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Serie Principi Azzurro Sangue (I Vampiri di Windhill), Paola Gianinetto - CT/ Vampiri

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view post Posted on 28/11/2015, 18:26
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Titolo Kyler (Serie Principi Azzurro Sangue 1)
Autore Gianinetto Paola
Dati: Ottobre 2012, p.p., 325 c.a., € 2.49 (solo e-book)
Editore: EMMA BOOKS


TRAMA
Quando Nia scopre che la sua migliore amica Beth è in realtà un vampiro, lo shock è terribile. Ma dopo lo spavento iniziale decide di accettarla per quel che è e di cominciare a conoscere il suo mondo, di cui fanno parte altri vampiri. Tra loro c’è anche Kyler: pericoloso, affascinante e tremendamente sensuale. E Nia non può far altro che abbandonarsi all’amore. Ma il pericolo incombe su questa passione appena divampata.
Il primo libro della saga Principi Azzurro Sangue, con protagonisti i vampiri di Windhill, vi lascerà con il fiato sospeso, tra incontri travolgenti, imprese emozionanti e un alto tasso di sensualità.



L'AUTRICE
PAOLA GIANINETTO vive a Torino e lavora da molti anni come adattatrice dialoghista per la televisione. Quando da bambina le chiedevano “Che cosa vuoi fare da grande?”, rispondeva “La scrittrice”, ma per lei era come dire “l’astronauta” o “la rockstar”. Anche da grande. Poi, un giorno per caso, ci ha provato, e non ha più staccato gli occhi dal computer finché non ha finito il suo primo romanzo.

La prima persona a cui l’ha fatto leggere le ha detto: provochi in me quella famosa sensazione di “vorrei abitare in quella storia”, un mix di sogno e nostalgia, non saprei esattamente, sprigiona calore. Allora ha capito che, comunque andasse, ce l’aveva fatta.





LA SERIE PRINCIPI AZZURRO SANGUE DI PAOLA GIANINETTO E' FINORA COSI' COMPOSTA:


1. KYLER - ottobre 2012

2. PATRICK - maggio 2013

3. LIAM - dicembre 2013

3.5. BLU OLTREMARE - giugno 2015

4. AIDAN - novembre 2015

5. NADIR - gennaio 2017







Insomma così così :12: : più della metà non mi è piaciuta salvo poi riprendersi verso la fine.



La scelta di far svolgere la vicenda in un arco temporale abbastanza ampio ha il pregio di dare una maggiore logica ad alcuni aspetti della storia: cosa che non sempre si trova nei romance. :31:
Ma, a mio modo di vedere, uno dei difetti del libro è che, dovendo coprire quest'arco temporale in un numero di pagine cmq non eccessivo, l'autrice è stata costretta a "raccontare" alcune fasi: col risultato che il lettore le "vive" meno rispetto a quando viene loro dedicato uno spazio maggiore.

Faccio giusto l'esempio della forte amicizia che si crea tra la protagonista Nia e Beth: una cosa è "capirla" perchè leggi che "erano passati tot mesi e il rapporto tra le due era diventato quasi come quello tra due sorelle molto legate". Altra cosa è arrivare a quella consapevolezza perchè hai seguito lo sviluppo "effettivo" di quel rapporto.

Forse per lo stesso motivo, la sempre delicata fase in cui un personaggio viene a conoscenza di un mondo diverso da quel che credeva, risulta qui approfondita poco dopo l'iniziale shock: è un susseguirsi di "si stava abituando", "alcune cose le sembravano ancora un po' strane" ecc ecc...Insomma anche qui un "raccontare" il trascorrere del tempo e l'evoluzione delle situazioni: dandole per scontate più che descriverle e approfondirle. :12:





Per quanto ci sia un innegabile talento nella caratterizzazione dei personaggi, anche questi non mi sono piaciuti molto per buona parte del libro. :12:
O meglio: alcuni mi erano un po' indifferenti tipo i vari vampiri comprimari.

Per quanto riguarda invece i due protagonisti mi han detto poco in un primo momento forse perchè me ne hanno ricordati altri già letti tante volte.

In particolare lui, Kyler, non l'ho trovato proprio riuscitissimo: è come se si sia sempre in bilico tra il volergli dare la classica connotazione da bel tenebroso oscuro e tormentato e un non voler andare fino in fondo con questa caratterizzazione. Cosa che in realtà mi andrebbe anche bene essendo un po' stanco dei protagonisti maschili romance oscuri e tormentati: ma il tentativo di "amalgamare" le due cose non mi ha convinto davvero. :30:





L'inizio della relazione tra i due è forse la parte del libro che mi è piaciuta meno. :12:
Dopo un po' di esperienze, credo che molte autrici italiane siano cresciute divorando harmony da edicola e simili: prodotti con delle loro caratteristiche abbastanza definite, molto spesso.
Molte delle autrici nostrane non hanno insomma avuto una maggiore possibilità di scelta come avvenuto ad esempio in USA nel corso degli anni, credo :12:
Questo background, quando poi si trovano a scrivere, viene spesso fuori sicchè è facile individuare in molte di loro alcuni tratti comuni che rimandano a quella conoscenza.
Anche qui ho insomma trovato ad un certo punto un po' di dinamiche da romance classico: lei che si sente attratta e non vorrebbe e cerca di difendersi dando a lui la colpa. A onor del vero è un atteggiamento sbagliato che la stessa autrice si premura di sottolineare subito dopo ( e stessa cosa accade più avanti nel libro). Ma son cmq fasi che non mi son piaciute.
Avrei ad esempio gradito un Kyler più che altro ferito, un po' più "umano" e non il classico cinico arrogante maschio romance che dice alla lei di turno che prima o poi sarà sua, finiranno a letto insieme, se ne deve fare una ragione (atteggiamento presente solo una volta, in realtà ma, così tanto odiato da me, che una m'è bastata :02: ).




Anche la prima evoluzione del loro rapporto non mi è piaciuta: i continui riferimenti al "non ce n'era bisogno" , "lui avrebbe fatto lo stesso quella scelta" ecc...non migliorano la resa definitiva che sembra anche qui il classico stratagemma per far finire insieme i due protagonisti. :13:
Tanto più che, subito dopo, il rapporto sembra evolvere come se tutti i dubbi precedenti siano stati spazzati via dal sesso: non c'è un vero approfondimento del rapporto. :12:
Eppure, potenzialmente, c'erano tutte le caratteristiche per farlo: è evidente che i due si piacciono per come sono e che quindi c'è un qualcosa che si sviluppa al di là dell'attrazione fisica.

Esempio...
L'autrice si premura di sottolineare più di una volta come non ci sia predestinazione e come Nia sia stata attratta da Kyler per come è lui e non in quanto vampiro: sia prima sia dopo la trasformazione. Però non evolve o approfondisce il concetto mostrando il perchè di questo sentimento: si limita a dirti che c'è ed è spontaneo e unico.
Il resto è il lettore a doverlo un po' dedurre dal tempo che i due passano assieme.



Il libro si fa più interessante quando prende piede una trama generale che sembra potersi dipanare anche nei libri successivi come una sorta di collante della Serie: anche se, a proposito di collante, ho visto forse poco amalgamate tra loro parte rosa e trama generale di contorno. Di certo non ha aiutato la divisione in capitoli per occuparsi ora dell'una ora dell'altra ma ho avuto cmq questa sensazione di vicenda un po' "staccata" nelle sue parti. :12:
E' stata cmq interessante sia per "l'azione" in sè che la caratterizza sia perchè, dovendosi appunto occupare di altro, anche la relazione tra i protagonisti ha subito un assestamento nella sua evoluzione senza più grossi scossoni o paranoie varie.
Assestamento che, benchè nutrissi ancora dubbi su come si fosse arrivati a quel punto, ho accolto con piacere.
Solo tutta la fase che coinvolge un certo cambiamento in Nia mi ha ricordato un po' troppo "Twilight" forse: non dico che non mi sia piaciuta per niente ma non lo so...mi ha lasciato un po' indifferente. :12:
Così come...
la storia delle donne con sangue misto: mi ha ricordato un po' troppo le "Compagne della Stirpe" della Adrian. :12:



Ultima osservazione sul livello di sensualità del libro :27: : l'autrice mi ha dato l'impressione di voler "osare" in un certo senso salvo poi ricredersi e fare marcia indietro. Inizialmente le scene sembrano abbastanza esplicite, da livello di sensualità medio-alta, salvo poi scendere ad un medio-bassa successivamente. :12:
Non so se sia un altro caso facente parte di quelli di cui ho parlato poco tempo fa a proposito del rapporto di molte autrici italiane col sesso nei loro libri :39: (una sorta di "reticenza" sapendo di dover essere lette da amici, parenti ecc soprattutto nei casi dei self...).



Penso che il finale di questo libro, sebbene non da lasciare col fiato sospeso (ed è una cosa che apprezzo :06: ), sarà motivo sufficiente per convincermi alla classica seconda opportunità.
Ma tra qualche tempo però... :18:




:05:

Edited by VINS® - 29/9/2017, 09:37

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view post Posted on 28/11/2015, 19:55
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CITAZIONE (VINS® @ 28/11/2015, 18:26) 
non il classico cinico arrogante maschio romance che dice alla lei di turno che prima o poi sarà sua, finiranno a letto insieme, se ne deve fare una ragione (atteggiamento presente solo una volta, in realtà ma, così tanto odiato da me, che una m'è bastata :02: ).

:02: In realtà anch'io detesto abbastanza questo tipo di protagonista... forse mi hai fatto passare la voglia di leggerlo! :03:

Comunque :36: . Mi sono fatta un'idea più chiara di questo romanzo. Avevo trovato solo recensioni entusiaste ma molto vaghe. Diciamo che prima o poi lo leggerò, ma più poi che prima.
 
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view post Posted on 29/11/2015, 18:08

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Concordo con Vins in toto. Idea buona che poi si perde per strada.
Ho letto il seguito ma non l 'ho finito in quanto dispersivo e poi presentava le tipiche pecche dei self. Peccato.
 
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view post Posted on 30/11/2015, 18:06
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CITAZIONE (Lapis Lazuli @ 28/11/2015, 19:55) 
CITAZIONE (VINS® @ 28/11/2015, 18:26) 
non il classico cinico arrogante maschio romance che dice alla lei di turno che prima o poi sarà sua, finiranno a letto insieme, se ne deve fare una ragione (atteggiamento presente solo una volta, in realtà ma, così tanto odiato da me, che una m'è bastata :02: ).

:02: In realtà anch'io detesto abbastanza questo tipo di protagonista... forse mi hai fatto passare la voglia di leggerlo! :03:

Comunque :36: . Mi sono fatta un'idea più chiara di questo romanzo. Avevo trovato solo recensioni entusiaste ma molto vaghe. Diciamo che prima o poi lo leggerò, ma più poi che prima.

Cmq, come ho scritto, la tipologia di Kyler non è quella: c'è solo un momento in tutto il libro in cui "si lascia andare" a quel tipo di atteggiamento :31:
Per il resto, come dicevo, è più un qualcosa di un po' indefinito tra il classico bel tenebroso tormentato e il "buono". Indefinito perché non ben amalgamati i due caratteri, a mio modo di vedere: come se tipo l'autrice non avesse avuto il "coraggio" di andare fino in fondo con la tipologia "oscura"... :12:


Stavo per dirti di non basarti solo sul mio commento quando ho letto che, purtroppo, anche Mor ha avuto le stesse impressioni :12:
Però se hai letto altre recensioni in giro, tutte positive, magari un tentativo lo potresti fare :31: Prima o poi :05:
 
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view post Posted on 30/11/2015, 18:57

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Ho letto anch'io Klyer qualche tempo fa, quando passavo il momento "no"....
Non mi ha fatto impazzire, concordo con quanto detto da Vins, soprattutto per quanto riguarda la nascita e crescita del rapporto tra Nia e Beth. A parte che fin dall'inizio sembrava che le due fossero pappa e ciccia, capisco che possa succedere, che incontri una persona e trovi subito un'affinità tale che l'amicizia è già salda dopo poco tempo (anche se a me, quando è successo, è risultato essere un fuoco di paglia...), ma la cosa mi è sembrata troppo forzata. Lui non mi è piaciuto più di tanto, solito cliché, oscuro, cattivo, tenebroso, temuto da tutti fino a che non incontra lei....ma possibile che in 4 secoli questo è rimasto sempre scontroso e tenebroso e poi incontra lei e diventa un cucciolo? Dico, 4 secoli! Ha conosciuto tante altre Discendenti ma niente, arriva questa e bum! scatta la molla...mah... Vero è che stiamo parlando di libri dove la fantasia la fa da padrone, ma il voto nel complesso è poco più della sufficienza. E poi lei mi stava antipatica, troppo fifona, insicura, noiosa..... Discorso leggermente diverso sul secondo libro di questa autrice, Patrick. Lo sto leggendo in questi giorni, anche in questo caso non stiamo parlando di un capolavoro, ma sembra scritto un po' meglio, la protagonista mi piace di più. La vedo più decisa, più tosta e più intelligente rispetto a Nia. Gli altri personaggi sempre uguali, Patrick il super sire temuto da tutti, Aidan figo ma "mona" come dicono dalle mie parti, Beth sempre bella e bionda, Nia bellissima, mora, con occhi d'ambra e voce cristallina e Kyler, sempre con occhi a fessura e super cattivo, fino a che non posa gli occhi su Nia, dove diventa un Labrador....vabbè, leggendo quanto scritto ho demolito anche questo secondo libro mi sembra... :-)
 
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view post Posted on 30/11/2015, 19:34
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CITAZIONE (TheArrow @ 30/11/2015, 18:57) 
"mona" come dicono dalle mie parti,

:02: :02: :02:

Fantastiche le tue descrizioni dei personaggi!
 
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view post Posted on 30/11/2015, 20:40

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CITAZIONE
Fantastiche le tue descrizioni dei personaggi!

:06: :06:
 
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view post Posted on 18/1/2017, 18:33
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Ho letto il 2°, Patrick

TRAMA
Far innamorare un vampiro può essere pericoloso. Ne sa qualcosa Anita, antropologa italiana affascinata dal mondo degli immortali e decisa a raccogliere prove sulla loro esistenza. Quando la ragazza si ritrova, suo malgrado, oggetto del desiderio di un giovane e sprovveduto vampiro, viene convocato Patrick Moran, uno degli Antichi più temuti, il quale, rendendosi conto della minaccia, decide che c’è un’unica soluzione: uccidere Anita. Sì, perché Anita, in quanto Discendente, è in parte immune dalla manipolazione mentale che i vampiri sono soliti esercitare per controllare gli umani. Ma Patrick ha un cuore e non se la sente di eliminare un’innocente. Non solo. Con lei Patrick riscopre sentimenti umani che credeva ormai perduti. Ma il pericolo degli altri Antichi incombe su di loro.Dopo l’enorme successo di Kyler, Paola Gianinetto torna con la sua saga Principi azzurro sangue. Un romanzo di suspense e passione, da leggere tutto d’un fiato








Forse leggermente migliore rispetto al 1°, anche se siamo più o meno su quel livello :12: : penso che questa classica seconda possibilità che ho dato alla Serie sia andata a buon fine sebbene non tanto per i libri letti quanto per la curiosità di quelli successivi ( e per la penuria di paranormal romance nelle mie letture... :12: ).







Nonostante le similitudini, non credo che i pregi e difetti del romanzo siano gli stessi del 1° libro :30: : lì lamentavo il poco tempo dedicato all'approfondire alcuni rapporti interpersonali (storia d'amore compresa).

Non posso dire che qui avvenga lo stesso: con una scelta narrativa interessante, l'autrice spiana la strada all'accettazione del mondo paranormale da parte della protagonista Anita. Inoltre rende il processo abbastanza "realistico" con la giusta dose di scetticismo anche per una che aveva basato una vita di studi su quella "assurda possibilità".

Anche i rapporti tra i vari personaggi mi son sembrati più "accurati": in particolare, ovviamente, l'incontro di Anita con la "famiglia" di Vampiri.
Aspetto facilitato dalla bravura che l'autrice dimostra nel saper caratterizzare al meglio tutti, protagonisti e comprimari. :31:
In particolare ho riscontrato un merito che mi è capitato di sottolineare in merito ad altre Serie: la capacità di mantenere una certa caratterizzazione che non riduca a semplici comparse i protagonisti dei libri precedenti e che non stravolga le personalità di tutti quelli già conosciuti. Non a caso, come ho detto all'inizio, la presenza di qualche spunto relativo ad esempio a due comprimari come Beth e Aidan, ha smosso il mio interesse al punto da prendere la decisione di continuare la Serie. :31:






La caratterizzazione è sicuramente buona ma senza gridare al capolavoro, insomma :12: : Anita è una protagonista credibile e interessante sebbene non presenti tratti così originali rispetto a tante altre eroine romance allo steso tempo intimidite da una situazione che sembra più grande di loro ma pronte e dimostrarsi coraggiose.

Il discorso per Patrick è simile ma..in negativo.
Non dico che non sia ben caratterizzato ma viene enfatizzata troppo la sua natura di Antico, essere freddo e potentissimo che potrebbe causarti problemi ben peggiori della morte. :20:
L'autrice, come del resto tante sue colleghe, cade un po' nella smania di tinteggiare il classico oscuro, bel tenebroso, accentuando in modo ripetitivo la sua aura di potere, il suo fascino oscuro, la dicotomia tra attrazione e paura. :15: Forse non ha giovato neanche che avesse usato la stessa tipologia con Kyler, protagonista del libro precedente :12: ( e pare che sarà la stessa cosa col successivo mentre io avrei optato per la storia di Aidan :31: : un probabile cambiamento con un personaggio più "solare" :31: ).






La natura dei protagonisti ha influito negativamente sulla storia d'amore, a mio modo di vedere :12: : più che altro per questo "eccesso" che caratterizza Patrick e tutto ciò che lo riguarda, compresi i giudizi altrui su di lui. Risultato è una relazione credibile e dove, più o meno :12: , sembrano esserci i giusti passaggi per arrivare ad un certo tipo di sentimento, ma senza che il tutto mi abbia preso davvero trasmettendomi una certa intensità. :12:
Le scene sensuali sono un po' la cartina di tornasole di questo discorso :12: : tranne una sorta di manifestazione di potere :15: , per il resto mi son sembrate fin troppo normali e non molto coinvolgenti rispetto alle premesse :12: (non so se sia un discorso di necessità di un qualcosa di più esplicito :39: : però il pensiero è cmq corso un po' alla ritrosia delle autrici italiane in tal senso già riscontrata altre volte :12: ).




Più interessante la trama generale: con una sorta di mistero da risolvere non chissà quanto intricato ma che cmq ha dato una grossa mano nel mantenere vivo il mio interesse. :31:
Anche qui, però, sicuramente siam lontani dalla "perfezione": alcune scelte narrative non mi hanno convinto... :30:
Mi è sembrato eccessivo il Consiglio riunito per una trasgressione i cui effetti erano in pratica già stati eliminati :12: : soprattutto visto che si dice che quelle riunioni sono un evento eccezionale.

Troppa l'enfasi sul destino di Anita (con lui che si lascia andare anche a un "è finita ormai" dopo la votazione) se la possibilità di evitare la sua morte c'è sempre stata grazie all'opzione scelta da Patrick :15: : che fosse per amore o per dovere cambia poco dopo che hai riempito pagine e pagine con discorsi di lui che non avrebbe mai permesso che le accadesse qualcosa, che avrebbe fatto tutto ciò che era in suo potere ecc ecc... :13:

Come ho scritto, qualcosa di buono c'è: sia tra le cose effettivamente lette sia a livello di potenziale inespresso. Il tutto mi rende moderatamente fiducioso per il prosieguo. :06:
:05:

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view post Posted on 11/10/2017, 18:01
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Ho letto il 3°, Liam



TRAMA
Elizabeth Hayes non è una ragazzina romantica, non sogna il grande amore e non è capace di piangere. Ha perso l’innocenza settant’anni fa, quando uno sconosciuto le ha succhiato via la vita su un marciapiede, trasformandola in qualcosa che lei non voleva essere. Beth ora è una vampira, una creatura forte e invincibile, e ha giurato che non permetterà più a nessuno di farle del male. Ha un unico punto debole, che tiene nascosto a chiunque: un disperato bisogno di provare delle emozioni, di lasciarsi andare, di perdere il ferreo controllo che esercita su se stessa e sugli altri.Quando incontra di nuovo Kevin, il dolce e coraggioso ragazzo pronto, per lei, a sfidare l’orrore, si illude di poter trovare un po’ di pace, ma Kevin non possiede quello di cui Beth ha bisogno. A differenza di Liam Blake, il crudele Antico dagli occhi viola ossessionato dal dolore e dal desiderio di vendetta.Ma, qualche volta, il rimedio può essere più pericoloso del male…




Per buona parte del libro sono stato rattristato dal pensiero di aver già comprato gli altri libri di una Serie che invece avrei dovuto abbandonare :17: : per fortuna, almeno da questo punto di vista, mi son dovuto ricredere. :14:
Non sto dicendo che il libro mi sia piaciuto davvero :30: : siamo più o meno sulla falsariga dei precedenti ma sono gli aspetti positivi ad aver fatto la differenza. :31:






Prima di tutto l'autrice è una che sa scrivere: forse a suo vantaggio gioca anche il fatto che io arrivi da letture con una traduzione quantomeno discutibile sicchè leggere un libro ben scritto ha avuto su di me l'effetto di una specie di ritorno alla vita. :38: So però di non essere il tipo di lettore cui va bene tutto purchè scritto ottimamente quindi il solo "piacere della lettura" non poteva bastarmi. :30:





Poichè purtroppo occupa cmq buona parte del romanzo, mi tolgo subito il dente che duole... :13: : la storia d'amore tra i due protagonisti, Beth e Liam, è troppo stile romance classico per i miei gusti. :12: La Gianinetto, da questo punto di vista, sembra avere anche lei quello che io chiamo il "background harmony" di molte scrittrici italiane e in questo libro lo fa praticamente deflagrare... :14: Una spruzzata di dark romance ha contribuito a peggiorare la situazione (sempre per quanto riguarda i miei gusti personali :18: ).







Liam è il classico bel tenebroso elevato all'ennesima potenza: la stessa pennellata di dark romance di cui parlavo, permea parte della relazione tra i due non per la voglia dell'autrice di percorrere le strade di un sottogenere romance probabilmente allora nemmeno diffuso, ma proprio come estrema conseguenza delle tenebre che caratterizzano il protagonista maschile. :31: Il suo POV è ridotto ai minimi termini e solo dopo buona parte del romanzo: tipico "trucco" perchè il bel tenebroso sembri davvero tale visto che è difficile farlo mostrando i suoi pensieri. :15:







Beth è la classica eroina romance attratta da un qualcosa che avrebbe tutti i motivi per odiare :13: : accanto alla discutibile dinamica del fascino per ciò che è pericoloso si accompagna, alla fine, anche il classico innamoramento dovuto in pratica solo al sesso mai provato prima così bello e intenso. :13:
Possiam parlare un po' di sindrome da crocerossina nel voler salvare il bel dannato e di Sindrome di Stoccoloma (come la stessa autrice si diverte a fare forse conscia lei stessa della tipologia di ciò che stava scrivendo :15: ), ma è inutile girarci intorno: pur volendo leggere tra le righe, alla fine non si capisce perchè Beth si innamori di uno che dichiara di odiare fino a pochi capitoli dalla fine :39: (stile romance di una volta, come spiegava la Rice in una delle sue lezioni). L'unica spiegazione è il sesso e continuerò sempre a ritenerla una tipologia degradante per la donna e inconcepibile scritta da una che donna lo è. :17:






Non so se a parlare sia la mia allergia per questo tipo di relazioni ma ritengo anche l'innamoramento di Liam poco plausibile se limitato alla classica illuminazione improvvisa che gli fa capire i suoi sentimenti passati, quelli di chi era legato a lui e quelli che prova adesso per Beth... :15:






Per il resto la relazione non si fa mancare nulla del romance classico :13: : iniziali battibecchi del tutto senza senso in quella situazione (con ovvio contorno di allusioni sessuali, tanto per gradire... :15: ) e, prevedibile come lo squaraus dopo una scorpacciata di Nutella, il sesso post litigio. :15:
Successivamente il clima si fa oscuro e prende appunto alcune dinamiche dark...
Se l'autrice ammette lei stessa che quella nella torre è una vera e propria violenza sessuale di Liam su Beth, io penso che lo fosse abbastanza anche in precedenza la prima volta che lui la costringe a toccarsi contro la sua volontà controllandole il pensiero.

Il dolore nello sguardo di lui ogni volta che i due fanno sesso, testimonianza del pentimento che prova nel fare un qualcosa da cui è diventato dipendente come fosse una droga e che gli sembra un tradimento dell'amata perduta, non so se sia anch'esso elemento tipico dei dark ma almeno ha una sua motivazione ed è utile ai fini della trama :31: (nella scena in cui Beth si nutre di quel dolore che prima invece la offendeva quasi...).




A salvare la situazione c'è lo straordinario talento dell'autrice nel caratterizzare i personaggi compresi i comprimari che, data anche l'importanza che rivestono nella storia, finiscono con l'essere quasi dei co-protagonisti. :31:
Inoltre l'autrice dimostra di essere tra le poche capaci di mantenere un'identità precisa dei propri personaggi passando dal libro di cui sono protagonisti a quello in cui diventano comprimari. :06:
"Vittima" di questa bravura è Kevin: un gran bel personaggio, magari un tantino troppo ingenuo nel voler essere un eroe a tutti i costi e che rasenta un attimo lo "zerbinismo" in alcune occasioni (c'è un limite all'adorazione di una persona che a sua volta non ti vuole... :14: ), ma così puro e valoroso che arrivi quasi a fare un inutile tifo per lui. Son stato contento di scoprire che gli sarà dedicato almeno un racconto. :06:






Altro aspetto favorevole, tutta la trama di contorno che in realtà si intreccia molto con quella centrale del libro: i giochi di potere tra i Nove Antichi, chi c'è dietro una certa azione e perchè, i motivi dell'odio tra Liam e Patrick, come la storia legata al loro passato comune assuma un suo significato che ha nel prologo una parte importante...
Le mie note contengono una bella croce su una svista personale :29: : in un primo momento, leggendo di Isabel che desiderava la morte piuttosto che diventare un mostro come Liam, mi è parso un qualcosa senza senso visto tutto il discorso relativo al bacio d'addio ecc... :39:
Poi ho riletto il prologo e mi son reso conto che lì l'autrice aveva sviscerato bene, seppur in modo "fumoso", il dilemma interiore della ragazza tra attrazione per Liam e odio per la sua natura. :31:
Che poi questo dilemma non appaia nel racconto di Patrick è del tutto logico :31: : in punto di morte, volendo evitare di essere trasformata, è logico che Isabel abbia nascosto i sentimenti contrastanti mostrando solo la voglia di morire.

Infine, anche la sottotrama presente sin dal libro precedente su una nuova arma suscita un certo interesse in prospettiva. :31:
Da un certo momento in poi insomma, gli intrecci del libro e la loro articolazione ne fanno una lettura interessante che ha giusto sullo sfondo la ripetitiva relazione tra i protagonisti in una fase di stanca.




Questi aspetti positivi, per carattere personale, mi hanno portato a rivalutare il libro nella sua interezza rendendomi moderatamente fiducioso per i successivi. :06:
:05:

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view post Posted on 17/11/2017, 17:52
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Ho letto il racconto Blu oltremare (# 3.5)



TRAMA
All’improvviso, senza alcuna ragione apparente, Kevin Walker perde ogni interesse per la vita e lascia la propria casa, il lavoro e gli amici per rifugiarsi a Staten Island in un piccolo capanno di pesca in riva al mare. Con la sola compagnia di una rabbia profonda e devastante e del desiderio di trovare la fine, perché se persino l’oceano non continua all’infinito, prima o poi, da qualche parte, dovrà finire anche lui. Ma il destino ha altri programmi, è deciso a metterlo di fronte al suo incubo e a fargli incontrare, dall’altro lato del mare, l’unica persona in grado di aiutarlo a uscirne. Il destino o qualcosa di ancora più potente, che viene dritto da un oscuro passato che non gli appartiene più… La saga dei “Principi Azzurro Sangue” di Paola Gianinetto torna a far sognare i lettori con una nuova, appassionante novella.








Questo racconto della Serie sembra quasi un "contenuto speciale" del precedente :12: : proprio come una sorta di bonus in un DVD, racconta cosa succede a Kevin, importante personaggio del 3° libro.

In quel commento già mi ero espresso favorevolmente in merito: non amo i racconti brevi ma questo caso risultava essere una gradita eccezione in quanto dedicato ad un personaggio che non solo mi era piaciuto ma che quasi avevo preferito al protagonista maschile :31: (considerando anche che le dinamiche di quella storia non mi sono piaciute per niente :13: ).








Kevin è infatti il ragazzo umano per il quale, come scrissi, "quasi ero arrivato a fare il tifo" in precedenza: per quanto il talento nella scrittura e la caratterizzazione dei personaggi restino uno degli aspetti positivi dell'autrice, mi ha un po' deluso vedere come sia ricorsa per l'ennesima volta alla tipologia dell' eroe romance tormentato. :12: Kevin ha tutti i motivi di esserlo, per carità: è solo che dopo tre libri più un racconto la cosa inizia un po' a stancare e viene anche il dubbio che la Gianinetto sappia affrontare una tipologia diversa :39: (dubbi che dovrebbero cmq essere risolti successivamente considerato il carattere parzialmente diverso di almeno uno degli altri protagonisti).







Anche la protagonista Lola è sufficientemnete caratterizzata sebbene sia una delle prima a fare le spese della lunghezza ridotta del racconto. :12:
Di certo questa cmq influisce di più sulla relazione che vede condensati in poche pagine alcuni elementi essenziali. In realtà, la brevità influisce pesantemente più che altro sulla sfera sentimentale perchè è uno di quei libri in cui nè una sorta di colpo di fulmine, nè lo sforzo da parte del lettore di leggere tra le righe aiutano a capire un po' il perchè nasca un certo sentimento fatta eccezione per l'immediata attrazione fisica reciproca (medio il livello di sensualità).







Il racconto mantiene cmq una parvenza di interesse più che altro per risolvere alcuni misteri: l'identità dello "strano ometto" che consegna a Kevin il biglietto da visita di Lola, la cmq intuibile natura di lei, e...
il mistero che avvolge la sua trasformazione.

Mentre ci si chiede se la lunghezza effimera sacrificherà anche la comparsa degli altri personaggi della Serie, arrivano un po' di risposte... :27:
In realtà era facile capire che dietro l'incontro tra i due ci fosse lo zampino di Beth (o di Liam per farla felice :15: ) visto il modo in cui era stato lasciato Kevin (e immaginavo che quindi almeno lei apparisse in qualche modo nel libro visto quanto strettamente legata è la sua storia a quella del ragazzo :31: ). Resta un po' il mistero su Lola, la sua origine e anche sul futuro dei due considerato che Kevin è ancora umano alla fine del racconto. :12:



Racconto che, confermandomi come non ami la tipologia troppo breve per i miei gusti, non aggiunge nulla in positivo o negativo al mio "gradimento relativo" per la Serie se non la soddisfazione di cui parlavo all'inizio per aver dedicato un po' di spazio e un lieto fine ad un bel personaggio. :06:
:05:

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view post Posted on 30/11/2017, 12:08
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Ho letto il 4°, Aidan




TRAMA

Da quasi quattrocento anni, Aidan Kane nutre la propria immortalità di incrollabile ironia e della passione di migliaia di donne. Alle occasionali amanti concede un assaggio della sua sublime arte amatoria di dio del sesso, regalando loro un pezzetto di paradiso in cambio di attimi in grado di rompere la monotonia dell’eternità.
Poi, una sera, lei entra nella sua vita. Phoebe. La piccola ninfa dai capelli rossi e gli immensi occhi verde prato, destinata a farlo cadere dal sottile filo su cui cammina, in bilico, da quattro secoli. L’agnellino coraggioso che per ottenere quello che vuole si infila senza paura nella tana del lupo, che guarda la tigre dritto negli occhi, perché sa che quello è il suo destino.
Costretto suo malgrado a starle accanto per proteggerla, Aidan scoprirà che, dei due, è lei quella più forte. Travolto dal piccolo vulcano dai capelli di fiamma, si lascerà prendere per mano e trascinare in fondo al pozzo, fino ad affrontare il suo terribile segreto, il mostro che per secoli aveva tenuto in catene. In una cornice fuori dal mondo, dove tutto ha avuto inizio, i due si scontreranno e solo uno ne uscirà vincitore. Ma niente è mai come sembra.









Anche il 4° libro della Serie, a mio modo di vedere, si colloca un po' nella media già stabilita dai precedenti nel bene e nel male (nel senso di pregi e difetti) :31: : la Gianinetto, sempre brava a scrivere (sebbene, a livello di forma, in questo libro ci sia un raro "valige" invece di "valigie" ma potrebbe trattarsi di semplice refuso... :39: ), riesce a interessarmi più che altro a livello di trama generale e molto meno con la parte rosa. :12:









In particolare, la trama di questo libro risulta particolarmente ricca all'inizio con vari cambi di scena e varie vicende che, sebbene interconnesse, si alternano costruendo un "quadro connettivo" vago e variabile.

Di sicuro aiuta anche la stretta connessione con alcuni degli eventi narrati nel 3° libro (la vecchia Morwen, la foto col nome "Phoebe" ecc...). Per il resto, tra i membri traditori all'interno dei nove Antichi, la liberazione di uno di loro, la missione di Nadir e della dottoressa Penelope, c'è fin troppo materiale per mantenere vivo l'interesse. :31:









Il talento della Gianinetto è evidente anche nella caratterizzazione dei personaggi (comprimari inclusi, cosa non da poco...). Tuttavia è forse sotto questo aspetto che in un certo senso mi ha deluso ancora una volta. :12:





Aidan, in base ai libri precedenti, aveva tutte le carte in regola per essere per una volta una tipologia un po' diversa dal solito burbero e tormentato maschio alfa onnipresente tra i protagonisti della Serie: sfruttando invece un rapporto particolare (ma non originale) con la protagonista e il problema di una sorta di "lotta interiore" vecchia di secoli, l'autrice ripercorre ancora una volta le strade a lei più note e care ma che mi hanno ormai abbastanza annoiato. :13:
Il fatto stesso che il finale incentrato sul ritorno di un Aidan "giocoso" e ironico non mi abbia convinto per niente, è indice di quanto io abbia trovato poco adatta la tipologia questa volta. E, per quanto vi sia il solito interesse di scoprire come finale e prologo si ricollegano (come da copione nella Serie), tutto il discorso "lotta interiore" mi ha convinto poco (motivazioni, evoluzione, risoluzione ecc...: zero pathos). :12:






Phoebe sulla carta è una delle tipologie di protagoniste romance che preferisco :22: : vivace, allegra, amante della vita e...un po' matta. :38: Oltre a saperla praticamente delineare in poche righe, l'autrice ha anche il merito di arricchire la sua storia con un alone di mistero :27: : perchè abbia fatto un viaggio così lungo, il suo legame con uno dei personaggi e il perchè della sua ossessione per Aidan. Posso dirmi soddisfatto per i primi due elementi, poco per l'ultimo :12: : speravo in una spiegazione diversa, un motivo recondito diverso da una semplice infatuazione/ossessione nata peraltro con colpo di fulmine. :12:
Non aiuta neanche il fatto che, in virtù di questa ossessione, la ragazza diventi un po' troppo "zerbino" per i miei gusti (sperare di "avere il suo turno" con Aidan visto che lui va con tutte pensavo fosse già un livello piuttosto basso all'inizio :14: ). Di certo poi non mancano le occasioni per sottolineare cmq un certo coraggio e forza d'animo (ma, odiando io profondamente il tema, l'autrice poteva risparmiarsi in uno di questi casi la minaccia di denunciare un falso stupro: è una cosa così orribile per chi la subisce che usarla come bugia è come mancare di rispetto a chi vittima lo è stata davvero).







L'evoluzione della relazione tra i due lascia un po' il tempo che trova ed è priva di intensità o pathos, a mio modo di vedere (fatta forse eccezione per la parte "hot" che dà un certo livello di sensualità per certi versi inaspettato :31: ): inizialmente con una dinamica che diventa presto ripetitiva (e non originale con lui che cerca in tutti i modi di resistere ad un qualcosa che in realtà vorrebbe) e successivamente è un po' il classico ( e nella Serie ricorrente) caso in cui ci si deve sforzare di leggere tra le righe per capire i motivi per cui sboccia l'amore tra i due :12: (anche se è un discorso che vale più per lei che per i più comprensibili sentimenti di lui).







Tutto considerato, la cosa migliore del libro restano le trame parallele una volta risolta quella principale :31: : e una delle coppie che si profila potrebbe essere decisamente interessante sia in ottica trama generale sia individuale per la loro storia d'amore. Sebbene...
anche Xavier Ventura dà l'idea del classico maschio burbero e cinico "alla Ganinetto" :15: : ma meglio lui che Nadir, col quale inizialmente avevo pensato potesse avere una storia la dottoressa con una molto classica relazione fatta di schermaglie.
E poi Xavier è umano mentre Penelope, oltre ad essere un vampiro, è anche decisamente interessante come personaggio. Spero di poter leggere la loro storia. :31:



Elementi che mi spingono ad essere fiducioso come al solito sebbene penso ormai di conoscere un po' "l'andazzo" della Serie. :15:
:05:

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view post Posted on 17/6/2020, 09:09
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Letto il 5°, Nadir




TRAMA
Nadir Azrel Ikdayen è un distillato di odio e vendetta. Vampiro membro del Consiglio degli Antichi, è un killer freddo e spietato che da secoli dispensa morte in silenzio, un’ombra tra le ombre dell’effimera esistenza umana. L’unica donna con cui danza è la signora con la falce; le uniche emozioni che conosce sono il desiderio e il possesso, perché nella sua oscura esistenza non c’è posto per l’amore.
Quando incontra Rayane, ballerina brasiliana che si esibisce in un locale di striptease, Nadir rivede in lei la bambina che secoli prima aveva perso la vita per causa sua, la piccola umana che aveva restituito un cuore al Capitano Nero per poi portarglielo via morendo. Quella per cui aveva giurato di essere un dio.
La passione per la vita di Rayane, il suo coraggio e la sua determinazione non hanno alcuna speranza di far breccia nell’animo di un essere votato alla violenza, capace soltanto di annientare, dominare, sottomettere.
A meno che il potere dell’amore, così grande da spingerla all’estremo sacrificio, non sia abbastanza forte da regalare un nuovo cuore a chi ha perduto il suo per sempre.










Complice la mancata lettura della serie da un po' di tempo, il ritorno nell'universo creato dalla Gianinetto suscita sensazioni positive all'inizio di questo libro. Il motivo è anche il suo riallacciarsi direttamente al precedente portando così avanti quella trama di base generale (e comune a tutti i libri della serie) che nel tempo ha finito per essere, a mio modo di vedere, il suo miglior pregio. :31:



Il prosieguo del libro è una conferma di pregi e difetti, con una prima alternanza tra passato e presente per definire i contorni della storia del protagonista Nadir, e poi una seconda alternanza tra la storia d'amore con la protagonista Rayane e quella trama generale di cui dicevo prima.





La parte rosa è piuttosto tipica e anche attesa da chi conosce ormai la serie: complice la solita e ormai un po' monotona caratterizzazione del vampiro di turno come oscuro e tenebroso, la dinamica della relazione è caratterizzata da un misto di attrazione e timore da parte della protagonista Rayane; mentre lui, tra un battibecco e l'altro, perde colpevolmente la sua aura di tenebra per trasformarsi nel più classico arrogante maschio alfa dei romance che trae divertimento nello stuzzicare la sua lei. :13:
Il talento della Gianinetto nella caratterizzazione dei personaggi impreziosisce però la storia grazie a questa protagonista femminile :31: : già ben delineata fin dalla sua prima comparsa, vede percorrere una caratterizzazione che la mette in una classica vita sdoppiata tra pubblico e privato, senza per questo che vi sia vero conflitto tra le due sfere. Il lavoro di spogliarellista di Rayane non viene visto ai limiti della prostituzione come spesso accade (nonostante l'evoluzione ad un certo punto), ma espressione di uno degli aspetti del carattere della ragazza. La vita privata segnata dall'amicizia con Karina e soprattutto il rapporto col figlio di lei malato, aggiungono spessore a storia e personaggio. :20:
Poco appassionante, invece, l'evoluzione della storia d'amore con Nadir :12: : vissuta tra ansia e negazione di ciò che si prova, si trascina verso il suo prevedibile e poco emozionante epilogo non risparmiando qualche clichè come il sesso post litigio nella sua forma più denigrante per la figura femminile che diventa cera tra le mani di colui che la umilia e che lei dice di odiare. :13:





I pregi sono tutti per la trama generale che continua a risultare coinvolgente tra la misteriosa identità del nemico che tesse le trame per distruggere gli Antichi, e i piani di questi ultimi per contrastarlo e venire a capo della minaccia. Si inserisce in tutto ciò la vicenda parallela con tanto di storia d'amore tra l'umano Xavier e la dottoressa vampira Penelope: anche loro risultano più interessanti come pedine della trama generale che nella relazione particolare che li vede protagonisti.





Epilogo interessante che, non bastasse la trama generale che lascia ancora tutto in sospeso, getta le basi per ulteriori sviluppi.
:05:

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view post Posted on 5/10/2021, 08:41
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Letta la novella (5.5) Sinfonia in nero




1941-1942. Il mondo è in guerra e Kyler Ward, vampiro di trecento anni, anestetizza con ogni genere di eccessi il disgusto per una vita immortale che non ha più nulla da offrirgli. È vicino a superare il limite, a dire addio a quel poco di umanità che gli resta e a diventare un mostro a tutti gli effetti. Nemmeno Patrick, l’Antico suo amico e mentore, riesce a tenerlo lontano dal baratro. Finché un giorno, nei bui vicoli di New Orleans, Kyler salva una giovane donna da morte certa. Elizabeth Hayes lotta contro le tenebre che avvolgono il suo cuore, ma queste sono troppo fitte perché l’affetto fraterno che cominciano a provare l’uno per l’altra possa dissolverle. Non c’è speranza per il Principe Oscuro.
A parte, forse, l’amore.
La saga dei “Principi Azzurro Sangue” di Paola Gianinetto si arricchisce di una nuova novella che ci riporta al passato di Kyler e alle origini di Beth.








Novella prequel dedicata a quello che sarà poi il primo protagonista di un libro tutto suo. Così come in "Kyler," 1° libro della serie, c'era un ovvio lavoro di world building per spiegare natura e regole del suo universo paranormale, così in questo l'autrice decide di approfondire un paio di aspetti: la dannazione di chi è stato trasformato e il rapporto che si viene a formare tra il neo-vampiro e il suo "creatore".





Poichè il punto debole di questa serie, a mio modo di vedere e più che altro proprio per gusti personali, sono le storie d'amore, la parte rosa che c'è in ognuno di essi, ho trovato positivo che ad essere analizzato sia in questo caso un rapporto stile padre-figlia o al più fratello-sorella. :31: Il tutto cmq si riduce ad una sorta di transit psicologico che vede il "creatore" Kyler rivivere i sentimenti connessi alla sua trasformazione non voluta in Beth, che instaura così una sorta di connessione ulteriore con chi l'ha trasformata.





Poco interessante anche tutto il tema della dannazione :12: : è un elemento in realtà già molto presente nei libri della serie e che è stato scomodato anche quando originariamente la caratterizzazione di un personaggio era magari un po' diversa in quanto meno "pesante" ( leggi Aidan). Morale della favola, non si sentiva davvero il bisogno di un racconto, per quanto breve, che approfondisse un aspetto che trova in genere spazio abbondante nei libri della serie.
:12: Così come serve giusto come legame col 1° libro la presentazione di Nia e il concetto connesso alla sua apparizione: l'amore come unica forza più potente capace di vincere anche una presunta dannazione eterna.





Novella che è un classico esempio del perchè non amo i racconti brevi, direi. :15:
:05:

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12 replies since 28/11/2015, 18:26   605 views
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