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Il profumo della notte, Connie Brockway - Inghilterra, 1817

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yelle
view post Posted on 8/5/2009, 00:21 by: yelle




Non riesco a metterlo giù.
Questo libro è una droga.
Jack ed Anne sono la mia nuova droga.
Sono due personaggi splendidi, magnificamente caratterizzati.
Lui, l'uomo nero pieno di cicatrici che rende onore alla propria nomea con quell'aria da cane bastonato che porta dipinta in faccia. E' l'antitesi dell'eroe per eccellenza,un uomo con un passato da dimenticare. Con dei difetti. Non si fida di nessuno, eppure metà città è al suo servizio. Non ha remore né riserve nel trattar male le persone che lo circondano, eppure è fedele e conosce il vero senso di giustizia.
E non sa usare il proprio cuore, ma null’altro che il cervello. Un uomo che si è negato la possibilità di provare dei sentimenti. Agli occhi degli altri, è la semplice noia della vita quotidiana e gli interessi personali a muoverlo e a renderlo un’ottima pedina nelle mani di uomini più potenti. Eppure, come ci viene esplicato in un commovente dialogo fra Anne ed un fedele amico di Jack, la parte più bella di quest’uomo è l’umanità che, nonostante tutto, ancora alberga in lui. Nonostante gli sforzi del padre di renderlo un uomo d’acciaio incapace di un qualsiasi sentimento, Jack tiene nascosta dentro di sé un’anima che ancora nessuno è stato in grado di vedere. L’ultima (e l’unica) sua arma contro la spietata natura di uomini come suo padre.
E lei, Anne, gli è molto simile. Sposata ad un uomo di cui era solo infatuata, e di cui non è riuscita a ricambiare i sentimenti, dal momento della sua morte è oppressa da un senso di colpa che ne uccide la voglia di vivere. Si castiga da sola nel modo di vestire e di comportarsi. Da spumeggiante ragazza famosa per le sue conquiste e la sua focosa bellezza, si è trasformata in una vedova grigia e cupa che non riesce a suscitare altro che apatia nei suoi interlocutori.
E' un bel binomio, quelli di questi due protagonisti. Entrambi cupi, con ferite che li hanno segnati e ne hanno segnato l'approccio verso gli altri; quegli altri che non hanno vissuto ciò che vive nei loro ricordi, e che per questo non potranno mai capirli. Queste due anime affini si riconosco quasi immediatamente, e da lì inizia un gioco di sguardi e di azioni che li porta sempre più vicini l'uno all'altra. Entrambi sono attratti da quella che è la loro esatta metà, eppure sanno che lasciarsi andare potrebbe essere molto più pericoloso di quanto non appaia.
Una danza di sotterfugi penosamente lenta, che non manca però di deliziarci dei momenti che i due riescono a ritagliarsi.
E quando finalmente queste due anime riescono a costruire un legame che si preannuncia duraturo (ma non ancora di tipo affettivo), ecco che ci viene proposta una nuova visione dei due personaggi: un Jack sempre più impressionante nei suoi sentimenti inutilmente repressi ed una Anne che inizia ad auto affliggersi per il proprio stato di solitudine emotiva. Dopo le ferite caricate da altre sull’anima di ognuno, ecco che insieme passano il proprio tempo a ferirsi l’un l’altro, come se quello che già hanno precedentemente passato non fosse abbastanza. Come se sentissero entrambi di meritarsi di peggio. La flagellazione l’un l’altro è un modo come un altro di esorcizzare le proprie paure, il proprio terrore per ciò che credevano non avere più: qualcosa da perdere. Invece l’incontro fra loro due rende immediatamente chiaro che tutti, anche in un punto della propria vita che loro stessi definirebbero declino, hanno la possibilità di soffrire ancora di più di quanto già non abbiano fatto.
Ed è una salvezza, la loro, che tarda ad arrivare. In punta di piedi li avvicina, ma ritarda il proprio effetto benefico. Come a voler prima far perdere le speranze, far toccare un nuovo punto, ancor più profondo dei precedenti, in quell’abisso da cui nessuno dei due riesce ad uscire.
Il racconto di un percorso emotivo che queste due anime perse percorrono insieme, un po’ vergini all’amore, un po’ ladri, un po’ temuti giocatori d’azzardo. Ed è un racconto pieno di vita e di speranza, nonostante la patina di cupa rassegnazione che permea gran parte del libro.
Eppure, come romance, ha il difetto di essere a tratti grossolano (ferite alla testa che guariscono nel giro di una giornata, cattivi dall’incoerente caratterizzazione). Ma sono difetti facilmente dimenticabili, e che non rovinano l’effetto finale di un libro che ci regala un ritratto ben descrittivo di due personaggi che, come molti prima, hanno dovuto attendere un sentimento come l’amore per poter sperare di guarire e dimenticare gli echi pressanti e bui del passato.
 
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29 replies since 28/4/2009, 09:29   1458 views
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