Romance - Il forum dei Romanzi Rosa

L'angelo della notte, Mariangela Camocardi

« Older   Newer »
  Share  
Ñø©ø
view post Posted on 20/9/2016, 11:41




L'angelo della notte
Di Mariangela Camocardi

I Romanzi n 338
febbraio 1997

Ristampa:
I romanzi Oro n 50
Aprile 2007


Trama:
Le parole del notaio sono chiare: dopo la morte del vecchio Antelmi, alle figlie restano solo debiti e miseria, a meno che... Ameno che una delle due non si sacrifichi accettando un matrimonio d’interesse, magari con il ricchissimo e chiaccheratissimo Fulco Ridolfi. Ma quale delle due? E poi sarà davvero un sacrificio?

Mio commento:

Sto facendo pulizia dei romanzi che ho lì da tempo e ho cominciato questo libro.
Con il tempo, visto che ormai sono anni che leggo romance, i miei gusti sono cambiati e le mie aspettative sono diverse, credo che sia inevitabile. Più volte abbiamo discusso di come il momento di lettura influenzi il giudizio sulla lettura stessa.

E' innegabile che l'autrice sia di prim'ordine ed abbia uno stile unico, complice il fatto che è evidente la padronanza della lingua italiana. Leggere ogni tanto penne italiane è, in questo senso, una vera boccata di aria fresca.

Il libro parte con sprint, e mi ha coinvolta in un intrigante matrimonio di convenienza dove si fa spazio passione e romanticismo. Mi sono davvero fregata le mani pensando di divorare il volume in poche ore.
Ma arrivata alla parte centrale, ecco che la lettura langue.
E questo è dovuto alla piega poco gradita che l'autrice ha dato al rapporto tra i protagonisti.
Intrighi e gelosie la fanno da padrone ed ecco che Fulco soccombe alla rabbia ingiustificata e si fa violento e irragionevole, rovinando l'atmosfera romantica, che malgrado le premesse, si era creata.
Arrivata a pagina 119
dopo che lui violenta lei giustificandosi sulla base di un sospetto, insultandola, salvo poi blandirla con una dichiarazione di passione e possesso maschio
sono tentata di gettare il libro dalla finestra.
E ciò che è peggio che il lieto fine consisterà, probabilmente, nel fatto che
lei continuerà a subire le angherie di quest'uomo, pensando che l'amore si basi su un equilibrio perverso tra uomo dominante e donna sottomessa


Ora mi chiedo, la trama è datata e non conforme al panorama attuale dove la violenza sulle donne dilaga proprio per mano di chi dichiara di amarle, o sono io troppo sensibile?
 
Top
view post Posted on 20/9/2016, 12:24
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
5,918

Status:


CITAZIONE (Ñø©ø @ 20/9/2016, 12:41) 
Ora mi chiedo, la trama è datata e non conforme al panorama attuale dove la violenza sulle donne dilaga proprio per mano di chi dichiara di amarle, o sono io troppo sensibile?

Un po' entrambe le cose, credo. Ma ho notato spesso storici "datati" dove la violenza è spesso usata come espediente narrativo per spiegare/giustificare/avvalorare un lieto fine stiracchiato.

Io mi considero di larghe vedute, quindi la posso tollerare, specie se il romanzo è, appunto, datato. Ma sto diventanto sempre meno tollerante (sarà l'età? :02: ), e se non è veramente giustificata dalla trama o dalla psicologia del personaggio, se è buttata lì tanto per, non la sopporto e anch'io sarei tentata di scaraventare il romanzo fuori dalla finestra.
 
Top
view post Posted on 20/9/2016, 13:49
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
3,004
Location:
Emilia Romagna

Status:


Noco, ti capisco alla grande...
Io la violenza sessuale da parte del protagonista non la tollero e difficilmente perdono. In una realtà in cui molte donne vengono stuprate dai propri mariti, lo trovo non solo di cattivo gusto ma anche diseducativo. Ho recentemente fatto da beta a un'autrice e nel lieto fine aveva inserito questa frase da parte di lei: "Senza di te sono nessuno" o qualcosa del genere. Le ho chiesto in ginocchio di cambiarla. Non so se lo farà, ma questo è un tipo di messaggio che aborro. Diciamo che se in uno storico ha una motivazione (la donna era effettivamente subordinata e sottomessa al marito), in un contemporaneo è inaccettabile, per me.


Per non parlare del dilagare che sta facendo il dark romance. E' un genere che mi dà i brividi. Riesco ad accettare di tutto in un romanzo, purché non sia tra i due protagonisti, tra cui in teoria dovrebbe esserci l'amore, o dovrebbe nascere prima o poi. Come è possibile, dico io? Non esiste che da certe esperienze possa nascere un sentimento sano. A questo punto preferisco un bel dark e basta, senza amore, allora lo capisco di più.

Edited by AliceAlce - 20/9/2016, 16:20
 
Top
Ñø©ø
view post Posted on 20/9/2016, 14:35




CITAZIONE (Lapis Lazuli @ 20/9/2016, 13:24) 
se non è veramente giustificata dalla trama o dalla psicologia del personaggio

La violenza è giustificata? boh?
come dice Alice, in uno storico è giustificata dalla posizione della donna sottomessa per definizione. Sotto quest'ottica forse il romance storico non avrebbe senso di esistere, perché temo che le idilliache storie d'amore, i battibecchi, le eroine forti ed indipendenti (così come lo stuolo di nobili aitanti e cavallereschi, bellissimi, altissimi, etc...)che io tanto amo, siano anacronistiche.

Tornando a questo romanzo,
l'inizio fa supporre che il movente della vendetta, che spinge Fulco, lo renda disposto a tutto, anzi pare voglia schiacciare le due sorelle (una è la protagonista) per le colpe del padre. Ma poi sembra che i protagonisti siano attratti e lui sia ragionevole, affascinante, direi. Inizia un tentativo di conquista e qui mi sono esaltata: il matrimonio di convenienza diventa una dolce trappola d'amore per entrambi, e colui che ha teso la trappola rimane intrappolato... ma basta un sospetto (del tutto infondato) e tutto va a catafascio. Lei è vittima e non può scappare, ma mi disturba che forse non voglia neppure farlo :07: ...
La violenza è fisica, perché lui la prende brutalmente, ma anche, anzi soprattutto, psicologica, perché lui la insulta senza un vero perché, dandole della sgualdrina e mettendo poi in dubbio la paternità del figlio che aspetta, umiliandola in ogni modo.

E poi torniamo al fatto che la costruzione dell'intreccio sia datata: ci sono complotti infiniti e crudeli e il misunderstanding è tirato in lungo e in largo. :13:


Edited by Ñø©ø - 20/9/2016, 18:30
 
Top
view post Posted on 20/9/2016, 15:25
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
3,004
Location:
Emilia Romagna

Status:


I tira e molla poco credibili mi hanno stancato da un pezzo... anzi, a dirla tutta non mi sono mai piaciuti.
Certo, nel romance l'allontanamento dei due innamorati è praticamente un passaggio obbligato, ma sta nella bravura dell'autrice nel rendere il motivo credibile e non una scusa senza alcun senso.

Personalmente uno dei motivi per cui il mio gradimento scende in picchiata è proprio quando non capisco le motivazioni delle azioni dei protagonisti. Se mi chiedo: "Beh? Ma cosa gli è saltato in mente? E' impazzito?" allora non è un buon segno... :02: :02: :02:
 
Top
Lila2
view post Posted on 20/9/2016, 16:54




Io questo romanzo non l'ho letto e, vista la recensione, penso che non lo leggerò.
Volevo solo aggiungere che i romanzi con tutte 'ste sottomesse mi hanno un po' rotto le palline...un'autrice dev'essere veramente brava ma brava ma brava per conquistarmi con quest'argomento (vedi Pennacchi, Owen)
Sarà che ultimamente faccio anche fatica a trovare libri anche solo all'altezza, per esempio, di Nella Gioia e nel dolore della Gaffney.
E comunque resta il fatto che a un maschio che mi riempie di mazzate :26: preferisco uno che mi faccia ridere :31:

scusate se sono andata OT
 
Top
Ñø©ø
view post Posted on 20/9/2016, 17:40




Non era mia intenzione scoraggiare nessuno, so che in giro è anche piaciuto.
Io ho una sensibilità particolare, che si amplifica ogni giorno di più, devo essere sincera. Leggo per sognare e sbattere contro storie così torbide mi turba.
Intanto ho sospeso la lettura... che periodaccio: ho tre o quattro libri cominciati, ma ne ho preso un altro!

 
Top
view post Posted on 20/9/2016, 19:09
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
5,918

Status:


CITAZIONE (Ñø©ø @ 20/9/2016, 18:40) 
ho tre o quattro libri cominciati, ma ne ho preso un altro!

A chi lo dici! Io ormai quelli iniziati e più finiti non li sto più contando, altrimenti mi deprimo.
 
Top
Lila2
view post Posted on 21/9/2016, 14:50




@Noco non preoccuparti, non mi hai scoraggiata...è che ultimamente do più retta ai pareri negativi che a quelli positivi perchè mi sembrano più onesti :05:
E anch'io non ho mai mollato così tanti libri a metà, o anche a un quarto...o anche dopo poche pagine, come in questo periodo
 
Top
view post Posted on 1/10/2016, 21:23
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
1,426
Location:
...montasi su in Bismantova e 'n Cacume con esso i piè; ma qui convien ch'om voli...

Status:


Ciao a tutte.

Ho meditato in questi gg su questa discussione pensando se era il caso di portare un mio giudizio o lascir perdere... vinceva la seconda, ma mi ritrovavo sempre qui a leggere e rileggere i vari commenti e così eccomi qua...

Premetto che il mio giudizio potrà risultare anche fuori dalle righe forse, ma per far capire meglio è giocoforza.

Il mio primo storico è stato circa una ***ina di anni fa ( :03: ). era Il fiore e la fiamma della Woodiwiss, (una tra le scrittrici che apprezzo) chi l'ha letto sa che in pratica inizia con un tentativo di violenza da parte del fratello della matrigna se non ricordo male... e si arriva alla violenza vera e propria da parte del protagonista, a seguito di un paio di malintesi...

Si poteva creare questa storia senza quell'episodio? Si poteva far sì che il protagonista, accortosi che lei era vergine si fermasse senza consumare la violenza?

Mi sento di dire sì alla prima e no alla seconda (se non c'era violenza non ci sarebbe stato nemmeno il romanzo)

Mi sento anche di dire che forse, e dico forse, la componente della violenza è l'unica realtà in un romanzo di contesto storico, chiaramente non sempre e non fine a se stessa.

Non mi dispiace quindi, se è per creare la storia e darle una forma. E non mi urta nemmeno la cosa... semplicemente perchè è un romanzo. Nella realtà il mio pensiero è totalmente opposto sia chiaro. A quegli uomini che picchiano/violentano le compagne/fidanzate/mogli o anche sconosciute darei il carcere a vita.

Io amo leggere anche gialli thriller e horror, ma se in tv la cronaca riporta fatti reali (come purtroppo ce ne sono) se posso cambio canale o mi dileguo in qualche modo.

Non sono morbosamente curiosa della cronaca reale... quando sento che i giornalisti rimarcano continuamente sui particolari dei delitti, mi urta tanto da far male... perchè? mi ritengo una persona ultrasensibile

Quindi in pratica per terminare, non mi infastidisce la violenza del protagonista, tanto è solo un romanzo, ma nella realtà le donne non si toccano nemmeno con un fiore!

:21: Ok, gli horror non centravano, ma era per rendere l'idea della differenza di pensiero tra finzione e realtà
 
Top
view post Posted on 3/10/2016, 09:55
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
3,004
Location:
Emilia Romagna

Status:


@Gibierre, mi sembra un commento molto equilibrato il tuo e per niente fuori dalle righe. Se posso però, ne Il fiore e la fiamma se non sbaglio il protagonista credeva che lei fosse una prostituta e che la sua fosse tutta una messa in scena. Diciamo che la violenza non è stata volontaria o consapevole... Per me fa una bella differenza. :)
 
Top
view post Posted on 3/10/2016, 17:28
Avatar

Advanced Member

Group:
Member
Posts:
1,426
Location:
...montasi su in Bismantova e 'n Cacume con esso i piè; ma qui convien ch'om voli...

Status:


Ciao Alice.
Se ricordo bene però lui si accorge che è vergine quando ancora, questi uomini da romanzo sono ancora in tempo per fermarsi. E non lo fa, anzi prima che lei riesca a fuggire lui la violenta una seconda volta.

Il mio però voleva solo essere un distinguo tra la fantasia di un romanzo, in cui certe situazioni non mi disturbano, per forti che siano, e la realtà in cui atteggiamenti del genere non hanno giustificazione.
 
Top
11 replies since 20/9/2016, 11:41   286 views
  Share