Una lettura tutto sommato piacevole quella di questo primo romanzo della serie di Marie Force
: ho "conosciuto" l'autrice tramite quella RS "Fatal" (da noi "House of Crime") e la prima sensazione è stata un po' strana in quanto mi sembrava di leggere invece un'autrice per la prima volta.
Sicuramente un po' dipende dalla traduzione che in quelli era più curata rispetto all'editing generale di questo libro, ma il "mistero" si spiega anche leggendo la lunga e interessante storia, con vicissitudini sia personali sia professionali, che l'autrice pone a fine libro: tra studi, lavori, traslochi, matrimonio e figli, c'è anche la genesi dei suoi vari romanzi e questo è forse uno dei primi ad essere almeno concepito e che mostra uno stile non dico acerbo, ma magari meno maturo rispetto ai lavori successivi (come è piuttosto normale che sia, anche da un punto di vista di contenuti magari: un po' una svista la protagonista che beve abitualmente vino e birra eppure è ancora in fase allattamento...
).
I "semi" del talento, a mio modo di vedere si colgono (oltre che nell'abilità descrittiva di zone che cmq conosce bene e che hanno ispirato la sua località immaginaria) nella capacità che l'autrice dimostra con questo libro: una tipologia e un materiale assolutamente comune nei romance ma utilizzato in modo da renderlo personale o cmq una buona lettura coinvolgente.
La tipica piccola cittadina di provincia, meglio se un'isola, dove tutti conoscono tutti diventa qui funzionale alla tipologia della protagonista con una cattiva fama (che fa molto Phillips). Il protagonista maschile che è "scappato" da quella piccola realtà ma ad un certo punto ne avverte il richiamo, viene qui utilizzato dall'autrice rendendo più originale e quindi personale la tipologia "nuovi inizi": il desiderio di cambiare del tutto il suo stile di vita da playboy a favore di quello in un certo senso opposto di uomo/padre di famiglia.
Penso che su questo secondo punto si concentri un po' il difetto principale del libro e la sua conseguente influenza negativa su parte della storia.
Il colpo di fulmine è un'altra tipologia comune in alcuni romance, ma il passaggio del protagonista Mac dal suo vecchio stile di vita a quello nuovo è forse un po' troppo repentino e "comodo" (visto come si trova subito a suo agio). Non è insomma tanto una questione di tempi ristretti anche per gli standard dei romance (vedi attesa per il sesso vero e proprio che rende medio il livello di sensualità del libro e che cmq poteva essere gestito meglio anche prima vista la "fama" di Maddie) quanto un qualcosa che caratterizza un po' tutta la storia data anche la continuazione con una fase piuttosto "statica" tra voler dimostrare qualcosa e timore di concedere la fiducia. Non c'è dubbio, infatti, che anche la protagonista Maddie percorra una serie di strade già viste quando c'è di mezzo una dinamica relazionale del genere.
Interessante il "contorno": dai progetti lavorativi ai comprimari nelle loro relazioni coi protagonisti e non (vedi basi della relazione del prossimo libro), credo che sia l'ingrediente giusto per arricchire una storia altrimenti poco accattivante da un certo punto in poi (forse si esagera anche col problema "seno").
Mi è piaciuto molto, inoltre, come l'autrice mi abbia spiazzato optando per svolte narrative un po' diverse da quelle più banali (vedi storyline della paternità del piccolo Thomas).
Il finale coi suoi ostacoli all'happy ending, pur con qualche "caduta nella banalità" (tipo la scena voyeuristica dell'abbraccio/bacio spiato), è un'altra prova di originalità a mio modo di vedere: col senno di poi, ci sta che quella decisione diventi motivo di crisi ma di certo non era così scontata. Diventa pregnante in base al rispetto della natura dei personaggi così come sono stati caratterizzati dall'autrice. Fa piacere sapere che li rivedremo spesso, come annuncia la stessa Marie Force in una nota finale sulle caratteristiche della serie.