Nota: letto nella nuova edizione LEGGEREDITORE col titolo
Amore e fantasiaNei miei commenti ai libri della Phillips ho usato spesso la metafora "dell'ottovolante" per descrivere gli alti e bassi attraverso i quali si è mosso il mio gradimento per i suoi romanzi. Quello in questione rappresenta per me un piccolo "caso": è probabilmente uno dei miei preferiti se si esclude un po' tutta la parte romance.
In effetti un qualcosa di simile con la Phillips mi è già successo: "Le fragilità del cuore" mi sarebbe piaciuto molto di più se la parte rosa fosse stata diversa. Ma con questo libro si va oltre: quello che finisce per essere un romanzo al contempo di formazione, di avventura e quasi "saga familiare", è una storia che coinvolge ed emoziona mostrando un po' tutti i vari talenti dell'autrice.
La Phillips adotta qui una struttura narrativa fatta di "flashback a incastro": vari sono i piani temporali che si susseguono e si intersecano nell'ambito di una particolare scena, con il non facile risultato di risultare sempre chiari e mai confusi (aiuta anche la divisione in varie "parti" con tanto di titolo per ciascuna di esse).
Al solito immenso talento per la caratterizzazione dei personaggi, la scrittrice aggiunge questa volta una particolare abilità nel rendere al meglio le epoche raccontate: se per vestiti, look e oggettistica il tutto può sembrare semplice, penso che i riferimenti temporali "realistici" alla Guerra Fredda, ai movimenti contro il nucleare e il triste avvento dell'AIDS, siano sfruttati particolarmente bene dall'autrice.
Gli eventi che appassionano mostrando quelli che finiscono per essere dei "non colpi di scena" (farti credere un qualcosa che poi non si rivela tale..., vedi identità della "Sassy Girl"
), sono vissuti da una moltitudine di personaggi così ben caratterizzati che diventa superfluo sottolineare ancora una volta il talento della Phillips.
I due protagonisti lo risultano fin dalla prima apparizione: basti pensare che il solito vecchio trucco del passato difficile entra in gioco soltanto in un secondo momento, quando ormai ti sembra di conoscere già più che bene entrambi. E non posso dire nemmeno che i due mi siano piaciuti sempre e cmq nel loro modo d'essere
(la superficiale Francesca ha dei momenti in cui risulta effettivamente antipatica e a Dallie mi riesce difficile perdonare che "ha preso a schiaffi SOLO due donne in tutta la sua vita", per quanto la Phillips cerchi di arginare e giustificare il suo eroe...
).
Il punto debole, a mio modo di vedere, è quello di cui ho parlato all'inizio: la storia d'amore, nel suo nascere, morire e risorgere ha troppe caratteristiche da romance classico per i miei gusti.
Il periodo "zerbino" di Francesca, l'attrazione fisica nonostante tutte le cattiverie intercorse tra due persone che hanno più di un problema serio, il sesso addirittura giocoso (lo spogliarello...
) quando i problemi più che risolversi si sono aggravati, sono tutti esempi di situazioni che in alcuni casi non piacciono per gusti personali e in altri sembrano oggettivamente fuori luogo.
Non solo ho partorito una sorta di disinteresse per la loro relazione ma, ad un certo punto, visto il bellissimo lavoro di caratterizzazione dei comprimari, sono arrivato al paradosso di preferire quasi una scelta diversa (ad esempio Dallie e Holly Grace di nuovo insieme vista la loro straziante storia passata
).
L'ultima parte del libro, pur essendo dedicata al necessario lieto fine di una parte rosa che appunto ritengo la cosa peggiore, mi è piaciuta per un certo realismo nel non risolvere le cose in modo immediato e per una piccola sua porzione dedicata allo sport oggetto del libro: emozionante e con la giusta dose di suspense anche per chi magari non si definirebbe una persona amante del golf (allmeno credo
).
E il finale vero e proprio, a suo modo "a sorpresa", è la degna conclusione di un bellissimo libro. Peccato sia un romance.
