Mi sa che son l'unico a dover andare controcorrente
In genere non mi scuso per la mia lunghezza
: ma stavolta si perché in effetti è un papiro notevole ma, per me, necessario.
E mi scuso anche per le parolacce: anche di quelle non ho potuto fare a meno
Non mi è piaciuto ed è forse la prima volta che un libro mi irrita davvero
: in realtà era successo anche con la Probst ma qui la sensazione è stata più forte perchè generata dalla cocente delusione
Ho provato altre volte la sensazione di voler finire un libro il prima possibile per liberarmene (vedi l'esempio prima citato della Probst): ma mai lo sconforto quando sapevo che stavo per mettermi a leggere questo libro.
So che la Phillips è in grado di regalarmi alti e bassi come forse nessun altra autrice
: da ciò deriva probabilmente l'intensità dei miei sentimenti sia nel bene sia nel male.
Potevo anche immaginare che quel titolo italiano indicasse una tipologia che detesto: ma, visto che la traduzione italiana non c'entra niente col titolo originale
, speravo nell'ennesimo titolo poco azzeccato col libro.
Invece penso che sia addirittura più adatto di quello originale
Altra speranza nasceva in me per l'immediato richiamo ad uno dei libri della Phillips che ho amato di più "Un piccolo sogno"
: bastava leggere la sinossi
Quindi la delusione è stata molto, molto forte
Mi son venuti in mente tanti brutti modi per qualificare il libro: come rovinare un qualcosa di bello, come trasformare un piccolo sogno in un grande incubo, come gettare nel cesso un piccolo capolavoro...
Però alla fine della lettura mi son dovuto fermare un attimo
C'è una nota barzelletta che parla di un tizio in auto che sente alla radio la notizia di un pazzo che viaggia contromano e, mentre cerca di schivare tutte le macchine che gli vengono contro, esclama: "Un pazzo?? Qui ce ne sono a centinaia di pazzi!".
Questo per dire che, sebbene avessi ormai a fine lettura il commento già scritto nella mia testa, ho voluto infrangere le mie regole e cercare di capire cosa altre lettrici ci avessero trovato: il mio stupore (e il dubbio spiegato dalla barzelletta) è stato scoprire che tra varie recensioni in rete ma soprattutto di gente che "conosco" qui sul Forum, son l'unico ad esprimere un giudizio negativo
E ovvio che io mi sia sentito un po' come il pazzo della barzelletta sicchè mi son detto che ci doveva essere per forza qualcosa di sbagliato in me, che non potevo "aver ragione" io e "torto" tutti gli altri.
Grazie di esistere
: grazie a voi, a quello che avete scritto, forse son riuscito a trovare poi la spiegazione
Col mio commento in testa, ho letto i vostri e mi son reso conto che nessuna di voi si è soffermata su aspetti che invece son quelli che più hanno inciso sulla negatività del mio giudizio
Alcuni (o forse un po' tutti) sono questione di gusti ma altri credo di no: l'unica spiegazione che mi son dato (a parte il dover ammettere che sono proprio il pazzo della barzelletta
) è stata quella di tener presente che un po' tutte avete una cultura romance molto più grande della mia
E' un qualcosa che avete formato col tempo, leggendo magari romance fin da adolescenti: un qualcosa che non si può "battere" facendosi una cultura di questo genere in pochi anni
Per cui avete probabilmente sviluppato una comprensione e tolleranza per certi meccanismi di cui io sono privo.
Ammetto che un po' vi invidio: se avessi anche io questo background, probabilmente troverei molti più romance di mio gusto
Ora è facile dire: saresti stato disposto a farti questa cultura leggendo storici e altri romance dal taglio molto classico che adesso detesti?
Probabilmente si: perchè li detesto ADESSO, visto che non ho questo background che mi avrebbe permesso di apprezzarli.
Avrei insomma maturato altri gusti e altre "tolleranze" se fossi cresciuto con romanzi di quel tipo
Dopo questa lunga ma doverosa premessa, passo a parlare del libro rendendo insomma espliciti i concetti di cui ho parlato.
E' forse il libro nel quale la Phillips ha più dotato di introspezione psicologica i suoi personaggi
: non sempre ci ho trovato una logica ma direi che le basi c'erano tutte.
Ogni personaggio non è del tutto buono o cattivo: ciò li rende molto reali, caratterizzati in modo eccelso, come forse la Phillips non aveva mai fatto o quasi.
Forse Winnie è l'esempio più chiaro: una profondità di sentimenti confusi e sovrapposti che la rende non solo "vera" nella sua situazione ma anche praticamente sempre logica nel suo modo d'agire: le contraddizioni apparenti son solo frutto di quei dubbi.
Le varie "coralline" son tutte ben caratterizzate sebbene siano forse l'anello più debole tra i comprimari visto che, a differenza di altri personaggi, penso siano quelle che non hanno un "vero motivo" per odiare Sugar Beth fino a quel punto
Ma, come la seguivano ciecamente da adolescenti, probabilmente adesso seguono i sentimenti di chi ha invece motivo per avercela con lei e che nel frattempo è diventata la loro nuova leader: Winnie.
Trovo però lo stesso molto superficiale e sbrigativo il modo in cui la Phillips risolve le cose tra loro: qualche episodio di riconciliazione qui e là, anche importante magari (vedi il bimbo Charlie) ma, ad esempio, non mi pare che nessuna di loro sia stata messa a conoscenza delle motivazioni di Sugar per il suo ritorno (argomento sul quale tornerò anche dopo perchè trovo che sia uno dei più grandi difetti oggettivi del libro
).
Avrebbe fatto capire quanto fosse cambiata e come fossero false alcune voci sui suoi matrimoni: almeno l'ultimo.
I due protagonisti son caratterizzati benissimo, inutile soffermarsi oltre: vengono qualificati anche con un umorismo che mi è piaciuto moltissimo perchè, a differenza di quello eccessivo e troppo stupidamente americano ai miei occhi, qui non si esagera.
Ho sempre pensato che la Phillips dia il suo meglio quando lascia un po' da parte quella che lei ritiene comicità e affronta le cose in modo magari umoristico ma più serio se serie sono le situazioni
Su Sugar aggiungo solo di essere totalmente d'accordo con Desideria quando parla delle differenze rispetto ai personaggi di "Un piccolo sogno"
: lì la protagonista era vittima di errori altrui. Qui Sugar quelle nefandezze, benchè avesse i suoi motivi, le ha commesse davvero, le ha capite e se ne pente.
Il tutto la rende molto, molto reale
Colin ha subito un torto abominevole in passato benchè da parte di una 15enne, e una tragedia successivamente: ma non resta ancorato al passato e riesce ad andare avanti (anche qui totalmente d'accordo con la perfetta sottolineatura di Desideria
), pur non rinunciando all'occasione di una vendetta quando si presenta l'occasione.
Motivazioni discutibili magari ma cmq sensate
Il vero punto dolente, debole, stupido e per me deludente del libro è la storia d'amore tra i due protagonisti
Praticamente "salvo" solo l'evoluzione dei sentimenti di Colin: tutto il resto, oltre che contro i miei gusti, è spesso privo di logica.
Attrazione fisicaDa parte di Sugar Beth penso ci possa stare: sente la mancanza del sesso visto quello che le ha riservato la vita negli ultimi 3 anni e si sente attratta da Colin come del resto lo aveva apprezzato, a suo modo, anche da ragazzina.
Colin matura un'improvvisa attrazione che potresti spiegare col fatto che adesso Sugar è una donna e non più una ragazzina: ma il discorso non mi torna perchè la Phillips ribadisce più volte come lui non fosse interessato a lei quando era il suo docente.
Mi è sembrato un voler ribadire un concetto non richiesto per sgombrare il campo da ogni possibile accusa di situazione "viscida" tra professore e alunna: è del tutto logico che, pur magari rendendosi conto della bellezza di una ragazza che in fondo ha solo qualche anno meno di lui, Colin mantenga le distanze per una sorta di questione deontologica e morale
Bastava appunto approfondire il concetto, anche in discussioni tra i due, sul fatto che un tempo, per vari motivi, la trovava attraente ma non aveva mai dato seguito a questa attrazione.
Invece, il fatto che un tempo non gli piaceva per niente e adesso prova un'attrazione cui non sa resistere ha poco senso benchè lei sia ormai diventata una donna.
Il tutto perde ulteriormente significato quando scrive Riflessi sottolineando invece quella bellezza e facendo capire come non ne fosse del tutto immune
Sesso Capisco che a molte lettrici piaccia la classica dinamica di cedere alla passione durante i litigi e le discussioni ma, oltre a ritenerla una dinamica che mi fa andare fuori di testa perchè è forse l'unico caso in cui capisco chi poi parla di 'sta roba come romanzetti rosa, è un qualcosa che trovo sia anacronistico in un contemporaneo, sia poco logico in quella situazione.
Ma che cavolo c'entra il Colin che si trasforma il eroe cinico e arrogante di un romanzo storico "avvisando" Sugar che faranno sesso, può starne certa?
E quando avviene il tutto?
Proprio dopo la cena che ha segnato il punto di massima umiliazione per Sugar: massì...mi piace vederti pieno di sensi di colpa per avermi umiliata e in questo momento ti odio per cui quasi quasi faccio sesso con te...
E per aggiungere offesa a lesioni gravi la Phillips, forse conscia della ca$$ata che sta scrivendo, che fa? Giustifica il tutto come una sorta di sfida tra deficienti che si scambiano battute sulla reciproca validità sotto le lenzuola
Ma vai a ca**re Phillips!
Siamo nel 2015 porca miseria, basta con 'ste stro**ate, riservale agli storici che ne so, o ad altri contesti!
Ovviamente anche la seconda volta il sesso viene dopo una bella lite
in cui lui afferma, molto logicamente, che o fa l'amore con lei o la picchia: bello si, una similitudine coi controca$$i
L'amoreDicevo prima che forse l'evoluzione dei sentimenti di Colin è l'unica cosa che salvo nella relazione tra i due
: c'è attrazione e il suo amore nasce piano piano rendendosi conto di quanto Sugar sia cambiata, delle sue motivazioni sia passate sia presenti.
Del resto, la presa di coscienza dell'essersi innamorato avviene dopo "l'ultimo colpo" ai suoi pregiudizi: la scoperta dell'esistenza di Delilah.
Sugar Beth di cosa si innamora, invece?
Ne è attratta ok, ma tutte le sue premure e la sua disponibilità ad aiutarla vengono viste da lei come prova del senso di colpa di Colin.
Del resto, apice delle cazzate
, si accorge di essere innamorata durante la seconda volta che fanno sesso, contro la parete della rimessa, quando ha passato gli ultimi capitoli a sottolineare appunto come tutte le gentilezze di Colin fossero dettate dal suo senso di colpa per averla umiliata
Avrei capito la presa di coscienza successiva, quando tipo lui va via, col classico rendersi conto di quello che si solo quando lo si perde: ma così è un sentimento privo di logica o meglio, di motivazioni.
E dire che la Phillips aveva anche delle ottime "armi" in tal senso
: la reciproca apertura sul passato doloroso.
Penso sia un qualcosa che possa avvicinare molto due persone e invece lei che fa?
Liquida il tutto in uno scambio di battute irriverenti e brillanti tra i due:
Com'è morta tua moglie?
Si è suicidata col bambino che portava in grembo.
Ah, dev'essere stato duro.
Perchè hai sposato il tuo ultimo marito che aveva 70 anni?
Non ci crederai ma l'amavo ed è stato il vero amore della mia vita.
Si ti credo...ehhh..brutta storia...
Stop, tutto qui: argomenti assolutamente idonei a creare un legame forte, presi e buttati nel cesso
La relazionePartendo dall'assurdo finale del matrimonio già organizzato e con lei all'altare come condizione per il ritorno di Colin
, tutto l'aspetto della possibile relazione tra i due basa i suoi ostacoli su motivazioni stupide e insensate man mano che procedi a ritroso.
Il matrimonio e tutto il resto serve per mettere in scena un qualcosa di magari poco credibile ma che fa tanto commedia americana idiota
L'ostinazione di Sugar Beth nel non volersi sposare si basa sul fatto che ha già avuto 3 mariti e che le è sempre andata male: ok, capisco che non fosse necessario il matrimonio (ma è appunto un'invenzione senza senso dell'autrice) ma è anche vero che la stessa Sugar Beth ammette più volte che due di quei matrimoni son stati dei "colpi di testa" dettati dall'impulso e solo l'ultimo era un qualcosa di serio.
Che senso ha quindi fare riferimento a tutti i matrimoni? Nessuno
Infine, procedendo a ritroso, già i dubbi sulla relazione in sè non hanno alcune senso a prescindere dal matrimonio: lei non vuole soffrire ancora e non possono stare tutti e due nella stessa città.
Prima di tutto Colin le dimostra più volte quanto ormai ci tenga a lei.
In secondo luogo, il discorso di non poter vivere nella stessa città è una ca$$ata: già tutti quelli a loro legati in qualche modo han capito che c'è qualcosa tra i due e non per questo cambiano il loro giudizio positivo su Colin.
Sta anche cambiando il giudizio su Sugar Beth (vedi soluzione sbrigativa e superficiale dei contrasti con le coralline) : quindi che senso ha il discorso di dover andare via o lui o lei?
Capisco che Colin le voglia dare un po' di tempo da sola per rendersi conto della situazione: ma è la base del discorso a mancare di logica.
Soprattutto perchè, in tutto questo ginepraio di ca$$ate, la Phillips dimentica ancora una volta un aspetto che invece sarebbe stato sicuramente molto più serio e valido dal punto di vista delle motivazioni:
Delilah.
Possibile che Sugar (e magari anche un po' Colin dopo averlo scoperto) non venga sfiorata minimamente dal pensiero che restare lì la terrebbe lontana da Delilah?
E' vero che basta prendere un aereo: ma qui stiam parlando della persona cui probabilmente tieni più al mondo, una persona malata che, sebbene consideri casa la struttura in cui è ricoverata, non potrai raggiungere velocemente dovesse succederle qualcosa. Una persona con la quale dovrai programmare le tue visite per lo shopping ecc se resti lontana da Houston.
L'amore incondizionato...è come una figlia....Ma dove? Ma cosa?
Tutto buttato nel cesso come fosse privo di importanza: non un pensiero dedicato a Delilah quando si presenta il dubbio se restare lì o tornare a Houston
Ma non era lei il vero motivo del suo ritorno per cercare il quadro?
Ma possibile che la Phillips dimentichi del tutto una persona così importante che praticamente ha dato il via alla storia?
(non viene neanche nominata nell'epilogo che pure parla della figlia avuta con Colin: nemmeno un accenno a come si sentisse magari adesso madre di DUE persone, o al fatto che continui a mantenere i legami con Delilah)
Tutto per farsi prendere la mano da quel ca$$o di teatrino del matrimonio infarcendolo di battute ed episodi buffi e divertenti tra i vari cog**oni che vi prendono parte
Da quel che ho capito il libro non fa parte di una Serie : non so se sia perchè la stessa autrice si è accorta di aver scazzato di brutto con 'sto romanzo.
Ovviamente è un discorso relativo perchè la Phillips mi ha già dimostrato di potermi dare alti e bassi nell'ambito di una stessa Serie
Spero che insomma 'sto libro resti un esempio isolato, Serie non Serie, e che i prossimi siano di tutt'altro spessore: quello che cmq lei mi ha già dimostrato e di cui quindi è assolutamente capace