Titolo
Amistad. La figlia della luna (Serie
Amazzoni #1)
Autrice
Francesca RedeghieriDati (e-book): Ottobre 2017, p.p. 350, € 4.99
Editore: EMMA BOOKS Collana Vintage
TRAMA
Anno 219 a. C. L’esercito romano sta espandendo la sua brama di potere e solo un uomo sembra poterne arrestare l’avanzata: Annibale. Per questo i popoli che vogliono liberarsi dall’oppressione di Roma si uniscono al grande comandante cartaginese, tra di essi le leggendarie Amazzoni. Nei ranghi di questa stirpe di donne guerriere, le cui epiche gesta le hanno rese temibili in ogni angolo del mondo conosciuto, ci sono due sorelle, non solo di spada ma anche di sangue. I loro nomi sono Amistad e Briseide. La guerra cambierà bruscamente il corso della loro vita, sconvolgendo tutto ciò in cui hanno sempre creduto, ma insegnerà loro il potere dell’amore. Il prezzo da pagare però sarà alto: l’uomo che condurrà Amistad alla scoperta di una passione dolce e inaspettata è infatti un romano, il nemico. I due si troveranno così su schieramenti opposti, in una sfida contro il fato che si prenderà gioco di loro. Sullo sfondo, l’eco di una lontana maledizione divina. Le scelte di Amistad saranno difficili da affrontare, a volte persino inammissibili. Ma quando c’è di mezzo l’amore, nulla sembra essere impossibile…Il romanzo di Francesca Redeghieri vi accompagnerà in un avventuroso viaggio nel passato. Una delle voci migliori e più suggestive, un debutto da non perdere per un’autrice che avrà molto da raccontarvi. - Adele Vieri Castellano
LA SERIE '
AMAZZONI':
1. -
Amistad. La figlia della luna (2017)
2. -
Castalia. La figlia del corvo (2018)
Ispirato dalla sinossi apparentemente avventurosa, e attirato dal richiamo del titolo al primo libro della serie "I figli della Terra" della Auel, ho deciso di provare l'ennesima incursione nel romance storico che in genere non è nelle mie corde. In questo caso il tentativo è andato a buon fine.
Ambientato ai tempi delle Guerre Puniche, pur con la presenza fantasiosa delle Amazzoni, il libro non può non rimandare a quelli di Adele Vieri Castellano che l'autrice del resto cita come vera e propria fonte di ispirazione e che pare aver dato la sua "benedizione" al progetto. Il mix tra realtà storica (con tanto di personaggi realmente esistiti come Annibale, il fratello Magone, gli Scipione padre e figlio) e fiction (con anche qualche elemento soprannaturale), ha fatto scattare in me un paragone con la McGregor che già si è cimentata in "commistioni" del genere nella sua serie sui pirati: sicuramente lì il lavoro svolto è stato di un livello più elevato ma, a mio modo di vedere, la sostanza del romanzo della Redeghieri non sfigura.
Lo studio della storia alla base del libro è evidente (vedi particolare del ferimento all'occhio di Annibale o dettagli sulla sua traversata delle Alpi) e gli eventi vissuti dai protagonisti al suo interno sono una sorta di apprezzabile punto di vista particolare di vicende note. Il mondo delle Amazzoni tratteggiato con un certo rispetto di quanto già visto in altri contesti (libri, fumetti o film dove da sempre rappresentano il simbolo dell'emancipazione femminile e del suo valore in un mondo di uomini), più la spruzzata di soprannaturale che ha che fare con la mitologia, sono ingredienti dosati con maestria dall'autrice, a mio modo di vedere, senza strafare.
Il giudizio positivo, oltre che per la veste avventurosa del romanzo (bella l'idea del titolo per ogni capitolo come quelli d'avventura di una volta) che porta a coprire un arco temporale piuttosto ampio, non può prescindere dall'aver incontrato una storia d'amore in linea con i miei gusti.
Un elemento è piuttosto semplice: la relazione tra i due protagonisti, pur presentando la tipologia alla "Romeo e Giulietta" (o amore tra nemici), è totalmente priva di schermaglie o della dinamica sentimentale "amore/odio". Ne sono corollario sia una logica crescita del sentimento (e della passione per un livello di sensualità medio/alto
) senza rinnegare le "conquiste" passo dopo passo e dubitando poche volte degli avvenimenti, sia l'assenza di cinismo o arroganza da ambo le parti. In pratica sono assenti alcuni dei tipici elementi del romance classico soprattutto storico (quelli che, non a caso, mi hanno sempre impedito di apprezzare fino in fondo la maggior parte dei romanzi della Castellano che, come detto, pure è paradossalmente ispiratrice del lavoro della Redeghieri). Forse l'unica "eco" di queste dinamiche classiche l'ho scorta nella stra-abusata scena di uno dei due protagonisti colto in atteggiamenti intimi con altra persona, vittima di equivoco, e spesso nel contesto di una qualche festa (scena che ho infatti trovato fuori posto considerando il contesto diverso o che forse non mi è piaciuta semplicemente perchè appunto contraria ai miei gusti).
Ma quello che alla fine mi ha fatto probabilmente apprezzare più di tutto il romanzo è come il necessario lieto fine per cui si possa parlare di romance ovviamente ci sia ma venga allo stesso tempo tempo velato di una malinconia e di mancanza di "perfezione" riguardo al futuro, perchè non sconfessa così la natura dei personaggi (peraltro perfettamente caratterizzati
).
Il libro, a mio modo di vedere, non è privo di difetti o di aspetti che magari hanno convinto poco me.
Riguardo ai primi, non è impeccabile l'editing che mostra sia refusi sia qualche "peccato di grammatica" (vedi i diversi casi in cui l'autrice usa con leggerezza "gli" e "le" rendendo di conseguenza confusa anche la scena di dialogo). Non si tratta di esordio, è vero, ma cmq una certa inesperienza di base c'è, per cui ci vuole anche un po' di indulgenza verso l'autrice e la sua creazione (come giustamente chiede lei stessa nei ringraziamenti avendoci messo il cuore).
Dal secondo punto di vista, non mi ha convinto la scelta di inserire in questo contesto storico espressioni un po' troppo moderne come
"Mettergli il trono sotto le chiappe" o
"Scagliargli un diretto in faccia".
Ho qualche dubbio anche sulla lingua dei segni utilizzata da un personaggio: non tanto per la sua diffusione, poichè questa pare risalire all'antichità, quanto per l'uso disinvolto che ne fa l'autrice rendendola ad esempio comprensibile anche tramite utilizzo di una sola mano (a chi, tra l'altro, la sta imparando da poco...
).
Non mi ha convinto fino in fondo la scelta di inserire un paio di storie d'amore parallele: riconosco che in alcuni frangenti si siano dimostrate funzionali alla trama (non credo che la protagonista avrebbe fatto certe scelte senza sapere che la sorella sarebbe cmq stata sempre protetta), ma il poco spazio dedicato le rende poco avvincenti e curiosi di sapere come sarebbe stato con un libro loro dedicato
(cosa che potrebbe cmq avvenire considerando ad esempio che il successivo è una specie di lungo racconto con protagonista un'amazzone che vive già in questo una relazione).
Nonostante il successivo non sia lungo come un vero romanzo (M secondo le "misure" della CE), credo di prenderlo perchè avrei intenzione di provare a continuare la serie.
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