Finito a notte fonda, non riuscivo a smettere di leggere.
Posso dire che questo romanzo mi ha appassionata moltissimo; era da tanto che non mi succedeva di provare empatia, coinvolgimento emotivo totale con i personaggi di un libro, ma mi ha anche un poco delusa.
Ho trovato molto bella la prima parte, un poco lenta la seconda e decisamente frettoloso, tirato via, il finale..peccato
La storia inizia in modo convenzionale, ma quasi subito cambia per descriverci un mondo fatto di violenza, prevaricazione, abusi, con dei personaggi che “bucano” le pagine, nel bene come nel male.
Merito certamente dello stile della Pennacchi, brillante ed imprevedibile, che ci rende partecipi degli stati d’animo dei personaggi, come dei loro pensieri, che sa arrivare in profondità e toccarci il cuore, narrandoci una storia fatta di desideri e di forti emozioni.
I vari personaggi sono ben costruiti nelle loro molteplici sfaccettature; primo tra tutti quello di Anna Champion, che mi ha subito conquistata per la sua arguzia e forza. Una donna che arriva a piegarsi ma che non si spezza e che trova la forza di rinascere, come l’Araba Fenice.
La scena della limonata che imbratta il suo abito, con tutto quello che ne consegue, i pensieri , le parole e la vendetta messa in atto da Anna, per farla pagare al maldestro cafone, che neppure le chiede scusa è, per me, un gioiellino.
In questo romanzo ci sono anche diverse pagine di erotismo di altissima qualità, così pure momenti di divertimento e molte situazioni di drammatico coinvolgimento. Sovente mi sono sentita chiudere la gola e salire le lacrime agli occhi.
lo stupro che Anna subisce è descritto con una drammaticità, violenza, dolore senza pari, al punto da lasciare sconvolto il lettore per la sua forza evocativa.
Come sono drammatici gli squarci della vita di Christopher bambino nel bordello e tutta la sua infanzia segnata dal dolore, dalla violenza.
Questo personaggio, con il dolore che si porta dentro, avrebbe dovuto conquistarmi ed invece, purtroppo, non è stato così. Gli ho dato comprensione ed anche simpatia fino allo stupro, poi mi è caduto dal cuore e non sono riuscita a perdonarlo, ne a condividere in pieno le sue azioni .
La costante prevaricazione che esercita su tutti, specialmente su Anna, ne fanno un anti eroe, un personaggio maschile schiavo del male ricevuto.
Non sa fare altro che ricambiare con altro male, vendicandosi sull’essere più indifeso, senza nessuna giustificazione, lui stesso lo ammette, risultando pertanto un uomo spietato, feroce, crudele, anche se ha dei barlumi di umanità, che subito soffoca.
In lui non c’è passione, non c’è appassionata vivacità, c’è furia, rabbia, scontento.
Anche il finale mi ha lasciata con l’amaro in bocca.
L’ho trovato frettoloso, come se la Pennacchi ne avesse abbastanza, anche lei, di tanta violenza.
La mancata vendetta e la sottile vittoria di Leopold mi hanno spiazzata.
E no per tutto il romanzo abbiamo sopportato , condiviso la furia di Christopher, cercato anche noi la vendetta su quell’essere disgustoso che è suo padre, per poi scoprire che tutto finisce in una sconfitta.
Fanno da contrasto dei personaggi molto belli, positivi e di cui mi piacerebbe venisse scritta la storia:
Anthony il fratellino di Anna, un ragazzino con la mente acuta e gli occhi penetranti, che sa capire e guardare oltre.
Daniel l’amico d’infanzia ed il tenero fidanzato di poche ore, il fratellastro che è l’altra faccia della medaglia, quella buona.
Lucy l’amica del cuore, sempre disponibile e comprensiva.
Matthew il cugino, l’amico, il salvatore, una figura che mi è piaciuta più di ogni altra, indimenticabile la scena del cappotto, è l’angelo salvatore di Christopher bambino, come Anna lo sarà per l’uomo.
Indubbiamente un romanzo non d’evasione, che va letto sapendo che si tratta di un libro con tematiche forti, non facili, ma che arriva non solo al cuore ma anche all’anima.