Sarà passato più di un mese da questa lettura...sono di una lentezza desolante a scrivere recensioni
È che a volte preferisco lasciare "sedimentare" le letture prima di commentarle...poi sedimentano talmente tanto che inizio a dimenticarmene
Venendo a Rehab, sinceramente non mi è piaciuto molto...anche se ci sono sicuramente alcuni elementi positivi, in primis la scrittura (fluida e corretta anche se non accattivante, insomma non di quelle che ti rapiscono); se è stato scritto a quattro mani c'è di certo un attento lavoro di revisione perché l'insieme è molto omogeneo.
In secondo luogo il personaggio maschile è reso molto bene nel suo egocentrismo e nella descrizione delle sue dipendenze.
A non avermi convinta è stata forse proprio la storia.
Il personaggio di lei (che mi rendo conto doveva funzionare per opposizione a lui) mi è sembrato paradossalmente il più irreale
povera, generosa, vergine, non bellissima ma comunque bella, votata al sacrificio e pure claudicante
, come pure mi è sembrato abusato e un po' stonato l'avvio della storia
lei, vergine, che si concede ad uno sconosciuto per pagare l'operazione cardiaca del fratello...l'avesse fatto perché si era scocciata di una vita di me*** l'avrei apprezzata di più
.
Anche se non amo gli erotici, la parte erotica è quella che mi ha disturbato meno; nel senso che capisco che alcune erano finalizzate a far comprendere meglio il personaggio di Daniel
ho capito meno quelle tra l'agente e la finta fidanzata di lui che, tutto sommato sono personaggi piuttosto secondari
.
Anche l'evolversi della storia tra i due mi ha lasciato alcune perplessità.
Insomma, secondo me non è un brutto libro, sicuramente è scritto bene e probabilmente non mi ha preso solo per una questione di gusti personali.
Spero di leggere presto qualcos'altro di queste autrici che risulti più nelle mie corde.