Romance - Il forum dei Romanzi Rosa

Posts written by VINS®

view post Posted: 6/5/2024, 06:42 Ultimo film visto - Cinema non-romantico
Visto Bob Marley - One Love

Firmato da Reinaldo Marcus Green, e col beneplacito della famiglia Marley che lo produce, il biopic sull'icona del raggae sceglie la strada parzialmente originale di non raccontare tutta la vita dell'artista ma di concentrarsi su un periodo specifico e particolarmente significativo, tanto per il privato quanto per la carriera.

Scherzo del destino, nel recente esempio di questa originalità, il biopic Ferrari di Michael Mann, l'anno su cui ci si concentra è il 1976: ed è da questo stesso anno che il film in questione parte, con un arco narrativo che copre fino al 1978.

Impossibile scindere l'artista e la sua musica dall'impegno politico: Green lo sa bene e, proprio come con l'altro biopic da lui diretto sulle sorelle Williams (King Richard con Will Smith), sfrutta tutta la potenzialità della storia che, come si dice, si racconta da sola. Lì dove invece sarebbe forse necessario un maggiore approfondimento e magari un taglio più personale, il lavoro lascia un po' a desiderare.

Concentrandosi su un periodo ben preciso della vita dell'artista, si cerca sì di mandare dei messaggi in modo conciso e diretto, ma giocoforza vengono tralasciati altri aspetti: il risultato finale non convince fino in fondo. I flashback evocativi sull'infanzia del protagonista avvolta soprattutto dal mistero della figura paterna mai conosciuta, così come i primi passi nella musica e nel rapporto con la moglie Rita, sembrano un mero corollario a quello su cui il film ha invece deciso di focalizzarsi. Ne escono trattati in modo riduttivo anche i rapporti personali dell'artista con il resto della band, nonchè lo spiritualismo legato alla religione del Rastafarianesimo. Lo stesso messaggio politico e impegno dell'artista per la pacificazione della Giamaica appare più che altro sfiorato e sottofondo continuo ai vari spostamenti. Il tema attualissimo della necessità/opportunità che un artista si esponga sui temi sociali rischiando anche di essere strumentalizzato è più che altro abbozzato. Non si può definire un film agiografico, a mio modo di vedere: il quadro generale non è quello di un santo ma è anche vero che vengono tralasciati diversi aspetti un po' più oscuri della vita dell'artista a iniziare dalle varie relazioni e diversi figli.

Punto di forza del film resta la musica immortale di Bob Marley, potente, spirituale, filosofica ed evocativa nel suo essere, senza che qui ci sia bisogno di chissà quale intervento esterno e taglio personale da parte del regista.

Evidente il lavoro preparatorio di Kingsley Ben-Adir nei panni del protagonista: riesce a interpretate senza imitare. Bene anche il resto del cast.

Classiche scritte in sovraimpressione sul destino del cantante e la sua importanza arrivata fino ai giorni nostri nel finale del film, con tanto di filmati di repertorio.
:05:
view post Posted: 6/5/2024, 06:35 Offerte e promozioni - Iniziative del forum
CITAZIONE (Antonella P. @ 2/5/2024, 10:58) 

Grazie Antonella :05:
view post Posted: 6/5/2024, 06:34 Maggio 2024 - Prossime Uscite
CITAZIONE (Antonella P. @ 2/5/2024, 11:38) 
E' uscito il 28 aprile, ma l'ho visto solo ieri:

Tiffany Reisz - I bambini fortunati (The lucky ones) - Hope edizioni - RS

L'autrice la ricordo...il libro è da approfondire mi sa :=/: Grazie Antonella :05:
view post Posted: 27/4/2024, 06:43 Compleanni - E il resto qua
Buon compleanno Lapis!!! Tanti auguri!!! :23: :23: :23:
view post Posted: 17/4/2024, 18:11 Ultimo film visto - Cinema non-romantico
Visto La zona d'interesse

Tratto dal romanzo di Martin Amis, scritto e diretto da Jonathan Glazer, il film vincitore del Grand Prix della Giuria quest'anno a Cannes è, al momento in cui scrivo, anche in corsa agli Oscar in varie categorie.

Al netto del tema politicamente corretto ma non per questo meno valido sulla necessità di un altro film sull'Olocausto, la risposta che l'autore sembra suggerire non è quella scontata del bisogno di ricordare per non dimenticare (soprattutto in tempi in cui l'antisemitismo è tutt'altro che scomparso): l'originalità del taglio scelto ne fa non soltanto un qualcosa che racconta l'orrore in modo diverso, ma pone probabilmente il lavoro di Glazer tra quelli più riusciti sul tema.

Indicativi i primi tre minuti del film, tanto per la forma quanto per i contenuti: uno schermo nero con in sottofondo urla, spari e boati che possiamo solo sentire attraverso un crudo e opprimente sonoro (caratteristica ricorrente in tutto il film). Il messaggio è piuttosto chiaro nel suo simbolismo: l'orrore non verrà mai mostrato ma solo percepito, tanto dai protagonisti del film, quanto dallo spettatore (con reazioni probabilmente opposte tra i primi che non ne sono toccati e i secondi che ricevono il classico metaforico pugno nello stomaco). La chiave di lettura può essere duplice, senza che le due si escludano a vicenda: da un lato l'impotenza e la frustrazione di non poter mostrare quello che non si può nemmeno spiegare; dall'altro l'accusa valida ieri come oggi a tanti che non vogliono vedere.

Quel che viene mostrato invece, è la vita quotidiana della famiglia del comandante nazista a capo del vicino campo di concentramento di Auschwitz: la tranquillità della routine fa da contrasto evidente con la tragedia che si consuma a pochi passi. Qui, come in tutto il film, la forma è originale e, a mio modo di vedere, anche significativa in quanto strumentale alla storia stessa.

Se infatti il nero iniziale viene sostituito ad un certo punto da un rosso acceso con in sottofondo i chiari suoni dello strazio che si consuma nel campo, nella vicende quotidiane della famiglia la luce fredda accompagna la geometricità rigida delle inquadrature spesso fisse, all'interno delle quali entrano ed escono i protagonisti in tutta la loro tranquillità. Lì dove qualcuno ha letto un eccessivo manierismo nella ricerca estetica fine a se stessa, come anticipato io ho personalmente colto la volontà di sottolineare rigidità e freddezza delle persone coinvolte nella persecuzione agli ebrei, in modo che dal contrasto emerga forte il messaggio che evidentemente si vuol mandare.

Un ottimo cast incarna questa spiazzante freddezza nonchè idee e parole sul tema che raggelano per la loro superficialità, passando anche per i momenti che più preoccupano le vite dei protagonisti in quanto solo legati alle loro vite personali.

Spiazzante e originale come tutto il resto il balzo temporale nel finale del film.
:05:
view post Posted: 17/4/2024, 18:07 Maggio 2024 - Prossime Uscite
CITAZIONE (Antonella P. @ 11/4/2024, 09:36)
28 maggio Angela Marsons – Vendetta fatale - #11 Kim Stone – Newton Compton – thriller

Grazie Antonella! :05:
view post Posted: 20/3/2024, 09:29 Ultimo film visto - Cinema non-romantico
Visto Madame Web

Basato sull'omonimo personaggio dei fumetti Marvel, è il quarto film del cosiddetto Sony's Spider-Man Universe: dopo i due dedicati a Venom e quello su Morbius ( e in attesa dell'uscita di Kraven - Il cacciatore rinviata ad agosto), è di fatto la origin story del personaggio e segue, in modi differenziati, il solco tracciato dai precedenti.

L'accusa che in un primo momento era stata mossa ai film su Venom, il poco spessore e l'eccessiva leggerezza, è diventata successivamente forse la miglior strada percorribile per non prendersi troppo sul serio e differenziarsi così nell'ambito di altri cinecomics. Con Morbius, invece, il film purtroppo condivide il probabile destino fallimentare (al momento in cui scrivo si profila un altro flop commerciale e anche i giudizi di critica e pubblico sono piuttosto negativi).

Il progetto generale, sulla carta, è interessante: la sua ambientazione retrodatata agli anni 2000 (buona la resa del periodo grazie soprattutto alle scelte della colonna sonora), permette di introdurre vari elementi che fanno pensare alla voglia di costruire un universo narrativo piuttosto complesso e ramificato. Non sfugge la presenza di un giovane paramedico di nome Ben Parker, mentre probabilmente solo i fan dei fumetti sentiranno suonare un campanello al nome di Ezekiel Sims (co-protagonista di un lungo e apprezzato arco narrativo del Ragno in quella che viene chiamata la "saga totemica").

La presenza di Dakota Johnson nel ruolo principale non aggiunge purtroppo granchè al valore del film, mentre forse funzionano meglio le co-protagoniste: rispettando in modo politicamente corretto le quote etniche, il loro background costituito da serie televisive aiuta a venire incontro alle esigenze di immedesimazione degli spettatori più giovani. Gli scambi di battute tra loro e con la mentore, seguono tuttavia percorsi prevedibili senza approfondire altri aspetti.

Se, sempre dal punto di vista dei contenuti, alcuni intrecci sembrano troppo forzati, meglio non va dal un punto di vista tecnico: anche co-sceneggiatrice, la regia dell'esordiente S. J. Clarkson lascia a desiderare soprattutto per un montaggio che sfrutta male, quasi ai limiti della incomprensione, il meccanismo del deja-vu alla Ricomincio da capo.

Nessuna scena bonus durante o dopo i titoli di coda: la spiegazione è stata quella di un qualcosa di non voluto per differenziarsi per forza da altri cinecomics, ma derivato semplicemente dal pensiero di aver detto tutto col finale del film. La sensazione è però anche quella che magari possa aver pesato una generale incertezza sul futuro del franchise che, visti i risultati attuali, pare destinato a fermarsi qui.
:05:
view post Posted: 20/3/2024, 09:26 Compleanni - E il resto qua
Buon compleanno Patty!!! Tanti auguri!!! :23:
view post Posted: 13/3/2024, 09:29 Ultimo film visto - Cinema non-romantico
Visto I tre moschettieri - Milady

Sequel de I tre moschettieri - D'Artagnan, diretto sempre da Bourboulon ( e girato come si dice, back-to-back ovvero in contemporanea a quello), il film chiude questo "dittico" al alto budget ma spalanca le porte a quello che in Francia ormai chiamano il Dumas Cinematic Universe. Se per quanto riguarda il grande schermo è già in cantiere un film tratto da "Il Conte di Montecristo" che vedrà coinvolto anche il nostro Pierfrancesco Favino, diretti spin-off di questo film saranno invece due serie tv.

Coscientemente o no, questa aspirazione sembra condizionare un po' il taglio del film che assume, a tratti, i contorni di una Serie: a partire dal recap iniziale, per giungere alla conclusione che, con un climax stile "finale di Stagione", lascia ampie possibilità di un prosieguo. Nel mezzo, alcuni personaggi non vengono ben approfonditi, nonostante destino una certa curiosità e interesse. Come se vi fosse spazio successivamente per un una trattazione più ampia.

Nonostante sia destinata a essere la protagonista di una delle due serie di cui sopra, come fa chiaramente intendere il sottotitolo del film, ovviamente la superficialità non è il caso di Milady: la serie spin-off dovrebbe essere un prequel, origin story del personaggio, ma già qui viene approfondito soprattutto a livello di motivazioni. Il destino della stessa ( e quello di Constance), sono le due maggiori libertà che il film si prende in merito al testo di Dumas e di cui già si era preso nota col film precedente.

A proposito del primo film, questo sequel mantiene la dinamicità lì riscontrata che anzi subisce un'ulteriore accelerata visto lo scoppio della guerra i cui prodromi erano lì presenti. Molto classico nella messa in scena stile film cappa e spada, non si rinuncia a qualche virtuosismo che non sempre risulta valore aggiunto: molti duelli vengono ripresi con l'utilizzo della camera a mano e di piani sequenza, trasmettendo sicuramente adrenalina ma non riuscendo però a far risaltare bene la cura per le coreografie nei movimenti ( a tratti c'è il classico effetto "mal di mare").

Diversamente dal primo film, invece, in questo sono i momenti di pathos e più "intimi" quelli che sembrano meglio riusciti: del resto è un film che, dalle preoccupazioni del giovane D'Artagnan per l'amata Constance, passando per i tormenti di Athos e della stessa Milady, lascia ampio spazio all'emotività. Tra continui viaggi, inseguimenti e duelli, ad alleggerire il tutto ci sono i momenti dedicati a Porthos.

Della più ricercata emotività beneficia il cast di alto livello, scelta precisa della produzione: tutti sembrano a fuoco nei loro ruoli ma la menzione speciale va ai più noti Vincent Cassel, Louis Garrel e soprattutto Eva Green, particolarmente brava nell'incarnare le diverse sfumature del suo personaggio.

Ultima curiosità: la seconda serie spin-off annunciata dovrebbe riguardare il primo moschettiere di colore, realmente esistito, che qui fa giusto una comparsata ed è uno di quei personaggi poco approfonditi di cui si diceva prima.
:05:
view post Posted: 10/3/2024, 17:48 Compleanni - E il resto qua
Buon compleanno Clem!!! Tanti auguri!!! :23:
🥳🎊🎉
E buona visione stanotte della cerimonia degli Oscar 😁: aspetto come al solito il tuo commento domani mattina 😉 Mi interessa più quello delle varie notifiche che mi arriveranno sui vincitori, battute, gossip ecc :05:
15214 replies since 27/3/2011