
tipo il sesso a tre
sia legato più alla sfera del tutto personale di ciascuno, dei propri desideri/fantasie, delle proprie paure e sensazioni.

Questo non significa che il libro della chillon non sia perfetto così com'è...ma solo che - almeno per quanto mi riguarda - non riesco a "vivermi" del tutto la storia. La sento, inevitabilmente, lontana da me...almeno nelle implicazioni sentimentali.

Il libro non è conclusivo...ma nemmeno così "aperto" come il finale del primo.
 
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Ermione11
view post Posted on 10/10/2015, 20:24




Concordo con Mailedi su tutta la linea.
Sì, il finale non è aperto come nel primo romanzo, che ci lasciava con la mascella calata... :41: Però molte cose restano da chiarire, molte situazioni da definire, quindi immagino - e spero! - che dobbiamo aspettarci un seguito :31:
 
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view post Posted on 12/10/2015, 09:05
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Finito anch'io.
Mi prendo un attimo di riflessione perché la Chillon è un'autrice che mi divide. Ne subisco il fascino, ma con una punta di orrore... difficile da spiegare. Un po' come la Pennacchi. Mi sono sentita un po' "fioraia", chi ha letto mi capirà.
Ci medito su e poi lascio un commento più sensato.

P.S. Comunque Ermione, io questo sandwich qui lo mangerei colazione, pranzo e cena... :02: E Muriel sarà ambiguo, ma l'ho visto mooooolto omo lo stesso... :32:
 
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view post Posted on 13/10/2015, 09:40
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Quando ho chiuso Alakim. Luce dalle tenebre, pensavo non avrei letto il seguito. Mi era piaciuto, ma mi aveva lasciato addosso una sensazione sgradevole. Pur avendo apprezzato l'originalità della trama e dell'ambientazione e lo stile particolare della Chillon, i contenuti e i sottotesti mi avevano turbata. Sì, sono un'anima candida (fino a un certo punto).
Eppure, quando Claire mi ha detto che Muriel aveva un ruolo fondamentale in questo secondo capitolo, non sono riuscita a resistere. Ho un debole per questo personaggio, che mi aveva intrigata molto più di Alakim stesso. Con la sua bellezza esotica, il suo atteggiamento malinconico e sensuale e il suo passato misterioso, mi aveva conquistata in poche pagine. Per non parlare poi di quella scena nel night club... Ehm, ho detto anima candida, MA fino a un certo punto! Insomma, il pensiero di Muriel mi ha fatto capitolare e così eccomi qui a parlarvi di Alakim. Le regole del gioco.

Nel complesso mi è piaciuto più del primo libro, non solo perché conoscendo già i personaggi e l'ambientazione è stato semplice rituffarsi nella storia, ma anche perché ho trovato questo romanzo per certi aspetti meno estremo, meno duro, pur rimanendo sconvolgente per altri. Per il resto si è rivelato una piacevole conferma.

L'autrice scrive in un modo molto personale e riconoscibile, che può piacere o meno. A me piace molto, anche se trovo che a volte si faccia prendere la mano e usi termini troppo ricercati, così che nel contesto risultano anacronistici. Se possono avere una motivazione plausibile nei dialoghi tra angeli o nephilim pluricentenari, i quali hanno vissuti certi periodi storici e possono aver conservato alcuni vocaboli, li trovo fuori luogo nelle parti descrittive o nelle battute dei personaggi umani. Tanto che, invece di un contemporaneo, avevo a tratti l'impressione di essere precipitata in un romance storico. Qualche piccolo esempio? Termini come invero, siffatta, orsono, virgulto, rimembraregiaciglio ecc... mi risultano decisamente arcaici. Quando poi sono incappata in uno "stelo eretto e ingrossato", mi sono davvero fatta delle domande... E no, non si riferiva a un fiore...
Ma passiamo alla trama. Il primo aggettivo che mi viene in mente è ricca. La storia abbonda di avvenimenti: dalla ricerca di Alakim da parte di Nicole e Muriel, al gioco spietato del notaio sociopatico, l'inserimento del personaggio della fioraia, l'accenno del rapporto pre-rinascita tra Alakim e Zaphkiel, il progetto Frankenstein di Muriel e il tanto atteso triangolo sensuale. Insomma, tanta carne al fuoco, non ci si annoia di certo. L'azione è davvero intensa, ma le emozioni e i sentimenti tengono agevolmente il ritmo, bombardando il lettore da così tante prospettive da lasciare frastornati.

Ad Alakim e Zaphkiel, pur raccontandoci poco del loro passato, la Chillon riserva uno dei passaggi più appassionati della Bibbia. Una canto poetico scritto dal saggio e ricchissimo re Salomone per una semplice ma bellissima ragazza del popolo, la quale ha preferito a lui un povero pastorello. Dubito fortemente che la scelta di questo amore non corrisposto sia stata un caso...

"Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio, perché l'amore è forte come la morte, la gelosia è dura come il soggiorno dei morti. I suoi ardori sono ardori di fuoco, fiamma potente. Le grandi acque non potrebbero spegnere l'amore, i fiumi non potrebbero sommergerlo. Cantico dei Cantici 8:6,7"

Uno dei motivi per cui ho preferito questo libro è un certo addolcirsi di Alakim nei confronti di Nicole. Non fraintendetemi, lui rimane sempre un sadico bastardo, la cui parte demoniaca prova piacere nell'infliggere dolore, non rinnega la propria natura nemmeno per un istante. Ma dimostra per la sua Invocantes un'attenzione e una premura davvero straordinaria, se consideriamo da chi proviene. Trovo che questo passaggio spieghi benissimo il rapporto che li lega.

"Perché piangi?" le chiese. "Me ne accorgerei se ti stessi facendo male, ma mi sto trattenendo."
"Mi sei mancato." Nicole si resse a lui attirandolo a sé per sentire tutto il suo peso schiacciarla. Gli lambì la bocca, tramutò le parole in uno sfregarsi di labbra. "Tu fai male quando ci sei e ancora di più quando non ci sei."


Un'altra caratteristica marcata di questa autrice è la prepotente sensualità delle sue storie. Anche in questo libro, il sesso è un protagonista importante e viene mostrato in tutte le sue forme, dalla più tenera e seducente alla più violenta e distruttiva. E qui mi ricollego al discorso che facevo inizialmente, quando vi parlavo di anima candida. Il sesso è troppo spesso accompagnato alla violenza, per i miei gusti. Ho perso il conto degli stupri e dei tentati stupri che ci vengono raccontati. E' un argomento a cui sono molto sensibile, mentre viene presentato con una naturalezza che, francamente, mi ha messa a disagio.

Non si può parlare di sesso senza parlare di Muriel, questo permanente con l'aspetto di un ventitreenne nativo americano dalla bellezza inumana, dai capelli d'ebano e gli occhi di ghiaccio. Occhi che nascondono dietro l'apparente imperturbabilità, un passato doloroso e una malinconia insopprimibile. Nato dalla relazione proibita tra l'Angelo delle Delizie e una prostituta indiana, sarà quasi un co-protagonista, insieme a Nicole e Alakim. Scopriremo molto di più su di lui, ma non abbastanza. Spero vivamente che l'autrice abbia in serbo un libro tutto per lui. *_*

Molto interessante il messaggio che viene lanciato ripetutamente, più o meno apertamente: non esistono scelte giuste e scelte sbagliate. Esistono solo delle scelte. Ed è proprio questa la libertà più preziosa e vera, la possibilità di scegliere.

Avrei tante altre cose da dire su questo romanzo, l'ho trovato estremamente stimolante, sotto tutti i punti di vista, ma non voglio anticiparvi altro. Lo consiglio senz'altro, ma penso non sia una lettura per tutti. Uomo avvisato, mezzo salvato.
 
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Edonic
view post Posted on 13/10/2015, 10:27




Avete presente quegli atleti che segnano un nuovo record battendo se stessi? È ciò che è accaduto a Anna Chillon che con il suo Alakim, Le regole del gioco si conferma un’autrice talentuosa e poliedrica. Sia che scriva uno storico, o dei racconti erotici in cui esplora i desideri umani più oscuri oppure, come in questo caso, un urban fantasy (anche se è un po’ riduttivo affibbiare un genere a Alakim) la Chillon non sbaglia un colpo.

In questo secondo libro tutto, e intendo proprio tutto, è di più. Il ritmo è più serrato, la storia è più coinvolgente, il livello di sensualità raggiunge picchi molto, molto alti.
L’ambientazione cambia, non solo perché la storia si sposta per lo più a Parigi, dove Alakim si è rifugiato dopo la morte di Sam. Ma, mentre nel primo libro la storia è stata girata “in esterna”, in quella Marsiglia oscura e fumosa che fa tanto film da Jean Gabin, qui i nostri eroi si muovono dentro magioni principesche e in sex club per miliardari.

Altra differenza rispetto al primo libro è la “disposizione” dei protagonisti, perché pur restando un romanzo corale grazie al gran numero di personaggi tutti ottimamente delineati, i protagonisti qui sono tre: Nicole, Alakim e Muriel. Quest’ultimo per buona metà del libro è un primo attore a pieno diritto e buca le pagine con la sua ambigua sensualità.

Ma veniamo alla storia. Alakim si è nascosto a Parigi dopo la morte di Sam dove dà sfogo a tutta la sua spietatezza, tanto che le testate giornalistiche lo indicheranno come il Knife Killer che sta terrorizzando la città. Nicole e Muriel lo inseguono decisi a non farlo sprofondare nel baratro di depravazione e orrore in cui la sua parte demoniaca lo sta seppellendo. E sarà proprio durante la ricerca del Serafino che il legame tra Nicole e Muriel si cementificherà grazie ad un’attrazione difficile da ignorare e a un sentimento che se non è amore poco ci manca.

E mentre i due amici vagano alla ricerca di Alakim imbattendosi in perversi dominatori, ricchi notai con il pallino del paranormale ed eccentrici attori in cerca di una parte da impersonare, il nostro eroe diventa la pedina di un gioco dove la morte e la vita disputano una partita a scacchi in cui nessuno sarà vincitore.

Devo dire che la Chillon ha impostato una trama eccellente, inserendo nuovi personaggi, meravigliosi sia nella loro purulenta malvagità che nelle loro umani debolezze.

I dialoghi, frizzanti, ironici e sempre azzeccati, accompagnano il ritmo che pagina dopo pagina incalza in maniera esponenziale, tanto che ad un certo punto ho dovuto rallentare per non perdere i particolari più importanti (so già che prima o poi rileggerò i due libri uno di seguito all'altro). La tecnica dell’Autrice si conferma perfetta: a tratti aulica, lo stile moderno e graffiante si mescola sapientemente a una terminologia che in altri casi avrei definito obsoleta, ma che solo la bravura della Chillon è riuscita a farmi apprezzare.

Discorso a parte merita la parte erotica che in questo libro, molto più che nel primo, prende il sopravvento. Lo troviamo nella malata adorazione di un vecchio che ama una fioraia devota a Dio, pur sognandone un’altra a cui ha tolto la vita. È nei biechi desideri di morte di chi non trova più stimoli nella sua esistenza, o di chi la vita ha tolto tutto. Per ciò che riguarda il nostro amato trio, non accade nulla di concreto se non dopo i due terzi del romanzo, ma ogni pagina gronda sensualità come preludio a ciò che ci attende e in cui ho sperato sin dal primo episodio. Ho trovato pagine e pagine dove l’erotismo raffinato, poetico e sanguigno riesce ad avvincere il lettore come solo questa scrittrice sa fare. Nei passaggi dove dolore e piacere si mescolano, la passione, l’amicizia e l’amore hanno dato vita ad alcune delle più riuscite scene erotiche che ho potuto leggere.

Altro aspetto da sottolineare sono i sentimenti che legano Alakim e Nicole, perché la parte demoniaca di Alakim è ancora preponderante rispetto a quella angelica di cui va detto, lui non ricorda quasi più nulla. La sua malvagità, la sua arroganza e la sua durezza sono immutate, eppure c’è un passaggio dolcissimo che mi ha commosso, in cui lui fa l’amore con Nicole e mentre la possiede cita i meravigliosi passaggi del Cantico dei Cantici di Re Salomone.

Il ritorno a Marsiglia sarà anche l’occasione per rincontrare i vecchi personaggi che in questo episodio hanno un ruolo marginale: Betanie ha una piccola ma fondamentale parte, padre Morel è quasi una meteora, il protettore che è stato imprigionato da Alakim nel romanzo precedente qui diventa un simpatico intrattenitore. E il misterioso commesso nel negozio di dischi? Ho avuto i brividi per tutto il tempo.

Molte situazioni sono rimaste in sospeso, tanto che l’ipotesi di un terzo libro conclusivo è verosimile. Alakim si libererà dal giogo demoniaco? Dio è così crudele come appare oppure è il burattinaio di un gioco che noi poveri mortali non siamo in grado di comprendere?
 
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view post Posted on 13/10/2015, 11:23
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Ho saltato a piè pari le vostre recensioni perché non voglio sapere niente in anticipo... ma sto andando a rilento, purtroppo.
Sono arrivata al punto
dove Muriel e Nicole diventano "giocatori" nel gioco del notaio
e finalmente ho capito il titolo "Le regole del gioco". Prima non c'ero arrivata. :29: :29: :29: :12: :27: :24:
E adesso sì che anche quei pezzi di narrazione cominciano a interessarmi... fin qui li avevo trovati un po' noiosetti (ma solo perché non c'era Muriel :03: )
 
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view post Posted on 13/10/2015, 11:45
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CITAZIONE (Lapis Lazuli @ 13/10/2015, 12:23) 
Ho saltato a piè pari le vostre recensioni perché non voglio sapere niente in anticipo... ma sto andando a rilento, purtroppo.
Sono arrivata al punto
dove Muriel e Nicole diventano "giocatori" nel gioco del notaio
e finalmente ho capito il titolo "Le regole del gioco". Prima non c'ero arrivata. :29: :29: :29: :12: :27: :24:
E adesso sì che anche quei pezzi di narrazione cominciano a interessarmi... fin qui li avevo trovati un po' noiosetti (ma solo perché non c'era Muriel :03: )

Tutto ha un senso. Alla fine tutti i vari pezzetti si ricollegano tra loro. Però ti capisco... quando c'è Muriel è tutto più interessante... :38:
 
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view post Posted on 17/10/2015, 17:43
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Ma nooooo, che delusione :10: :10: :10:
Sono arrivata alla famosa scena incriminata
quella del ménage
e boh, non so, forse mi ero creata chissà che aspettative o fatta chissà che fantasie :18: ma dalla Chillon mi aspettavo qualcosa di molto più bollente, o trasgressivo o che so... E invece mi è sembrata quasi una cosetta da educande. Sensuale, per carità, e nient'affatto volgare, ma un gradino sotto quello che mi aspettavo.
O forse sono semplicemente rimasta delusa perché speravo che
Muriel avesse un ruolo un po' più centrale. Invece, nonostante il trio, ho percepito molto la coppia Alakim-Nicole e Muriel solo come contorno, come forse è giusto. Ma visto che Alakim continua a non rimescolarmi nessun ormone, per quanto mi piaccia come personaggio, forse è per il suo ruolo dominante che la scena mi ha lasciata un po' indifferente.

Quasi quasi avrei preferito qualche dettaglio di quanto succede tra
Muriel e Jerome
:21:
Confido sempre di più in un libro tutto su Muriel. (Anna, se ci sei e leggi... ti prego, scrivimi qualcosina su Muriel, ti prego, ti prego, ti prego :20: :42: :33: Non puoi creare il figlio dell'Angelo delle Delizie e poi lasciare le tue povere lettrici a bocca asciutta!)

Vabbè, ormai manca poco alla fine... poi posterò qualche commento più sensato.
 
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72 replies since 7/10/2015, 13:41   767 views
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