Non mi è dispiaciuto ma dicerto mi aspettavo molto di più da questo libro: forse, al momento, è quello che preferisco meno della Serie.
Probabilmente la mia parziale delusione è enfatizzata anche proprio dal fatto che finora mi erano piaciuti molto il 2° e 3° e anche il 1° l'avevo apprezzato sebbene meno: sicchè, ripeto, le aspettative erano alte.
In realtà la storia d'amore aveva tutte le caratteristiche per potermi piacere almeno di base: dolce, non "scontata" e con delle componenti aggiuntive che in genere incontrano i miei gusti.
Sono due gli aspetti che ho gradito poco e che influiscono parecchio sul mio giudizio.
Da un punto di vista generale, i libri precedenti erano caratterizzati da un maggiore equilibrio tra parte dedicata alla storia d'amore e una trama che era parte integrante del libro: qui questa mi è sembrata un semplice contorno anche abbastanza ripetitivo.
Ruota tutto intorno alla figura dell'Oracolo, i suoi poteri e i cambiamenti in atto: ma non c'è un vero sviluppo di questi temi. Si tratta più che altro di singoli episodi che, seppur legati tra loro, non occupano davvero una parte imponente nel libro.
Libro che è incentrato più che altro sulla figura di Grace, la sua vita "normale" che si interseca con il suo ruolo nella "società" delle Razze Antiche e la storia d'amore con Khalil.
Ripromettendomi di tornare sull'altro aspetto (per me) negativo del libro, approfitto per parlare appunto dei protagonisti che mi son piaciuti molto
: ho solo qualche riserva su Khalin.
Grace è la classica eroina romance con una tragedia alle spalle che l'ha catapultata in una situazione difficile: situazione che permette al suo carattere di venire alla luce in modo assolutamente ben definito.
I tormenti legati al benessere dei nipoti, la preoccupazione per il futuro da conciliare col suo ruolo di Oracolo, la forza e il coraggio dimostrati nell'affrontare tutta questa situazione: un classico caso, insomma, di personaggio ben delineato grazie appunto ad un passato e un presente difficili.
Khalin è abbastanza simile ai suoi precedenti protagonisti maschili: apparentemente freddo e distaccato in realtà dotato di una forte sensibilità e istinto protettivo che derivano più che altro dal fatto che anche lui ha subito una tragedia in passato.
Anche qui si trova quell'aspetto che caratterizzava i suoi "predecessori": una sorta di "ignoranza" del mondo, usi e costumi umani che, con gli altri, aveva evitato che prendesse troppo il sopravvento la tipologia di maschio alfa cinico e distaccato.
Ma, mentre nei suoi predecessori questo è stato un aspetto che ho appunto apprezzato per quel motivo, in Khalil appare troppo accentuato, secondo me, soprattutto andando ad influire sul suo modo di "affrontare" la storia d'amore con Grace.
Non dico che non ci sia un'evoluzione dei sentimenti parallela all'attrazione fisica: magari è meno evidente rispetto ad altri casi, è lasciata più all'interpretazione del lettore per così dire.
Inoltre la stessa autrice è onesta nel far notare esplicitamente come questa evoluzione dei sentimenti sia più una conseguenza dell'attrazione fisica e del sesso "particolare" che i due sperimentano (è la stessa Grace in una delle sue introspezioni ad ammettere che sta vivendo il classico caso di innamoramento dopo aver provato il sesso come mai pensava potesse esistere).
Ma per Grace è evidente fin da subito che c'è anche altro: non resta di certo insensibile al modo di Khalil di interagire coi bambini e non può non apprezzare le qualità di lui quali il suo senso dell'onore, la sua dolcezza e le sue premure.
Del resto, verso la parte finale del libro, se da un lato si sottolinea come questi siano aspetti che l'hanno "toccata" subito, dall'altro si fanno notare almeno quattro o cinque casi in cui il tutto viene messo in mostra in modo tale che si sarebbe innamorata in quei momenti se già non lo fosse stata.
Il discorso per Khalil è diverso
: a causa di quella sua troppo accentuata "ignoranza" del mondo umano di cui parlavo prima, sembra come se Grace gli interessi più per curiosità di provare cose nuove soprattutto riguardo al sesso.
E' vero che lei è l'unica che finora gli ha fatto desiderare di provare queste cose, di incarnarsi di più nella dimensione umana, ma è anche vero che il tutto sembra più che altro finalizzato al sesso e alla soddisfazione di quella curiosità.
Anche per lui, verso al fine del libro, appare cmq evidente una certa evoluzione dei sentimenti che probabilmente era in atto da tempo ma della quale non si era reso conto: ma è un aspetto troppo "sfumato" per i miei gusti.
Anche perchè (e qui vengo al secondo motivo che maggiormente mi ha deluso
) la condivisione di sensazioni fisiche e spirituali tra Grace e Khalil avviene in modo troppo "metafisico" per i miei gusti: non mi ha preso, non mi è sembrata davvero intensa nel senso "umano" del termine.
Troppi discorsi sulle energie opposte che si allineano, troppe esperienze extra-corporee: c'è anche una scena di sesso in cui sembra che lei si stia accoppiando con un polipo che può farle più cose contemporaneamente e non con una "persona".
Originale come scelta, magari, ma non ha incontrato i miei gusti.
Altri aspetti della trama mi sono piaciuti ma avrei preferito fossero affrontati meglio.
Detto della trama di base un po' piatta e priva di veri "scossoni" e della sua caratteristica di cornice più che vera parte integrante della storia, mi sono piaciuti i bambini e le parti che li riguardano sebbene anche qui penso si potesse fare meglio.
Così come forse poteva essere affrontata un po' meglio la questione "famigliare" di Khalil.
Spero ovviamente che i prossimi libri possano "riportarmi" il piacere provato con i precedenti.