Amo molto la Kleypas
storica, alcuni dei suoi romance sono autentici capolavori del genere ma, a parte un paio di casi, tutti i suoi storici sono buoni/ottimi e mi piacciono moltissimo. Diverso per i contemporanei, qui l'autrice mi piace meno, naturalmente scrive sempre bene ma mi prendono meno, per non dire nulla... a parte un paio di eccezioni.
Mi sento di dire che questo titolo fa parte delle eccezioni.
Non mi aspettavo nulla, sia perché il terzo della serie era stato una vera delusione, sia per tutte le storie sulla pubblicazione anticipata "è o non è il
vero libro scritto dalla Kleypas?".
Invece è stato una bella sorpresa! Non è un capolavoro. è lontanissimo dall'intensità de
Il diavolo ha gli occhi azzurri o dall'accuratezza psicologica di
Sugar daddy (che però, secondo me, è romance solo in parte) ma è un romance che si legge bene, una storia credibile.
Ho trovato Avery un bel personaggio, che si impara a conoscere nel corso della narrazione. Riporto parte del commento di Edonic che riguarda un punto fondamentale
CITAZIONE (Edonic @ 7/4/2015, 18:37)
Avery ci viene presentata come una donna che non ha fiducia in se stessa, che si vergogna del proprio corpo formoso, ma il suo comportamento poi si rivela tutt'altro, per cui non si fa problemi a spogliarsi di fronte a Joe, cosa che reputo assolutamente incongruente.
In effetti la prima impressione che ho avuto di Avery è che fosse un'insicura, una che nasconde il suo corpo abbondante sotto abiti larghi, che rifiuta di socializzare... mi sembrava impacciata, timida... e l'incongruenza di cui parla Edonic sembra esserci tutta, visto che poi, quasi all'improvviso, Avery si rivela disinvolta in ambito sessuale ed assolutamente sicura di sé in quello lavorativo.
Il punto è che è una storia scritta in prima persona per cui conosciamo Avery per quello che lei pensa di se stessa, non per quello che realmente è, una donna con le palle! La Kleypas è stata brava a condurre Avery (ed il lettore) a scoprire e a riconoscere quello che lei è veramente. Avery cambia nel corso della storia, ma non così tanto, è sempre lei con qualche consapevolezza in più.
Insomma, trovo che la caratterizzazione di Avery sia ottima.
A rimetterci è Joe che risente, ovviamente, della scrittura in prima persona. Capire di più le sue motivazioni, cosa lo affascina all'inizio in Avery per tampinarla così sarebbe stato interessante ma tutto sommato la storia non ne patisce.
Mi sono piaciute moltissimo le apparizioni degli altri Travis, avrei voluto solo un po' di più di Gage... pazienza!
I personaggi secondari sono caratterizzati benissimo ed anche la storia d'amore parallela è molto coinvolgente... anche qui si nota la bravura dell'autrice che riesce a far raccontare una seconda storia d'amore in prima persona (scusate la confusione!)
Non è un libro
100%Kleypas, è scritto bene ma non è certo una "fonte di citazioni" come altri suoi libri, non è nemmeno particolarmente avvincente ma io l'ho trovato una lettura molto piacevole e mai noiosa.
