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Alice non è il paese delle meraviglie - Serie Gli eredi della foglia 1, Giuditta Ross - Urban fantasy/ Vampiri, Licantropi, Fate

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view post Posted on 4/10/2017, 10:36
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Titolo: Alice, non è il paese delle meraviglie
Autrice: Giuditta Ross
Serie: Gli eredi della foglia #1
Editore: Triskell
Data uscita: 2 maggio 2017
Genere: paranormal romance
Narrazione: terza persona, pov alternati
Livello sensualità: medio alta

Trama: Alistair St. Clare è una creatura potente. Un raro vampiro. Cammina sul mondo da secoli e conosce molto bene se stesso e il suo posto nel variegato substrato di esseri non umani che popolano la terra, perennemente in conflitto gli uni con gli altri. Da sempre si destreggia sul filo del rasoio di delicati equilibri di potere. Sa bene che lasciarsi ammaliare da due begli occhi dorati potrebbe costargli tutto ma, improvvisamente, il ferreo pragmatismo di una vita svanisce sostituito da un bisogno selvaggio e folgorante.
Alice non è che una semplice piccola vampira in un mondo di lupi mannari. O almeno così pensa. Non sa nulla di sé, solo quello che il vecchio Noan le ha detto da quando si è svegliata, senza un briciolo di memoria per quello che era. La sua vita si trascina sospesa tra il lavoro al pub, la stramba amica ‘Dhu e un ragazzo carino che le lascia affondare le zanne in lui di tanto in tanto. Questo finché il suo passato non torna prepotentemente a reclamarla.
Alice scoprirà che non c’è nulla di semplice nella sua vita da vampira, che l’uomo dei suoi sogni è un tipo da incubo che non si fermerà davanti a nulla pur di tenerla al sicuro.

Commento:

Ho adocchiato questo libro fin da subito, attirata dalla copertina stupenda che rimanda ad atmosfere sognanti e fantastiche, ma anche un po' cupe e malinconiche. La sinossi ha fatto il resto: un vampiro antico e potente? Una giovane donna senza ricordi? Ok, preso. Quello che non mi aspettavo era di trovarmi tra le mani un romanzo così ben scritto. Lo stile dell'autrice mi ha conquistato subito, fin dalle prime pagine. E Alice, la protagonista, è un gran bel tipino! Ma andiamo con ordine...

Alice ha venticinque anni, o almeno così hanno stimato, ed è una giovane vampira che vive in una locanda sperduta in mezzo al nulla insieme a Noan, un burbero e vecchio nano, e uno sparuto branco di lupi mannari che la guardano dall'alto in basso. Cinque anni prima era stata trovata mezza morta e senza memoria e da quel momento la sua vita scorre su binari tutto sommato tranquilli. Se non fosse che si sente sola, è l'unica della sua specie e ha un sacco di domande senza risposte.

Finché, una sera, quello che credeva un avventore saltuario del locale, rivela la propria identità: Alistair St. Clair, un antico e temuto vampiro, con una pessima reputazione. È evidente che non può essere un caso... Ormai le creature della loro specie sono molto rare e Alice prova, da sempre, una forte attrazione nei suoi confronti, qualcosa di così forte che non può essere giustificato solo dal suo aspetto (che diciamolo, è parecchio figo). I due sono legati, ma come? E perché? Chi ha ridotto Alice in fin di vita? E perché Alistair ha tenuto nascosto il loro legame per cinque lunghi anni? Queste domande hanno risposta nei primi capitoli, ma non voglio anticiparvi nulla... anche perché a questa situazione già complessa si aggiungono altri problemi.

"Di solito, Alice si dava degli ottimi consigli, però poi li seguiva raramente."


Sempre quella sera, alla locanda arrivano altri due esponenti del sesso forte, anche se sono delle fate... O come direbbe Alistair, delle "cazzo di fate", sì... non gli stanno granché simpatici. Ma ha i suoi motivi. Rain e Nair (notato il giochetto con i nomi? Leggeteli al contrario. Questa cosa dello "specchio riflesso" si replica anche nel loro aspetto) sono alla ricerca di un prigioniero fuggitivo e si imbattono in Alice, riconoscendo in lei qualcuno del loro passato. In che modo il popolo delle Fate è legato a una vampira che vive con i licantropi? Oh insomma, è proprio un gran casino. In questa baraonda, tra Alistair che la tratta come se fosse una sua proprietà, Rain e Nair che le rivelano verità terribili sul suo passato e un fidanzato licantropo che viene utilizzato come strumento per riammodernare l'arredamento (dal vampiro che lo sbatacchia di qua e di là), le cose per la nostra Alice si fanno difficili. Dire che è confusa e disorientata è l'eufemismo del secolo.

Nonostante i numerosi personaggi e i vari "intrallazzi" che si scoprono pagina dopo pagina, la narrazione scorre veloce e chiara, non ci si perde mai e la curiosità di scoprire come andrà a finire tiene il lettore sulla corda. Mi sono divertita a leggere i dialoghi divertenti e pungenti tra i personaggi, ma quello che mi ha colpita di più è come l'autrice riesce a far trapelare quello che i personaggi provano, i sentimenti che li legano l'uno all'altro. Sentimenti che non sempre sono limpidi e puri, anzi, e per questo sono ancora più interessanti.

La svolta più nettamente fantasy della seconda parte del libro mi è piaciuta tantissimo, così come mi ha intrigato il personaggi di Mo, sul quale non ho saputo bene cosa pensare fin quasi alla fine del libro. Gli intrighi politici e di potere delle varie razze sovrannaturali hanno arricchito la storia che non si limita affatto a raccontare le disavventure amorose di Alice, ma è molto più complessa.


Mi è piaciuta tantissimo questa storia, così come mi sono piaciuti i personaggi e la loro perfetta caratterizzazione: Alice, testarda e volitiva, fragile e forte, determinata e insicura; Alistair, in genere controllato e calcolatore, è invece impulsivo e quasi folle, a motivo di quello che si è costretto a negarsi, ridotto a un essere che si esprime a suon di ringhi animaleschi; Nair strafottente e ammiccante, sempre pronto a provocare e con un vago istinto masochistico; Rain compassato ed elegante, nasconde sicuramente qualcosa; il vecchio Noan, così affezionato alla sua protetta, Mo, ambiguo all'inizio, è uno dei personaggi che alla fine ho amato di più.

Lo stile di Giuditta Ross è fantastico perché vario: schietto e diretto nei dialoghi, non si dilunga in eccessive descrizioni, ma quando serve è meravigliosamente comunicativo, poetico ed emozionante. Amalgama e alterna con un ritmo perfetto dialoghi, introspezione e azione. E di azione ce n'è in abbondanza! Così come sangue, colli spezzati e arti strappati. Insomma, non è il paese delle meraviglie...

Per concludere, penso che questo sia un ottimo romanzo, perfetto per chi ama i fantasy con una componente romantica ben spiccata, scritto benissimo e davvero piacevole da leggere.
 
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view post Posted on 4/10/2017, 11:42
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Va a finire che me lo fai leggere questo libro Alice. :04: :02:
 
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view post Posted on 4/10/2017, 11:46
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CITAZIONE (Antonella P. @ 4/10/2017, 12:42) 
Va a finire che me lo fai leggere questo libro Alice. :04: :02:

Anto, a me è piaciuto tanto quindi lo consiglio di cuore. Poi si sa... i gusti son gusti.

Della Ross deve uscire un romanzo breve ambientato in Scozia, sempre per Triskell. Non vedo l'ora!
 
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view post Posted on 4/10/2017, 11:52
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CITAZIONE (AliceAlce @ 4/10/2017, 12:46) 
CITAZIONE (Antonella P. @ 4/10/2017, 12:42) 
Va a finire che me lo fai leggere questo libro Alice. :04: :02:

Anto, a me è piaciuto tanto quindi lo consiglio di cuore. Poi si sa... i gusti son gusti.

Della Ross deve uscire un romanzo breve ambientato in Scozia, sempre per Triskell. Non vedo l'ora!

Siccome la mia capacità di resistenza è prossima allo zero l'ho già messo nella lista degli acquisti. :38:
 
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view post Posted on 4/10/2017, 11:58
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CITAZIONE (Antonella P. @ 4/10/2017, 12:52) 
Siccome mia capacità di resistenza è prossima allo zero l'ho già messo nella lista degli acquisti. :38:

:02: :02: :02: Spero ti piacerà!
 
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view post Posted on 10/10/2017, 13:00
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Mi è piaciuto molto! E ti ringrazio Alice perché non l'avevo considerato, complice anche il fatto che ultimamente leggo pochi paranormali. :23:
La narrazione scorre veloce, eccetto alcuni momenti descrittivi un po' più lenti, i dialoghi mi sono piaciuti moltissimo, come anche le scene di azione.
I personaggi sono tutti intriganti, e considerando che è un primo di serie e quindi c'è da entrare nel mondo creato dall'autrice, direi che è un'ottima partenza.
Non vedo l'ora di leggere il libro dei fatini :38:
 
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view post Posted on 10/10/2017, 21:06
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Che bello Anto! Sono super felice che ti sia piaciuto. :34: :34:
 
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view post Posted on 30/1/2018, 16:24
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Lettura abbastanza piacevole il primo libro di questa Serie paranormale che è anche l'esordio dell'italiana Giuditta Ross :06: : credo che il suo pregio più grande sia quello di saper costruire una storia con vari personaggi a renderla più interessante, senza però "sconfinare" nella coralità di certo più accentuata in altri libri. :31: Il romanzo contiene ben più di quelli che in genere sono semplici presupposti solo accennati, per quelle che credo saranno storie future: ma non vi indulge troppo :30: (credo sia possibile individuare almeno due coppie... :27:
quella m/m formata da Mojhearden e Nairnering e quella f/m Mag/Rain...che, scritta così per il mio dare sempre precedenza alle donne, per poco non diventa Meg Ryan :02: :02: :02:
).




Essendo il 1° libro di una Serie paranormale, ha l'onere di dover dedicare una parte alla "costruzione" o cmq spiegazione dell' Universo creato dall'autrice :31: : in realtà si tratta di personaggi, "regole" e dinamiche già viste in vari libri appartenenti allo stesso genere ma, personalmente, non ho percepito la mancanza di originalità come un vero difetto perchè il tutto mi è sembrato cmq funzionare bene. :31: Ho dovuto giusto fare l'abitudine a vari nomi di specie utilizzati dall'autrice come sinonimi, tipo fae = fate (che però in un paio di occasioni diventano anche elfi).

La parte che mi è sembrata invece più originale (quantomeno perchè riscontrata in pochi paranormali) è quella relativa alla coesistenza di umani ed esseri soprannaturali, con i primi a conoscenza dell'esistenza dei secondi e i rapporti variano dalla convivenza pacifica alla guerra alle minoranze che genera anche delle specie di "rifugiati politici". Aspetto assolutamente interessante sia per la sua attualità sia perchè l'autrice basa la convivenza pacifica su un aspetto che fa riflettere :33: : alla maggior parte dei Governi umani interessa solo che i soprannaturali rispettino qualche regola e...paghino le tasse. :15: Non so come mai questo aspetto così interessante venga solo accennato così come sono poco presenti i licantropi che pure l'autrice pone come maggioranza tra i soprannaturali :12: : immagino siano spunti per i libri successivi. :31:









Purtroppo per me, l'autrice adotta anche una di quelle dinamiche da paranormale che meno incontrano il mio gusto :12: : il legame tra i due protagonisti dovuto ad un fattore "esterno" (esempio più classico è quello del fato, con ogni membro di una razza che ha un'anima gemella predestinata).

In questo caso non ci si deve sforzare nemmeno più di tanto di cogliere una sua implicazione visto che l'autrice lo chiama proprio "Legame".

E' una caratteristica che non amo perchè dà sempre la sensazione che i due protagonisti stiano assieme, siano attratti, non come persone "normali" che si piacciono per come sono ma appunto per una qualche forza esterna ( e che nulla insomma cambierebbe se al loro posto, o di una delle due, ci fosse qualcun altro con differenti caratteristiche fisico/caratteriali). L'elemento tuttavia non è sempre negativo trasformandosi a volte anzi in un valore aggiunto (ai miei occhi) quando ad esempio viene sovvertito in qualche modo (capita spesso nella Cole, non a caso una delle mie autrici di paranormale preferite :22: ).
Non è il caso di questo libro, purtroppo, nel quale il rapporto tra i due protagonisti Alice e Alistair è insomma fortemente condizionato dalla presenza di questo Legame (poco conta una sorta di attrazione di lui prima che venisse creato il vincolo, visto che pare sconfinare più che altro nella "pena" che avrebbe provato per chiunque altro in quelle condizioni). Gravata ai miei occhi da questo "peso", la storia d'amore tra i due non mi ha preso più di tanto lasciandomi anche sorvolare sul motivo di "crisi" abbastanza fondato ma ripreso solo vagamente nel finale senza mai essere davvero approfondito/risolto.







Credo che, oltre ad un certo talento per imbastire trame di ampio respiro, popolate di vari personaggi, altra grande qualità dell'autrice sia la caratterizzazione degli stessi :31: : magari anche qui non c'è nulla di chissà quanto originale (dalla protagonista incerta sulle proprie origini ma con un forte temperamento, al protagonista burbero e scostante ma totalmente devoto alla sua lei) ma l'autrice utilizza i modelli così bene che in qualche modo riesce a farli "propri" o cmq a renderli piacevoli. :31: Penso addirittura che il lavoro migliore sia svolto su alcuni dei comprimari :31: : anche in quelli apparentemente "cattivi" (almeno ad un primo sguardo :27: ), riesce a mettere talmente tante sfaccettature da sembrare una scrittrice "consumata" e non una all'esordio. :16:









E poichè si tratta di esordio, a mio modo di vedere ci vuole anche una certa indulgenza per aspetti sicuramente da migliorare :12: (discorso valido in generale, privo di motivazioni patriottiche essendo l'autrice italiana :18: ).
Sicuramente l'autrice dimostra qualche incertezza linguistica, a proposito di italiano. "Di dietro" invece di "didietro" usato come sostantivo sinonimo di "sedere" e "allo scuro" invece di "all'oscuro", sono due forme ai limiti dell'errore diciamo :12: : della prima vi è una vaga traccia nel sito Treccani (ma penso si riferisca più all'uso nei casi tipo "parte di dietro"), mentre la seconda , sebbene non all'unanimità, viene accettata da qualche dizionario perchè pare usata in passato da alcuni autori. In entrambi i casi è preferibile la forma più usata e di sicuro l'autrice non era a conoscenza di tutto ciò (non si spiegherebbe altrimenti perchè usarle...).

Sempre all'autrice imputerei un uso un po' confuso dei POV dei personaggi in qualche passo. Esempio: "Nairn puntò lo sguardo nella sua direzione e la vide accennare un sorriso di fiducia. Ma lei non riusciva a nascondere la sua ansia" (in pratica sembra che il POV sia quello di Nairn ma, proseguendo la lettura, ti rendi conto che è quello di lei che "parla di se stessa in terza persona").

Aspetti cmq migliorabili con una revisione finale più approfondita, credo: mancanza cui imputare invece altri difetti (ero addirittura convinto che si trattasse di un self e non di una pubblicazione Triskell).

Se i refusi sono infatti pochi (4 o 5 in tutto, quelli che ho notato io), alcuni passi dimostrano degli errori dovuti probabilmente ad una riscrittura senza controllare poi il risultato finale (anche il discorso precedente riguardo ai POV potrebbe dipendere da questo in alcuni casi :31: ).
L'esempio al capitolo 16 penso sia indicativo in tal senso: "Quello che non sapeva era che sarebbe potuto inginocchiarsi e adorarla per ore". Mi sembra una "stonatura" po' troppo marcata per una che invece in tutto il libro dimostra un certo stile e una certa proprietà di linguaggio, abile nelle descrizioni e a tatti poetica. :31: La mia "sensazione" è che il passo fosse stato scritto "si sarebbe potuto inginocchiare" oppure "avrebbe potuto inginocchiarsi" e che in fase di "riscrittura" perchè voleva forse cambiare qualcosa, l'autrice non abbia "coordinato" la nuova versione a parte della vecchia. :12: Una svista insomma. :31:







Dovrei leggere sicuramente il seguito :31: : uso il condizionale perchè eviterò solo nel caso di...
tipologia m/m con protagonisti Mo e Nairn.
Ma se la loro storia si "compisse" solo a margine di una trama che li vedesse comprimari e non protagonisti principali, non avrei problemi. :06:
:05:






p.s. Un grazie ad Alice per aver segnalato il libro che va a colmare un po' la mia mancanza di paranormali :14: : e che, anche a causa di questa "morìa" del genere, si rivela una delle lettura più interessanti in questo ambito (ad esempio, problemi stilistico/formali a parte, l'ho preferita alle ultime letture dei "Principi Azzurro Sangue" della Gianinetto :31: ).
 
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