| Ok, non ho proprio tempo di scrivere qualcosa di più. Copio e incollo quello che ho scritto di getto su Goodreads.
Il libro è scritto molto bene, la trama è originale e ben costruita, i personaggi sono interessanti e caratterizzati a puntino. MA i contenuti non fanno per me.
SPOILER LEGGERI!!! (nel senso che ci si arriva dalle prime pagine, ok?) Giudico un libro dalle sensazioni che mi lascia quando lo chiudo. Questo libro mi ha lasciato l'amaro in bocca. I motivi sono principalmente due:
1- Non tollero che in un rapporto che dovrebbe essere d'amore ci sia crudeltà e violenza. Qui ci sta tutto, Alakim ha una personalità ambivalente motivata in modo perfetto, il suo comportamento è logico e perfettamente credibile, MA A ME NON PIACE, neanche un po'. Che ci posso fare? Non voglio l'eroe buono e perfetto, mi piace il personaggio imperfetto, che sbaglia, che a volte fa involontariamente soffrire la propria donna, ma NON TOLLERO che le faccia male fisicamente, per il semplice gusto di farlo, senza mai provare un minimo di rimorso. Se lottasse contro il proprio istinto, se poi non riuscisse a vincerlo ma almeno si dispiacesse potrei dargli un'attenuante, ma così proprio no. Ripeto, gusti personali!!!
2- Non ne condivido il messaggio, cioè che il male è giusto quanto il bene, che non potrebbe esistere l'uno senza l'altro. Non sono d'accordo, per niente, di conseguenza mi urta leggerlo continuamente, a volte tra le righe, a volte chiaramente espresso. Concordo invece con John Green, che cito: "Senza dolore come possiamo conoscere la gioia? (E' una vecchia argomentazione nel campo della Riflessione sulla Sofferenza, e la sua stupidità o scarsa sottigliezza potrebbe essere sondata per secoli, ma basterà dire che l'esistenza dei broccoli non influisce affatto sul sapore della cioccolata.)" Ecco qui. Green è un genio. What's simple is true.
PER CONCLUDERE: Consigliato a chiunque non diano fastidio i due punti sopra, perché tutto il resto è assolutamente pregevole.
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