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Serie The program, Suzanne Young - Distopico

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view post Posted on 12/12/2015, 21:37
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TitoloThe Program
Titolo originale: The Program
Autore: Suzanne Young
Serie: The Program #1
Editore: De Agostini
Data di pubblicazione: 28 aprile 2015
Pagine: 488
Ambientazione: Oregon (USA)
Punto di vista: Prima persona
Livello di sensualità: medio


Trama: Sloane sa perfettamente che nessuno deve vederla piangere. La minima debolezza, o il più piccolo scatto di nervi, potrebbero costarle la vita. In un attimo si ritroverebbe internata nel Programma, la cura ideata dal governo per prevenire l'epidemia di suicidi che sta dilagando fra gli adolescenti di tutto il mondo. E una volta dentro, Sloane dovrebbe dire addio ai propri ricordi... Perché è questo che fa il Programma: ti guarisce dalla depressione, resettandoti la memoria. Annullandoti. Così, Sloane ha imparato a seppellire dentro di sé tutte le emozioni. Non vuole farsi notare, non ora che suo fratello è morto e lei è considerata un soggetto a rischio. L'unica persona che la conosce davvero è James, il ragazzo che ama più di se stessa. E stato lui ad aiutarla nei momenti difficili, lui a farle credere che ci fosse ancora speranza. Ma, quando anche James si ammala, Sloane capisce di non poter più sfuggire al Programma. E si prepara a lottare. Per difendere i propri ricordi, a qualunque costo.

Commento:

Avrete notato che non sono una persona dai facili entusiasmi. Sono un po' come la professoressa stronza delle superiori che non dava mai il massimo dei voti, perché "si può sempre migliorare".

Beh, questo romanzo mi ha entusiasmata alla grande. E non partivo nemmeno con il piede giusto! La trama mi ricordava troppo Delirium di Lauren Oliver, serie che ho amato e che ritenevo irraggiungibile. Inoltre ero a digiuno di distopici da un pezzo, quindi ero un po' restia a rientrare nel tunnel. Complice un sabato pomeriggio di ozio più totale, ho deciso di buttarmi. E ho fatto bene!

Questo romanzo mi ha catturata sin dalle primissime pagine e non mi ha lasciata andare nemmeno per un secondo. La storia, per chi bazzica nel genere, può sembrare banale, ma il modo in cui è costruita, sviluppata e svolta non lo è affatto. La realtà alternativa è quella che leggete nella sinossi, non sto a ripeterla. Il punto di forza è il modo in cui l'autrice coinvolge psicologicamente ed emotivamente il lettore, che ad un certo punto si ritrova confuso e disorientato quanto la protagonista. Non sa più se il Programma è la cura o la malattia.

La girandola emotiva è accentuata dai continui flashback, che ci raccontano gradualmente il passato di Sloane e James, costruendo mattone dopo mattone il loro rapporto, mostrandoci quanto il loro legame sia forte, profondo, indissolubile. Ma ci mostra anche quanto sono fragili, provati dal dolore e dal fingere ogni singolo attimo che tutto vada bene. I pochi momento in cui possono essere se stessi, sono quelli che condividono in solitudine. Allora e solo allora possono lasciarsi andare e piangere e, grazie al cielo, anche ridere. L'unica cosa che li tiene a galla è il loro amore.

"La notte in cui abbiamo fatto l'amore per la prima volta non è stata una questione di ormoni. E' stato disperato, triste, anche un po' doloroso. E poi è stato bellissimo e pieno di speranza. Era una promessa che ci facevamo l'un l'altra, che ci saremmo protetti a vicenda. Ci saremmo presi cura l'uno dell'altra."

E' un romanzo forte, che tocca livelli di profonda tristezza, ma ci regala anche attimi spensierati, allegri, divertenti, di speranza. E poi James... (Sarà un caso questo nome? Jamie, hai trovato un rivale.) E' un personaggio incredibile. Lo vediamo attraverso gli occhi innamorati di Sloane e buca le pagine con la sua forza e la sua fragilità.  L'ho amato quando era coraggioso e l'ho amato quando era spaventato. L'ho adorato in ogni singola parola.

"Lo sai che non riuscirò più a non baciarti, vero?" ha detto. "Per il resto della vita, ogni volta che ti guarderò dovrò baciarti. Non vorrò mai altre labbra al di fuori delle tue." E mi ha baciata di nuovo.

E' un libro che consiglio? Assolutamente sì. Non è privo di difetti. In particolare non viene assolutamente approfondito il tema del suicidio. Viene messo lì come un dato di fatto, quindi non aspettatevi un trattato psicologico sull'argomento. E se siete sensibili all'argomento, forse fareste meglio ad evitare. Ma il mio cuore e la mia pancia hanno deciso di fregarsene. Inoltre, cosa che apprezzo infinitamente, pur essendo una serie, il libro ha una sorta di finale che mi permetterà di attendere senza ansie o patemi la pubblicazione del secondo ed ultimo volume della saga.
 
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view post Posted on 19/12/2015, 18:03
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Mah... non capisco bene se mi è piaciuto o no, ma dopo aver chiuso l'ultima pagina, propendo per il no. L'ho trovato sconclusionato, senza quella vena di ribellione che mi piace nei distopici. È tutto essenzialmente incentrato sul fatto che si possono estirpare i ricordi dal cervello ma non dal cuore. Ottimo presupposto, ma dopo aver letto Delirium, non c'è paragone. La storia d'amore è toccante, raccontata bene attraverso i ricordi ed è bella l'idea che ci si possa rinnamorare sempre della stessa persona, ma tutto ciò che riguarda l'epidemia di suicidi, il Programma in sé, questi strani elementi che non si capisce se collaborano con il Programma o vogliono sabotarlo, rimane nebuloso fino alla fine e l'epilogo non fa che aggiungere confusione al tutto. E il Programma fa acqua da tutte le parti. Va bene cancellare i ricordi ma come fai a rendere permanente la tabula rasa se reinserisci la persona nello stesso identico ambiente di prima? Con le stesse persone? La stessa scuola? Gli cambi giusto i vestiti e i capelli. Mi sembra ovvio che prima o poi ci si imbatta in qualcosa che risveglia un déjà vu. Tanto più se ti rimettono praticamente nello stesso banco con la persona che dovevi dimenticare.
Insomma, l'ho trovato un bel romanzo d'amore ma un pessimo distopico, e alla fine mi ha suscitato solo più domande e perplessità che sensazioni piacevoli.

CITAZIONE (AliceAlce @ 12/12/2015, 21:37) 
Il punto di forza è il modo in cui l'autrice coinvolge psicologicamente ed emotivamente il lettore, che ad un certo punto si ritrova confuso e disorientato quanto la protagonista. Non sa più se il Programma è la cura o la malattia.

Ecco, io invece di trovarlo il punto di forza di questo romanzo, l'ho trovato il suo punto debole. Ho atteso con ansia per tutto il libro una sorta di colpo di scena, di capovolgimento di situazione, qualcosa che stravolgesse l'idea che mi ero fatta e invece niente, mi sono trascinata inutilmente la mia aspettativa fino all'ultima pagina, perché alla fine non succede niente. Sì, c'è un piccolo accenno a
la sorella di Realm
ma è buttato lì talmente in fretta che alla fin fine non spiega niente e non dà nessuna speranza "sovversiva", soprattutto con l'epilogo. È tutta una farsa? È così che funziona il Programma? È così che si reclutano i "ribelli"? E
Realm da che parte sta? Chi è davvero? Un paziente o fa parte del Programma?
Troppe domande senza risposta, come se la struttura portante del romanzo fosse un castello di carte che sta in piedi a malapena.

CITAZIONE (AliceAlce @ 12/12/2015, 21:37) 
Non è privo di difetti. In particolare non viene assolutamente approfondito il tema del suicidio. Viene messo lì come un dato di fatto, quindi non aspettatevi un trattato psicologico sull'argomento.

Non mi aspettavo un trattato psicologico, ma almeno una minima spiegazione sul perché c'è quest'epidemia di suicidi l'avrei voluta. E mi accontentavo anche una specie di disagio esistenziale irrisolto, mica volevo chissà che spiegazione scientifica. Però la sensazione è che in questo romanzo non venga approfondito proprio niente, se non la storia d'amore.

CITAZIONE (AliceAlce @ 12/12/2015, 21:37) 
il libro ha una sorta di finale che mi permetterà di attendere senza ansie o patemi la pubblicazione del secondo ed ultimo volume della saga.

Ecco, anche il finale non l'ho trovato "finale". Mi è sembrato invece un inizio, l'apertura verso qualcosa che spero sia la chiusura di tutti i dubbi lasciati in sospeso. Ma non so se leggerò il secondo, al momento lo lascerei perdere anche se fosse già uscito. Figuriamoci con i tempi d'attesa.

Probabilmente il mio giudizio negativo dipende molto dal fatto che mi aspettavo qualcosa di completamente diverso. Pensavo fosse una storia adrenalinica, qualcosa di sconvolgente, con una protagonista battagliera alla Katniss.
E invece anche lei non mi ha convinta. Ci prova a ribellarsi, ma non l'ho percepita come una vera ribelle, è solo una ragazza normale che reagisce in maniera normale al dolore, alle imposizioni, alla "cura". Ho trovato molto più ribelle la sua amica, Lacey.
Lui è figo, per carità, niente da obiettare. È adorabile nei momenti di figaggine e ancora di più nei momenti dolorosi, ma dopo aver letto Cole di Sinner o Day di Champion, anche lui mi è sembrato solo un ragazzo qualunque. Dolce e sexy, ma assolutamente normale. Quasi quasi ho preferito Realm, perché è più ambiguo e misterioso.

Insomma, penso di averlo letto proprio nel momento sbagliato e con le aspettative sbagliate.
 
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view post Posted on 19/12/2015, 19:51
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Nuooooooooo! Ero convinta ti sarebbe piaciuto Lapis! Adesso mi sento in colpa... Quello che dici è tutto vero ma io l'ho interpretata come una scelta dell'autrice non spiegare quasi nulla. Proprio per trasmettere le stesse sensazioni dei porsonaggi: confusione, incertezza, dubbi... Spero che nel successivo ci saranno le risposte alle domande che hanno lasciato aperte. Ti farò sapere!
E poi sì, la storia d'amore è il soggetto principale piuttosto che l'ambientazione. Tutto il contrario di Hunger Games se vogliamo fare un confronto. Peccato Lapis! Mi spiace proprio che non ti abbia convinta. :10:
 
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view post Posted on 19/12/2015, 20:16
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Non crucciarti, tranquilla! Non è mica colpa tua. È che uscivo da due letture mica da poco (Sinner e Champion, come dicevo) e reggere il confronto era quasi impossibile, qualunque libro ne sarebbe uscito perdente.
Forse avrei dovuto cambiare genere e leggere questo in un altro momento, e allora mi sarebbe piaciuto di più.

La storia d'amore comunque è narrata molto bene, vissuta tutta attraverso i ricordi, le emozioni, le sensazioni. E l'ho trovata molto credibile anche dal punto di vista fisico per due adolescenti.

Quello che proprio non mi è andata giù è tutta la parte del Programma. Io mi aspettavo (viste le premesse della malattia da debellare) qualcosa tipo Delirium, con tanto di inseguimenti, fughe e peripezie varie. E invece le uniche peripezie sono
le molestie sessuali dell'istruttore
che mi hanno infastidita parecchio perché non riuscivo a togliermi dalla testa che in un istituto psichiatrico, simile a quello che potrebbe essere quello del Programma, sono eventi che magari accadono davvero, vista la fragilità dei pazienti. Un altro dettaglio che ha fatto sì che il libro non mi suscitasse emozioni positive. Peccato.
 
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3 replies since 12/12/2015, 21:37   78 views
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