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Il segreto di Eva, Amy Harmon - Italia/Germania, 1939/1944

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view post Posted on 10/4/2018, 15:40
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TITOLO: Il segreto di Eva
AUTORE: Amy Harmon
EDITORE: Newton Compton
TRADUZIONE: Marialuisa Amodio
USCITA: marzo 2018
PAGINE: 376
POV: prima persona -terza persona/ alternati
GENERE: romanzo storico

Trama

1943. La Germania occupa gran parte dell’Italia e le deportazioni degli ebrei aumentano di giorno in giorno. Fin da bambini Eva Rosselli e Angelo Bianco sono cresciuti come una famiglia, divisi solo dalla religione. Con il passare degli anni si sono innamorati, ma per Angelo è arrivata la vocazione e, nonostante i suoi profondi sentimenti per Eva, ha preso i voti. Adesso, più di dieci anni dopo, Angelo è un prete cattolico ed Eva è una donna ebrea che rischia la deportazione. Con la minaccia della Gestapo in avvicinamento, Angelo nasconde Eva tra le mura di un convento, dove Eva scopre di essere solo una dei tanti ebrei protetti dalla Chiesa. Ma la ragazza non riesce proprio a stare nascosta, in attesa della liberazione, mentre Angelo rischia la vita per salvarla. Con il mondo in guerra e le persone ridotte allo stremo, Angelo ed Eva affrontano sfida dopo sfida, scelta dopo scelta, fino a che il destino e la fortuna non decideranno di incontrarsi, lasciandoli stremati davanti alla decisione più difficile di tutte.

Commento

È la prima volta che leggo un romanzo di questa autrice, non chiedetemi il motivo perchè non saprei rispondervi. Quando l'ho comprato, in offerta, sono stata attratta dalla trama; le storie ambientate durante la seconda guerra mondiale rivestono un fascino particolare per me. E così, fazzoletti alla mano, mi sono immersa nelle pagine di questo libro che, oltre a essere un romanzo, è un percorso storico negli anni che hanno violentato l'Europa. Salta subito all'occhio, infatti, l'accuratezza con cui sono narrati gli eventi, tutti realmente accaduti, e la precisione nel descrivere l'ambientazione italiana, di Firenze prima e Roma poi.
Ogni volta che mi imbatto in libri che narrano le vicende di quel periodo, ogni volta che leggo degli orrori che ebrei, e non solo, sono stati costretti a subire, mi viene la nausea e mi chiedo, inevitabilmente, come sia stato possibile far accadere tutto ciò.
E il dolore, la sofferenza, l'impotenza, il senso di ingiustizia e abominio, traspaiono da queste pagine in tutta la loro atroce verità, in un cammino che parte dal 1938 fino alla fine della guerra nel 1945, da quando le avvisaglie che il mondo stesse per cambiare sembravano pensieri dei più pessimisti a quando il terrore si impose, travolgendo l'Europa nel mare di sangue, dolore e morte che tutti conosciamo.

Ci sono altre Leggi razziali. Angelo è corso a casa quando l'ha saputo, ma ci ha trovato completamente all'oscuro di quello che era successo. È diventato il latore di cattive notizie, anche perchè, a quanto pare, le buone notizie non ci sono più.
Gli ebrei non possono più esercitare la loro professione tra i non ebrei. Dottori, avvocati, giornali, tutti i professionisti qualificati. In un solo giorno, hanno perso i loro mezzi di sussistenza. E non è finita qui. Siamo banditi dai luoghi di villeggiatura e dalle rinomate località turistiche. Non possiamo andare in vacanza al mare, in montagna e alle terme. Non possiamo pubblicare annunci o necrologi sui giornali. Non possiamo pubblicare libri nè dare conferenze. Non possiamo nemmeno possedere una radio.
Sentendo questa, mi sono messa a ridere e ho detto ad Angelo: «Non possiamo possedere una radio? E i rasoi elettrici? Il babbo adora il suo nuovo rasoio elettrico. Non ti ci affezionare troppo, babbo! Poi a chi tocca? alle lavatrici? Ai telefoni?»
Angelo non ha riso.


È solo il giugno del 1939. Eva è ancora la ragazza che ama suonare il violino, Angelo è ancora il giovane seminarista che ambisce all'immortalità, il mondo sembra ancora lo stesso. Sembra.

Avevano designato un angolo per i bisogni e, anche se nessuno voleva usarlo, alla fine ne erano stati tutti costretti. l'umiliazione delle donne anziane, accovacciate in quell'angolo, attente a serbare la loro modestia mentre cercavano di non calpestare la sporcizia altrui, con le guance bagnate di lacrime di mortificazione, era qualcosa che non avrebbe mai potuto perdonare. Una cosa era uccidere qualcuno. Un'altra era degradare e umiliare: strappar via la dignità di una persona era come scuoiarla viva. La prima trasformava un uomo in un assassino. La seconda lo rendeva un mostro. Eva era sicura che molte donne a bordo di quel treno avrebbero preferito una morte rapida e pulita alla lenta perdita della loro umanità.

E di episodi brutali, feroci, ce ne sono tanti in questo libro, immagini che fanno rabbrividire ma che rendono chiaro ciò che ha significato vivere quel periodo. Uno, in particolare, che non riporto testualmente per non fare spoiler, mi ha fatto accapponare la pelle per il forte senso di sopraffazione: l'uccisione di un uomo ebreo colpevole di non essersi abbassato i pantaloni davanti a tutti. Un episodio, uno dei tanti, che fa capire il valore che veniva dato alla dignità umana.
Ma Il segreto di Eva è anche una storia d'amore, di un uomo e una donna che sfidano le leggi della religione e della vita...

«Ripongo la mia fede in Dio. Non nella gente», disse lui a bassa voce, con una testardaggine che le fece venir voglia di schiaffeggiarlo.
«Ma dio opera attraverso le persone, giusto?» insistè Eva
Lui non rispose, ma spettò che lei continuasse, spostando lo sguardo tra il suo viso e la strada, tra le ombre che si allungavano e davano loro un senso di intimità. Lui non aveva ritratto il braccio ed Eva continuò ad aggrapparvisi.
«Mio padre credeva nell'Italia. Lo zio Augusto credeva persino nel fascismo. Fabia crede nel papa, Santino crede nel duro lavoro e tu credi nella Chiesa. Sai in cosa credo io, Angelo? Credo nella mia famiglia. Credo in mio padre. Credo in Santino e in Fabia. E credo in te. Le persone che più amo al mondo. L'amore è l'unica cosa in cui credo»


... un uomo e una donna che trovano forza in ciò che li lega ...


«L'unica cosa che mi interessa, l'unica cosa al mondo che mi spaventa, è che ti succeda qualcosa. Lo sai? Penso che potrei affrontare qualsiasi cosa, sopportare tutto, se fossi certo che stai bene e non corri alcun pericolo. Non posso rendermi utile come devo, non posso essere il prete che voglio essere, se sono in preda alla paura. La paura di perderti soffoca la mia fede»

... in quel sentimento tanto forte da spaventare

«Devo farti uscire da qui, Eva. Devo farti uscire da Roma. ma non so dove mandarti, sola come sei. Non so dove potresti essere al sicuro e temo che se non potrò vedere con i miei occhi, ogni giorno, che sei sana e salva, diventerò pazzo»

Bel romanzo, toccante e profondo, una lettura che sicuramente merita e che fa riflettere su ciò che è stato affinchè non sia più. Non posso fare confronti, non posso dire se la Harmon sia in linea con ciò che ha già scritto, se confermi le aspettative di chi è abituato a tuffarsi nelle sue storie. Posso solo dire che il mio primo incontro con la sua penna supera ampiamente il mio giudizio personale.
 
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view post Posted on 10/4/2018, 15:49
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Non l'ho ancora letto perché ho sentito pareri molto contrastanti su questo libro. C'è chi lo ha amato (come te) e chi invece ha detto di averlo trovato troppo freddo, quasi una radio-cronaca dei fatti storici. Io amo la Harmon, i suoi libri mi sono piaciuti tutti, alcuni di più, altri di meno, ma hanno tutti la particolarità di essere diversi, originali, profondi, che spingono il lettore alla riflessione. Se questo ti è piaciuto, allora prova anche con gli altri, penso che non te ne pentirai. :)
 
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view post Posted on 10/4/2018, 16:03
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CITAZIONE (AliceAlce @ 10/4/2018, 16:49) 
Non l'ho ancora letto perché ho sentito pareri molto contrastanti su questo libro. C'è chi lo ha amato (come te) e chi invece ha detto di averlo trovato troppo freddo, quasi una radio-cronaca dei fatti storici.

Il che non è del tutto sbagliato, l'ho accennato anche io all'inizio della mia recensione ed è per questo che l'ho definito come un percorso storico, una storia in cui l'amore viene quasi messo all'angolo dalla prepotenza dei fatti narrati. Però, io in questo parto avvantaggiata perchè sono appassionata di questo particolare periodo e quindi non mi sono annoiata nel leggere gli episodi riportati. In una recensione ho letto il paragone con Il cavaliere d'inverno, altro romanzo ambientato in quel periodo, paragone che per me non sussiste perchè trovo il libro della Simons decisamente superiore. Quindi di sicuro un buon libro, di spessore ma non un indimenticabile.
 
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view post Posted on 10/4/2018, 22:47
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Lost in Game of Thrones

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Bel commento, sono ancora più incuriosita di leggerlo.
 
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view post Posted on 29/5/2018, 21:11
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Lost in Game of Thrones

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Nonostante un inizio zoppicante per quanto riguarda la storia d'amore, questo è un romanzo che merita di essere letto. La Harmon dimostra discrete conoscenze storiche riguardanti l'Italia negli anni dell'occupazione tedesca a Roma e Firenze, ed è evidente che si sia accuratamente documentata su fatti e luoghi. Da parte mia, c'è una particolare emozione nel leggere di un argomento che mi appassiona sempre molto nei libri e nei film, quello della seconda guerra mondiale, con ambientazione in una Roma che conosco e in cui cammino tutti i giorni, spesso nelle strade e nei luoghi descritti dalla Harmon.
La narrazione di questo amore, impossibile e proibito, tra Angelo ed Eva, pur partendo in sordina e con poco coinvolgimento da parte mia, è inserita in maniera intensa e accurata all'interno dei fatti storici. Decolla poi sul finale, che seppur molto cinematografico, emoziona e commuove, cancellando i dubbi iniziali.

Concordo con chi dice che, in parte, la narrazione è fredda. Non la definirei esattamente così, ma sicuramente l'aggettivo rende l'idea del fatto che gli eventi storici narrati, terribili ma reali, hanno il sopravvento sulla storia d'amore, che è sì presente, ma fa quasi da sfondo. Per questo, probabilmente, all'inizio ho avuto difficoltà ad entrare in sintonia con i sentimenti di questi due ragazzi, ma andando avanti mi sono resa conto che il tutto era da considerare parte integrante di una Storia più grande, e allora ho capito la prospettiva con cui osservare il quadro completo.

Anche io, se dobbiamo fare un paragone, come Desideria trovo il romanzo della Simons superiore: più completo, complesso, articolato, impegnativo da tanti punti di vista. A entrambi ho dato 5 stelle, ma sono 5 stelle diverse (questo della Harmon sarebbe da 4.5, se ci fossero le mezze stelle). Nel caso di questo, ha anche influito, per me, l'ambientazione nella città che vivo tutti i giorni.
 
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view post Posted on 18/1/2019, 16:14
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Premesso che amo tutto ciò che ha scritto questa autrice, ho adorato questo libro. Profondo, toccante, indimenticabile e molto ben intrecciato con gli avvenimenti storici, che si sente la Harmon ha studiato per bene.
Bellissima la storia d'amore, che comincia in sordina ma poi esplode, e con un finale meraviglioso. :22: :22: :22:
 
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view post Posted on 6/2/2019, 11:17
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Ho fatto tanta fatica a finire questo libro e sono stata più volte sul punto di abbandonarlo. È scritto bene, per carità, ma è prolisso e lento, lento, lento. E non sono riuscita ad affezionarmi ai personaggi. Ero più interessata alle vicende storiche che ai sentimenti dei protagonisti, non sono riuscita provare un moto di simpatia per Eva nemmeno nei momenti più critici. Do 3 stelline perché comunque la scrittura e la traduzione sono ottime, si vede che dietro c'è stato un gran lavoro di ricerca e ricostruzione storica, l'atmosfera del periodo è descritta benissimo. Ma forse ci sono troppe descrizioni per i miei gusti, troppi dettagli che me l'hanno reso pesante.
 
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