Titolo: Giada. Un amore colpevole
Autrice: Anna Chillon
Serie: No
Editore: Amazon Publishing
Data di pubblicazione: Giugno 2016
Pagine: 349
Formato: ebook e cartaceo
Punto di vista: 1a persona
Livello di sensualità: alto
TRAMA
Il giorno del mio diciottesimo compleanno, spiando quel ragazzaccio condannato ai lavori socialmente utili, pensai che la vita stesse per sorridermi, lungi dall’immaginare cosa in realtà stesse per serbarmi. Qualcosa più grande di me mi avrebbe presto travolta, scossa alle fondamenta, gettando il mio corpo e il mio cuore in pasto a una persona con l’animo di un lupo selvatico. Per tutti sarebbe stato uno scandalo e una vergogna: nessuno avrebbe compreso, perché nessuno conosceva le molteplici verità che quel lupo era stato così bravo a celare.
Forse un cuore, seppur logoro, l’aveva anche lui.
E forse, se avessi lottato e ignorato le apparenze, prima o poi lo avrei scoperto. Attenti al lupo!Ecco. Io vorrei leggere solo romanzi così. Non mi riferisco alla trama o all’ambientazione, ovviamente, ma alle emozioni che mi trasmettono e mi lasciano. L’ho terminato ieri, alle 2 di notte, perché ormai – dopo averlo centellinato per giorni, uno o due capitoli al giorno, vuoi per assaporarlo meglio, vuoi per il timore legato al fatidico “come andrà a finire?” – non mi era possibile mollarlo.
Giada mi è entrato dentro, mi ha scombussolata, commossa e alla fine mi ha lasciata un po’ stordita. So solo che, appena finito, sono stata colta dalla tentazione di ricominciare tutto da capo.
Anna Chillon, che mi aveva già stregata con “Alakim”, si è rivelata una piacevole conferma. Amo le autrici che mi fanno battere il cuore, senza risparmiarsi qualche pugno nello stomaco e, per questo motivo, posso tranquillamente affermare che la Chillon è definitivamente entrata nella mia personale top five delle italiane.
Consiglio vivamente questo romanzo…almeno a chi ha gusti analoghi ai miei e non si fa toccare troppo da certe tematiche e certi pregiudizi. Penso sia bene specificare questo punto. Se vi disturbano le storie in cui la differenza d’età tra i protagonisti è importante o le situazioni al limite del “torbido” (Vincent è una sorta di zio putativo per Giada, l’amico fraterno di suo padre) o il sesso esplicito (decisamente non “alla vaniglia”), magari lasciate perdere. Se non è così o se, come me, questi fattori addirittura vi attraggono, buttatevi perché andrete in brodo di giuggiole.
Non mi dilungo sulla trama, che non è di certo complessa, ma il valore del romanzo sta proprio nel rendere terribilmente intrigante un plot tutto sommato semplice, mantenendo anche una certa (per me angosciante) suspense: cosa farà Giada? “Rinsavirà”, tornando ad un amore post-adolescenziale prematuramente interrotto o resterà nella tana del lupo? Perché sì, Vincent si paragona e viene spesso paragonato ad un lupo, feroce, possessivo, ma anche forte, solido, pericoloso e rassicurante allo stesso tempo. Se Vincent è un lupo, tuttavia, Giada ha solo apparentemente le sembianze di un tenero agnellino. E’ inquieta, ribelle, curiosa, coraggiosa e battagliera. Più una lupacchiotta, insomma. Spontanea freschezza e cinica esperienza, ingenuità e disincanto, Giada e Vincent fanno scintille e il fuoco devastatore sembra sempre dietro l’angolo, terribile e irresistibile.
In questo romanzo, intenso e struggente, non ci sono “certezze”. I “buoni” non sempre sono “buoni” e i “cattivi” non sempre sono cattivi. Non c’è il bianco e il nero, in nessuno e per nessuno. La felicità sta nel non correre rischi e godersi la propria età in modo spensierato oppure nel cogliere il momento e vivere intensamente, a dispetto dell’altrui biasimo, aggrappandosi con le unghie e con i denti al qui e ora, senza curarsi del domani e accettando le conseguenze delle proprie scelte? Quanto vi piacerà questo romanzo credo dipenda anche da come la pensate su questi temi. Per conto mio, lo straconsiglio alle amanti del genere purché sufficientemente open minded