Finalmente trovo il tempo per lasciare un commento!
Premetto che questo è stato il primo libro della Hoover che ho letto e, visto che quest'autrice mi è stata indicata da diversi di voi come un "must" del genere, avevo aspettative piuttosto alte...date anche le numerosissime recensioni positive.
Il libro nel complesso mi è piaciuto, l'ho trovato una lettura piacevole...anche se non mi ha "folgorato".
Passo sulla questione "marketing" sollevata da mor perchè, sinceramente, non saprei cosa dire; non ho ascoltato le canzoni e, se non fosse stato per voi, non avrei mai saputo il nome del musicista che le ha composte
Mi sembra di capire, però, che sia un esordiente...quindi, in qualche modo, il libro potrebbe essere per lui un ottimo lancio commerciale.
Detto ciò, passo alla storia che ho trovato molto dolce e delicata.
Una delle cose che mi ha colpito di più è che la disabilità del protagonista non è mai trattata in modo strappalacrime...anzi, anche se funzionale alla costruzione del racconto, quasi ti dimentichi della sordità di Ridge (che nome orrido)...perchè l'autrice riesce a farti entrare molto bene nella testa dei suoi personaggi e a farti "sentire" le loro emozioni.
Ho trovato ben raccontato anche il progressivo innamoramento tra i due protagonisti...ed il ribaltamento della situazione in cui Syd si trova suo malgrado.
Arrivo ora alle critiche; una cosa che davvero non mi è andata giù è
la malattia mortale della fidanzata di Ridge. Che bisogno c'era di introdurre un elemento così drammatico nella storia? E' come se l'autrice avesse "calcato la mano" per far aumentare in modo esponenziale l'eroicità di lui. Secondo me la storia poteva reggere benissimo anche se lei non fosse stata in fin di vita. Mettere fine al primo amore, soprattutto a quell'età e soprattutto quando sei convinto che sarebbe stato per sempre, è lacerante e difficile...a maggior ragione che i due protagonisti condividevano la condizione della sordità e, quindi si suppone, avessero un legame speciale...insomma...questa cosa mi ha disturbato parecchio, anche perchè ho l'impressione che talvolta, in questo genere, si tenda un pò troppo a spargere drammi come fossero coriandoli
Detto questo, io non ho percepito Syd come una seconda scelta per Ridge...anzi forse la cosa che mi è piaciuta di più è proprio la descrizione del travaglio interiore del protagonista che si sente spaccato a metà. Mi ha fatto davvero ricordare l'intensità delle emozioni di quando hai vent'anni e tutto ti sembra eterno e definitivo.
Concludo dicendo che per me è un libro che vale la pena leggere...soprattutto per la dolcezza delle emozioni che trasmette. Per me non è stato uno quei libri che ti dà la scossa o da cui non riesci a staccarti...ma è una bella lettura.