Se gli altri tre romanzi della serie mi avevano emozionata, appassionata, in alcuni casi commossa, questo mi ha irritata per la maggior parte del tempo.
Anche gli altri erano scritti dal punto di vista della protagonista femminile, ma se per esempio riuscivo a percepire i sentimenti e le emozioni di Hardy nonostante fosse narrato il punto di vista di Haven, in questo mi manca totalmente capire cosa pensa e cosa prova il personaggio di Joe.
In particolare mi è inspiegabile come un uomo come Joe, ricco, famoso e figo (anche se non quanto lo erano Gage, Hardy e Jack) si sia potuto innamorare di una ragazza come Avery. Parere del tutto personale, l'ho trovata insopportabile, le avrei dato volentieri delle badilate sui denti ogni volta che apriva bocca. E’ soprattutto troppo lunatica: cambia idea ogni cinque minuti, un momento fa la smorfiosa, un attimo dopo fa sesso con lui dopo mezza giornata che si conoscono, per poi rifare la smorfiosa un attimo dopo, come se il suo corpo fosse stato posseduto da Cicciolina per cinque minuti a sua insaputa. Un po' di coerenza, ragazza! Se ti vuoi fare una sco**ta con uno appena conosciuto, assumiti le tue responsabilità e non fare la santarellina!
Per tutto il romanzo mi sono chiesta cosa ci trovasse lui in lei: ok è diversa dalle solite arrampicatrici sociali, ma una che nel passato ha fatto la fashion designer e che ora è wedding planner, che quindi frequenta un certo tipo di ambiente per lavoro, non può vestirsi come un sacco di patate! Di certo non mi farei mai disegnare l'abito da sposa da una che ha pessimo gusto nel vestire se stessa! E qui il problema non è di Avery, ma della Kleypas, che se voleva caratterizzare il personaggio femminile come il brutto anatroccolo che si trasforma in cigno grazie all'amore e all'amico del cuore che la porta a rifarsi il guardaroba (cliché strausato e banale che dalla Kleypas non mi sarei mai aspettata), di certo doveva scegliere per lei un mestiere diverso. Così è totalmente irreale il personaggio di Avery!
Di fatto la coppia non mi ha detto niente, non ha appeal e non mi ha emozionata minimamente, si percepisce chiaramente che lo ha scritto per contratto, forse anche sotto pressioni di vario genere (casa editrice, fans che volevano la storia di Joe, etc), ma che non ci ha messo il sentimento e l’attenzione che ho trovato negli altri. Il resto scorre bene, fa piacere vedere squarci delle altre coppie; il libro, nonostante lo abbia letto in lingua, quindi con uno sforzo maggiore, si legge senza problemi, ma manca totalmente in quello che un romance dovrebbe regalare, quindi è bocciato quasi su tutta la linea.
CITAZIONE (Edonic @ 7/4/2015, 18:37)
e anche il lato sensuale così spiccato nelle storie della Keyplas qui è molto blando. In pratica non accade nulla, Avery vorrebbe sfuggire al corteggiamento serrato di Joe ma è ovvio che non ne ha la forza né la volontà. La storia d’amore si sviluppa in maniera monotona, non c’è l’approfondimento psicologico dei personaggi che ho tanto apprezzato nei libri precedenti. Posso portare l’esempio di Liberty o di Haven, delle quali avevamo ripercorso una parte della loro vita ben prima che incontrassero il protagonista maschile del romanzo a loro dedicato.
Avery ci viene presentata come una donna che non ha fiducia in se stessa, che si vergogna del proprio corpo formoso, ma il suo comportamento poi si rivela tutt'altro, per cui non si fa problemi a spogliarsi di fronte a Joe, cosa che reputo assolutamente incongruente.
Quoto assolutamente tutto, e sottolineo quello che dicevi sul lato sensuale e che mi sono dimenticata nel mio commento... scene di sesso per niente coinvolgenti, appena abbozzate e senza pathos. Non dico che dovevano essere chissà quanto esplicite; ma se mi metto a pensare, in ambito di scene, come dire, frettolose e inaspettate
alla scena di sesso tra Liberty e Gage
del primo libro, e alla prima scena di sesso tra Avery e Joe in questo, mi viene tristezza per quanta differenza ci sia
