Ragazze, grazie davvero per avermi suggerito questo romanzo!!! Mi è piaciuto tantissimo!
E’ vero, come mi è capitato di leggere, ci sono delle imprecisioni storiche: la protagonista, figlia di un visconte, non poteva fregiarsi del titolo di lady, né tantomeno di quello di viscontessa; con tutti i buoni, severi, collegi inglesi, pensare che un padre spedisca la sua unica giovane figlia a studiare le buone maniere dai rivoluzionari mangiarane è a dir poco assurdo (ancora più assurdo se non c’è un errore nella sinossi – come io suppongo a partire da certi elementi, quali transatlantici, ricconi americani che cercano di impalmare inglesi titolate… che lasciano pensare alla seconda metà dell’800 – e siamo solo all’inizio del XIX secolo, con l’Inghilterra in guerra con la Francia); una giovane donna di elevata classe sociale (ma anche semplicemente di buona famiglia) non sarebbe mai uscita di casa, tanto più per un’escursione, senza un cappellino, costringendo il suo accompagnatore a comprargliene uno di paglia. Ma c’è anche altro: ad un certo punto il protagonista definisce l’apple crumble che l’eroina sta strapazzando nel piatto “un quadro astratto” (quando l’astrattismo era ben lungi dall’essere inventato). Tutte queste piccole imprecisioni sono innegabili… MA CASPITA, SAPETE CHE VI DICO, CHI SE NE FREGA!!!
O meglio, io personalmente me ne frego se il romanzo mi cattura al punto di divorarlo in una sola sera, 4 ore per la precisione, facendomi fare oltre l’una di notte! 5 stelle più che meritate! L’ho trovato avvincente e scritto benissimo, nonostante né i caratteri, né le situazioni brillino per originalità e si ritrovino i classici cliché del romance storico (con tanto di complicazioni legate agli immancabili misunderstanding). I personaggi mi sono sembrati vivi e vividi. Opaline, pur incarnando la tipica eroina convenzionalmente-anticonvenzionale, non risulta così improbabile, anacronistica ed eccessiva come talvolta accade con questo tipo di personaggi. Ok, forse le sue abilità di “incantatrice di animali” (parla con le volpi e accarezza le tigri…) lasciano un po’ perplessi, ma per il resto non è petulante, non cerca l’inutile battibecco a tutti i costi. E’ una ribelle vera, non una caricatura del personaggio. E poi, vivaddio, anche se attratta dal Alexander, non si rivela da subito una dea del sesso! Alexander…vogliamo parlare di Alexander? Sarà che ogni volta che compariva in scena mi passavano davanti agli occhi le immagini di Conan il barbaro (l’edizione recente, con il manzissimo attore hawaiano)…ok, il nostro protagonista ha forse lineamenti più regolari, ma quanto a manzitudine siamo lì. E poi non è uno di quei protagonisti che, da duri, si trasformano improvvisamente e inspiegabilmente in mammolette; si innamora, ma “non declama sonetti”. Lasciatemi segnalare una citazione, che secondo me inquadra bene il personaggio:
“Non avrebbe permesso che Opaline venisse a vivere in questa casa per orchi. Non avrebbe permesso che fosse di qualcun altro. Lui era l’unico che poteva mangiarla”
Neanche a dirlo, per caratteri e circostanze (lui rileva la tenuta di famiglia di lei), tra i due saranno scintille da subito.
Altro aspetto che ho molto apprezzato: ci sono molte scene permeate di sensualità, ma senza sesso esplicito. Niente estemporanei, frenetici e incontrollabili rotolarsi tra le lenzuola con tanto di iperdettagliate descrizioni di scambi di fluidi corporei. Ok, non disperate, signore, la fatidica scena della “consumazione” c’è, ma al momento giusto, secondo me, ed è comunque descritta “con garbo”.
Personalmente, a differenza di alcune di voi, ho molto apprezzato la narrazione con la giustapposizione dei punti di vista: un capitolo è narrato dalla prospettiva di Opaline (dei suoi pensieri e sentimenti) e nel successivo gli stessi eventi sono presentati da quella di Alexander, ma senza che il racconto risulti inutilmente ripetitivo.
L’epilogo, poi, è proprio di quelli che piacciono a me, senza pancioni e marmocchi intorno, con i due protagonisti
: darei un bacio in fronte all’autrice solo per questo!
Non mi interessa indagare il “mistero” di Virginia Dellamore. Sarà davvero un’esordiente? Sarà un’autrice affermata che si cela dietro a un nom de plume? Anche in questo caso me ne infischio. Mi interessa solo – e molto – che, chiunque lei sia, continui a scrivere e a regalarmi emozioni, perché, secondo me, è proprio brava!
Godibilissimo e consigliatissimo alle amanti del genere!
Edited by Ermione11 - 10/7/2015, 19:41