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Sei il mio buio sei la mia luce - spin-off The Edge of Never, J. A. Redmerski

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VINS®
view post Posted on 28/10/2014, 18:41 by: VINS®
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Direi che tutto sommato non mi è dispiaciuto ma non è assolutamente ai livelli de "Il confine di un attimo" e il suo sequel "Il confine dell'eternità" :30:
In quelli c'era un romanticismo che sembrava una sorta di sottofondo in tutte le pagine: qui non ho avuto la stessa sensazione :12:


Non dico che il legame di amore tra Bray ed Elias non sia profondo e intenso: anzi, per certi versi, lo è forse più di quello tra Cam ed Andrew.
Inoltre mi è piaciuta molto questa idea di amore come unico baluardo in una vicenda già difficile all'inizio ma che poi assume i contorni di un dramma che sembra portare alla tragedia.
Però non mi ha dato le stesse emozioni: è come se fosse stato strutturato non così bene come quello dei libri precedenti :12:



Forse è la drammaticità della vicenda in sè ad influire su tutto ciò, non saprei: tra alcol, droghe e sballo vario per cercare di sfuggire alle difficoltà, tutta la trama assume i connotati di una sorta di spirale discendente nella quale i due protagonisti son destinati a perdersi.
I temi forti sono un tratto distintivo degli YA: ma qui il tutto sembra imbastito più sulla falsariga di un romanzo on the road su dei protagonisti "maledetti" che sui contorni di quello che dovrebbe cmq essere un romance :12:



La caratterizzazione è facile in questo tipo di romanzi sicchè non mi ci soffermerò più di tanto: riuscita sia quella dei protagonisti sia quella dei comprimari. Del resto il talento della Redmerski non penso si posa mettere in discussione.
Detto questo, però, la stessa autrice sembra aver un po' esagerato con quella spirale drammatica di cui dicevo, restandone in qualche modo "imprigionata".
Se, infatti, il disturbo di Bray aiuta un po' a spiegare varie situazioni difficilmente comprensibili altrimenti, resta lo stesso un po' di scetticismo di fronte ad alcune scelte narrative...

Bray, in fondo, non vuole andare in prigione perchè non potrebbe vivere lontana da Elias: lo ripete più volte.
Con queste premesse, appare davvero difficile spiegare come mai, ad un certo punto, sembri disposta a seguire Tate e i suoi anche senza Elias che invece vorrebbe convincerla a tornare indietro :39:
E' anche vero che è una scena che "vediamo" attraverso gli occhi e i pensieri di Elias: ma appare cmq difficile intenderla in modo diverso :12:



Posso capire che la telefonata coi genitori che dimostrano ancora una volta la scarsa stima per lei sia per Bray un po' la classica goccia che fa traboccare il vaso.
Ci sta, in quel momento, ideare il piano del suicidio dopo gli ultimi 3 giorni da regalarsi assieme ad Elias.
Ma risulta un po' difficile capire la scelta di riprovarci anche quando ormai l'esperienza in prigione è acqua passata e lei sa che c'è Elias ad aspettarla: la motivazione di non volerlo trascinare a fondo con lei non ha più molto motivo di esistere insomma... :12:




Capisco che, per la natura dei pensieri di Bray, l'autrice dovesse limitare i capitoli narrati col suo punto di vista: ma credo che avrebbe potuto approfondire i "demoni" di Bray lo stesso.
Magari successivamente, senza limitarli a poche righe nei capitoli finali.
Meritavano una profondità maggiore a mio modo di vedere.
Del resto, in tutto il libro, tra i capitoli narrati da Bray e quelli narrati da Elias c'è un netto sbilanciamento a favore di quest'ultimo: vi ho visto come un segno del fatto che la Redmerski non fosse totalmente a suo agio con la figura della protagonista.
Il disturbo di Bray è una motivazione valida, ripeto: ma lo stesso mi è sembrato che mancasse qualcosa :12:



Spero cmq di leggere ancora i libri della Redmerski :06:



:05:
 
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