Romance - Il forum dei Romanzi Rosa

Lemonade, Nina Pennacchi - Inghilterra, 1826

« Older   Newer »
  Share  
Ermione11
view post Posted on 4/1/2013, 12:44 by: Ermione11




Finito ieri sera. Mi sento "stravolta" :wacko: , ma anche felice di averlo letto e per questo ringrazio Tursiope per aver destato la mia curiosità :36: , benché poi i nostri giudizi sul romanzo siano piuttosto divergenti.

Ribadisco, esprimere un giudizio globale, univoco, è abbastanza difficile. Mi vengono in mente solo accostamenti terminologici ossimorici perché le emozioni che "Lemonade" ha suscitato in me sono troppo contrastanti. Non è un romanzo che si possa definire semplicemente "bellissimo" e non è uno di quelli che fanno sognare. Ma io l'ho trovato intenso, coinvolgente ed emozionante come pochi.

Ho capito che sono due le categorie di romance che preferisco: quelli che mi fanno ridere e quelli che, anche per motivi diversi, mi fanno "aggrovigliare le budella" (mi si perdoni la citazione di Vivian-Julia Roberts di "Pretty woman"). "Lemonade" rientra decisamente in quest'ultima categoria.
E' crudo, spietato, destabilizzante, ma anche intenso al punto che - se si riesce ad accettare e superare l'asprezza di alcune scene e situazioni - non si riesce a mollarlo, nemmeno se si fanno le tre di notte.
E' terribilmente crudo, sin dal prologo. Depravazioni, brutture e violenze vengono descritte per quello che sono, senza filtri, senza sconti e senza pietà. Anche il linguaggio in alcuni dialoghi è brutale, sgradevole.
Dire che Christopher, il protagonista maschile, sia un antieroe è un eufemismo. Per quanto mi riguarda, come ho già anticipato, è il "lui" più odioso, crudele, violento, moralmente ripugnante che io abbia mai incontrato in un romance. E, quel che è peggio, rimane tale fino alle ultime 10 pp del romanzo! :41: Incontriamo spesso maschi alfa arroganti, spregiudicati e pieni di sé; ma Christopher è un'altra cosa. Sin da subito - ad esclusione del prologo in cui lo vediamo bambino di fronte ad un'immane e traumatizzante tragedia - l'ho odiato profondamente. Sin dai primi incontri-scontri con la protagonista (per non parlare poi della scena dello stupro) ho cominciato a fantasticare in quali orribili modi lei avrebbe potuto farlgliela pagare...insomma, per intenderci, fantasie che a "Misery non deve morire" gli fanno una pi**a. E, senza voler anticipare troppo, la lettrice vendicativa può star tranquilla: Christopher, in qualche modo, la pagherà cara, molto cara.
Come ci si può appassionare ad un romanzo con un protagonista così negativo? Non lo so. Ed è uno degli aspetti più sconcertanti di "Lemonade". Da un lato si vorrebbe vedere il nostro "eroe" punito e umiliato, ma dall'altro si vorrebbero salvezza, redenzione e amore per quel bambino traumatizzato e offeso che è ancora nascosto in lui. Christopher urla silenziosamente il bisogno di amare ed essere amato, ma senza esserne consapevole, nascondendolo sotto la rabbia e lo spietato e cieco desiderio di dominio e vendetta. Credo proprio che uno dei motivi per cui non riuscivo a staccare dalla lettura fosse questa smania di vederlo, sì punito, ma anche salvato da se stesso.
Anche quello di Anna è un personaggio intenso. Vessata e umiliata, solo apparentemente sconfitta per quasi tutto il romanzo, riuscirà ad avere la sua rivincita. Una rivincita sottile, non eclatante, ottenuta con la forza dell'amore e dell'orgoglio, che le consentirà di affrancarsi da Christopher, pur rimanendo con lui.
Certo, per quanto mi riguarda, la lettura di "Lemonade" è stata emotivamente impegnativa. Ho preso un bel po' di pugni nello stomaco, mi sono indignata, ma ho anche provato una grande tenerezza. Insomma, credo non sia facile scrivere qualcosa in grado di tenere per tutto il tempo la tensione così alta nel lettore, fin quasi a farlo quasi star male. Sì, perché, per quanto mi riguarda, mentre lo leggevo, sono arrivata a sperimentare sensazioni fisiche dolorosamente piacevoli. Porca l'oca, alla fine stavo quasi per commuovermi :07: ...IO!!! :41: :41: :41: Per questi aspetti mi sento di riaffermare che la scrittura della Pennacchi è SUPERBA.
Tuttavia, "Lemonade" non è un romanzo che mi sento di consigliare a tutti e in qualsiasi momento. Lo sconsiglierei alle persone particolarmente sensibili, "pure di cuore", impressionabili o che semplicemente si aspettano di leggere un romanzo "rosa". Qui di rosa non c'è proprio un bel niente: le tinte sono forti e gli accostamenti audaci. Così come lo sconsiglierei ad una lettrice non troppo "matura", anche indipendentemente dall'età. Questo è un punto che personalmente mi ha creato grosse difficoltà. Si tratta di un'opera di fantasia e nella fantasia, se si vuole, tutto - o quasi - può diventare accettabile. Ma in questo momento storico che stiamo vivendo, in cui la violenza sulle donne si sta configurando come una piaga planetaria, ribadire che LO STUPRO E' STUPRO E NON SI GIUSTIFICA, MAI :28: mi sembra un atto dovuto.
Lo stile di scrittura mi ha catturata. E' vero, i refusi sono tanti, ma se le grandi case editrici risparmiano sull'editing, figuriamoci le piccole! E chi scrive sa che, pur prestando la massima attenzione, scrivere qualcosa sperando che non escan fuori refusi è come cucinare un fritto misto sperando di non sporcare il piano cottura.
Al di là di questo, comunque, la scrittura della Pennacchi, per me, rimane magistrale. Oltre all'intensità che trapela - e su cui ho scritto sin troppo -, ho apprezzato i dialoghi spesso sapientemente ironici e il modo in cui sono stati delineati i personaggi, anche quelli di contorno. Io non sono un critico, non ne ho le competenze, sono solo una lettrice piuttosto vorace e, su certi aspetti, esigente. Premesso ciò, mi sento di affermare che la Pennacchi ha talento e spero tanto di poter leggere altri suoi romanzi in futuro.
Solo una cosa spero con tutto il cuore: se deciderà di continuare la serie Coxton, vorrei tanto che immaginasse una fine ingloriosa e umiliante per Leopold, per placare la mia sete di vendetta. :28:
Perché al di là del lieto fine per la coppia dei protagonisti, il fatto che
alla fine il "cattivo" di turno, tanto ripugnante e spregevole che al confronto Christopher scompare, non venga punito, ma anzi se ne esca come "vincitore", lascia troppo l'amaro in bocca.
 
Top
85 replies since 2/1/2013, 14:59   3116 views
  Share