| L'ho finito. Mi è piaciuto molto. Non tantissimo come altri delle Hart che ho amato di più, ma direi che sta a un livello medio alto.
Ecco la recensione che ho scritto su GR:
Per me Megan Hart è sempre una garanzia. Anche il suo libro meno bello comunque mi piace. Questo si colloca abbastanza in alto nella mia scala di preferenze, soprattutto perché mi sono ritrovata molto nella protagonista, una donna forte ma con le sue fragilità come chiunque. Della Hart mi piacciono soprattutto i personaggi reali. Non ci sono miliardari e Cenerentole ma donne e uomini veri, con i loro pregi e difetti, con forti emozioni e grandi debolezze. Megan Hart non ti fa sognare, non ti lascia gli occhi a cuoricino come in tutt'altro genere di romance, ma a me piace proprio per questo, perché nelle sue storie puoi sempre ritrovare qualcosa di te stesso, rispecchiarti in qualche modo nei suoi personaggi. La storia d'amore tra Elise e Niall non mi ha particolarmente colpita, però. Gradevole, come la vaniglia, ma non un gusto di gelato indimenticabile. Quello che invece ho apprezzato sul serio è stata la descrizione dei sentimenti controversi di Elise per George, il modo in cui Elise viveva la sofferenza per amore, il superamento del dolore. A volte l'ho trovata stupida, l'avrei presa a schiaffi per le stupidaggini che faceva, per la debolezza che lasciava trapelare. Ma poi ho pensato a me stessa e a quante volte mi sono comportata allo stesso modo, rendendomi una stupida uguale a lei. E ho capito che era per questo che non mi piaceva il suo atteggiamento, perché era troppo simile a me. E ho amato alla follia Esteban. Soprattutto quando si scopre il colpo di scena su di lui. Sento che ha una sua storia, che avrebbe molte cose da dire. Chissà se l'autrice le narrerà mai o se lo lascerà nel limbo delle comparse. Ovviamente ho amato anche la piccola apparizione di Jack, un personaggio che ritorna qua e là nei romanzi della Hart e che, arrivati a questo punto, spero non abbia mai un suo romanzo, perché temo che sia una delusione. Si è invece riscattato ai miei occhi Alex, un'altra vecchia conoscenza tra i personaggi ricorrenti della Hart. In Perfette geometrie l'ho detestato profondamente, in Piacere a nudo si era riscattato ma non mi sono mai veramente sentita in sintonia con lui. Qua mi è sembrato più umano, più vero e sincero. Per quanto riguarda la parte erotica in sé... be', la Hart è una maestra nel descrivere qualunque scena di sesso, anche "alternativa", come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se il sesso, in qualunque sua forma, sia parte integrante dell'essere umano, come il mangiare, il dormire, il respirare. E amo le sue donne che vivono la sessualità in modo aperto, senza sensi di colpa, senza false pruderie, senza vergogna.
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