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Visto Dungeons & Dragons - L'onore dei ladri
Dopo i fallimentari esperimenti del passato (leggi Dungeons & Dragons - Che il gioco abbia inizio del 2000), la nuova trasposizione del gioco di ruolo più famoso al mondo che compirà i suoi primi 50 anni nel 2024 ha fatto parlare di sè fin da quando si sono diffuse le notizie in merito alla produzione. La coppia di registi nonchè sceneggiatori scelta, Jonathan Goldstein e John Francis Daley, da un lato vanta infatti successi di script come quello di Spider-Man: Homecoming, dall'altro presenta un curriculum che però spazia più che altro all'interno della commedia scanzonata. Tenendo conto che il gioco è stato di recente riportato in auge in termini decisamente più seri e, da un certo punto di vista, "rispettosi" dalla serie di successo "Stranger Things", si temeva insomma la classica reazione da parte del nocciolo duro dei fan. La chiave di lettura del film sta tutta nell'ottica di questo dilemma: il taglio scelto strizza l'occhio ai film Marvel per cui, accanto ad una buona dose di ironia, c'è cmq spazio per una sorta di coinvolgimento emotivo che però non perda mai di vista l'obiettivo principale. Si cerca infatti un qualcosa di "scanzonatamente rocambolesco" che al tempo stesso dia ai fan ciò che cercano ma sappia anche attrarre i neofiti. La ricerca di questo equilibrio, a mio modo di vedere, è tutto sommato riuscita. Il film diverte, soprattutto per una buona alchimia tra i personaggi frutto anche di una selezione indovinata del cast: tra essi una menzione speciale merita Hugh Grant, più o meno come siamo abituati a vederlo recitare, ma che risulta tuttavia interessante in una produzione di questo tipo. Anche la riuscita formale, al netto di qualche peccato veniale, risulta tuttavia centrata e arricchita da qualche piccola chicca come il piano sequenza tutto in soggettiva della fuga della druida dal castello. A sottolineare il taglio voluto per questo progetto, la scena bonus a metà dei titoli di coda è di stampo prettamente umoristico, più che gettare le basi per un eventuale prosieguo del franchise tra l'altro ricco di infinite possibilità. |